Serena Landa, 20 anni appena compiuti, è arrivata nel sammarinese da un paio di mesi e già si sente completamente parte della squadra. L’attaccante numero 92 ha tutto il tempo per costruire una fantastica carriera, intanto nella San Marino Academy è riuscita a ricavarsi uno spazio per sé, guadagnandosi la fiducia e segnando un goal subito alla sua seconda presenza.

Dalla Brianza a Roma: eri giovanissima quando ti sei trasferita per seguire il tuo sogno. Come hai vissuto questo momento di transizione?
Quando sono arrivata nella capitale ero sia eccitata che spaventata perché comunque era la mia prima esperienza fuori casa, in un mondo completamente diverso da quello che conoscevo. Inoltre, mi apprestavo ad affrontare un campionato nuovo con al mio fianco compagne nuove!

Alla San Marino Academy hai subito esordito. È stato facile inserirsi nella nuova squadra a campionato ormai inoltrato?
Sono stata accolta molto bene sia dalle mie nuove compagne che dallo staff. Un po’ di difficoltà all’inizio c’è stata, non lo posso negare, ma fortunatamente è durata solo per il tempo che ho impiegato ad ambientarmi“.

Hai anche trovato il goal in una gara difficile, quella contro la Juventus. Proveresti a farmi la telecronaca dei tuoi pensieri negli attimi che hanno preceduto e seguito la rete?
Segnare il primo gol in Serie A proprio contro la Juve ha comportato, naturalmente, un susseguirsi incredibile di emozioni. Quando ho visto arrivare la palla ho pensato semplicemente: – Devi essere il più rapida possibile! -. Infatti, c’è stato un veloce stop e tiro … poi c’è stato un lungo momento di attesa, in cui speravo con tutta me stessa che la palla entrasse. Quando ciò è avvenuto ho provato una felicità totale. Neanche pensavo al fatto che fosse il mio primo goal nel campionato delle “grandi”: vedevo solo le mie compagne esultare ed essere felici anche più di me!

Contro la Roma hai giocato una partita importante, ne sentivi il peso?
Penso che le partite contro la propria ex squadra siano quelle più particolari, quelle dove punti a mettere tutta te stessa e anche qualcosa in più. Nel primo tempo infatti ero molto in ansia o comunque sentivo sensazioni diverse dal solito; invece nel secondo tempo l’asia è come sparita e la squadra che avevo di fronte era come se non fosse più quella di prima, almeno per l’effetto che aveva fatto su di me“.

Che rapporto hai con la Nazionale? È un tuo obiettivo tornare?
Penso che l’obbiettivo per tutte le calciatrici al giorno d’oggi sia raggiungere la Nazionale maggiore, quindi non posso dire che per me sia differente. Avendo già indossato la maglia Azzurra nel settore giovanile so però che per arrivare lì bisogna lavorare sodo e mostrare di essere all’altezza, quindi penso che solo con il tempo e l’impegno possa raggiungere questo obiettivo“.

Credit Photo: ©SMAcademy/Pruccoli