Credit: San Remo Ladies, Sheila Famà

Le ragazze della Sanremo Ladies sono partite con il piede decisamente giusto in questo campionato 2023. Dopo il sogno sfumato della Coppa Italia (dove si sono comunque egregiamente posizionate al secondo posto dietro alla squadra di Vado), le bianco azzurre si sono concentrate solo sullo scudetto e, giornata dopo giornata, il tempo sta dando loro ragione collezionando un successo dopo l’altro. Abbiamo raggiunto Sheila Famà, capitano e centrocampista della Sanremo Ladies (all’occorrenza anche difensore centrale)  classe ’98, per conoscere qualcosa in più su di lei e sul campionato che lei e le sue compagne stanno vivendo.

Raccontaci come ti sei appassionata al mondo del calcio. Che cosa ti ha spinto verso questo sport in particolare?
“Fin da piccola mi divertivo a giocare con i miei compagni di scuola di conseguenza si è sviluppata naturalmente in una passione che mi ha portato ad entrare nell’unica squadra femminile dell’epoca, la Matuziana.”

Hai mai incontrato qualche ostacolo sul tuo percorso calcistico?
“Per una bambina iniziare a giocare a calcio è sempre complicato, dieci anni fa lo era molto di più di adesso. Le squadre femminili sono poche e sono poco conosciute, soprattutto nella nostra zona, ma devo dire che negli ultimi anni sono stati fatti molti passi avanti per dare spazio e visibilità anche a noi ragazze e il progetto e l’idea Sanremo Ladies lo dimostra pienamente!”

Parliamo del tuo presente: il San Remo Ladies. Come sei arrivata in questa società?
“Per anni ho giocato nella Matuziana finché non si è sciolta. Nonostante per anni non ci fosse più stata una squadra, la mia voglia di giocare e la mia passione per il calcio non si sono affievoliti, anzi, e non appena ho saputo del progetto Sanremo Ladies ho voluto farne parte ad ogni costo. In fondo era un po’ come tornare a casa e far vedere che anche noi possiamo giocare a calcio seriamente!”

Come ti trovi in questa squadra sia con le tue compagne di squadra che con l’allenatore?
“Con le compagne di squadra mi trovo molto bene, riprendo il sentimento di “tornare a casa” ho ritrovato molte ragazze con cui ho giocato per anni nella vecchia squadra, rincontrarci proprio su un campo da calcio e riprendere a giocare insieme è stata davvero una bella sensazione. Una cosa che mi rende ancora più felice sono le ragazze nuove, molte giovanissime e altre che hanno appena iniziato a giocare, vedo in loro molta voglia di imparare e di crescere insieme, è bello rendersi conto di quanto questo sport possa appassionare a tutte le età. Nonostante i background e le età differenti siamo un gruppo molto unito, dove ognuna si fida dell’altra e siamo tutte pronte ad aiutare chi è in difficoltà. Con il mister (Ivan Busacca) si è creato un grande legame di fiducia sia personale sia calcistico, è un rapporto che si è costruito giorno per giorno, ma ad oggi posso dire da capitano che gli siamo grate per quello che fa per noi, per l’impegno e il sacrificio che fa per permetterci di crescere sia come squadra sia singolarmente.”

La Coppa Italia purtroppo non è terminata come sicuramente speravate: potete comunque ritenervi soddisfatte di essere arrivate in finale?
“Certo, ci riteniamo molto soddisfatte del traguardo ottenuto. Per noi la Coppa Italia si presentava come la prima vera sfida da affrontare con una squadra nuova, abbiamo avuto molti acquisti e nuovi arrivi quest’estate, avevamo una squadra da consolidare e il nostro primo banco di prova era proprio la Coppa Italia. Da queste partite abbiamo potuto capire molto su cosa andare a lavorare e migliorare. Siamo arrivate alla Finale (migliorando la semifinale dello scorso anno) solo alla seconda stagione della Società e già questo ci deve rendere tutti orgogliosi. “

