Simona Cimatti, perno e simbolo del Ravenna Women, si è raccontata in esclusiva ai nostri microfoni parlando della situazione del calcio femminile in Italia passando attraverso la sua carriera e le sue valutazioni della stagione ancora in corso.

Ciao Simona, com’è nata la tua passione per il calcio?
C’è stato qualcuno in particolare che ti ha avvicinato al mondo calcistico?
“La mia passione per il calcio è nata grazie a mio babbo, lui giocava e io non potendo stare con mamma perché lavorava, il sabato andavo con lui alle sue partite sin da quando avevo 3-4 anni. Ho iniziato lì a tirare i primi calci al pallone e appena ho potuto, quindi all’età di 6 anni come regalo di compleanno ho chiesto di essere iscritta alla scuola calcio e da quel giorno non ho più smesso.”

Nella tua carriera hai segnato tantissimi gol e tantissime reti importanti, ma qual è quello a cui sei più legata?
“Si fortunatamente ho segnato tantissimi gol nella mia carriera ed essendo un attaccante direi anche per fortuna! A parte gli scherzi, per me i gol sono tutti importanti e fondamentali, ma ce ne sono sicuramente alcuni che ricordo con più emozione: il gol contro il Mestre che ha regalato a me e la mia squadra il sogno della serie A; la doppietta contro la Torres che all’ora era l’armata da battere; i diversi gol segnati nel Derby che hanno sempre un sapore diverso. Comunque come ho detto anche prima, per me ogni gol ha il suo valore e la sua importanza e spero che quello più importante debba ancora arrivare.”

Fino a poco tempo fa molte ragazzine che si avvicinavano al mondo del calcio erano in qualche modo limitate nel sognare un giorno di diventare una calciatrice a tutti gli effetti