Come vedi il presente e il futuro del calcio femminile italiano? Rispetto a dieci anni fa, come e quanto sono cambiate le cose dal tuo punto di vista?
“Rispetto a dieci anni fa sono cambiate molte cose, soprattutto la mentalità nei confronti di una bambina che vuole praticare questo sport. Conoscendo anche le ragazze che hanno iniziato insieme a me, venivamo considerate sempre come qualcosa di alieno, molte di noi hanno iniziato a giocare in squadre maschili e difficilmente trovavano compagne di squadra o avversarie femmine. Oggi c’è molta più elasticità e molti meno pregiudizi su questo sport. Molti passi avanti sono stati fatti, ma molti altri ancora devono essere fatti per dare al calcio femminile la visibilità e il rispetto che si merita. È uno sport meraviglioso ed è un peccato che possiamo goderne solo in pochi. E la nostra società sta lavorando in questa direzione.”

Cosa bisognerebbe fare per migliorare?
“Per migliorarlo basterebbero poche semplici azioni partendo dalle piccole società, dovrebbero ricevere più aiuti per diventare più visibili ed essere più conosciute, spesso realtà come la nostra sono sconosciute alle persone che vivono nella nostra stessa zona. Questa visibilità porterebbe sicuramente ad un numero più elevato di iscrizioni alle scuole calcio e si avrebbe più ricambio generazionale per mantenere vivi questi progetti. La Sanremo Ladies in questa direzione fa tante attività di comunicazione e coinvolge la squadra in attività extra campo per tenere unito il gruppo e far conoscere il progetto all’esterno. Non ultima la nostra visita al Centro Vismara di Milano del Milan di Serie A di Mister Ganz e l’affascinante amichevole con il Milan Primavera!”

Il Campionato invece è iniziato benissimo e per ora sta andando a gonfie vele. Vi aspettavate un inizio simile?
“Eravamo tutte e tutti molto carichi per l’inizio del campionato, come ho detto prima la Coppa Italia era il nostro primo banco di prova, dopodiché ci siamo messi a tavolino per affinare gli schemi, fare i dovuti cambiamenti e quindi ci siamo ritrovati ad affrontare un’altra sfida con un’altra squadra che non era più quella della Coppa Italia, ma era una vera squadra che iniziava a muoversi e a pensare come un solo corpo, tutte più consapevoli delle persone che hanno a fianco e che si fidano le une delle altre. Tutte ci sacrifichiamo per la squadra, io in primis mi sono messa a disposizione arretrando il mio ruolo a difensore centrale (ero centrocampista). Anche altre mie compagne hanno cambiato ruolo e si sono adattate (molto bene) per aiutare la squadra!”

C’è qualche squadra che temete più di altre?
“Non temiamo nessuno in particolare, affrontiamo singolarmente ogni match dando il massimo. Penso che l’unico vero avversario che possiamo temere siamo noi stesse, perché solo noi possiamo decidere come voler affrontare la partita e tutto parte da qui.”

Che cosa ami fare fuori dal rettangolo verde?
“Fuori dal campo mi piace ascoltare musica, giocare ai videogame, soprattutto a Fortnite, e ho una passione per il collezionismo di accendini.”

Per concludere una curiosità: puoi “rubare” delle qualità calcistiche a tre giocatrici (italiane o straniere). Quali sono e perchè?
“Se potessi prendere delle qualità a tre calciatrici; sicuramente da Megan Rapinoe prenderei la leadership, la sua grande tecnica e la capacità di guidare la squadra in momenti di difficoltà. Da Lindsey Thomas ruberei la velocità e la fame di goal, mentre da Martina Rosucci ruberei la visione di gioco e la sua abilità nell’inserimento offensivo. Tutte queste qualità, sulle quali lavorerò nel tempo, penso siano le qualità per essere una calciatrice completa a 360 gradi.”

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia la società della Sanremo Ladies e Sheila Famà per la loro gentile disponibilità.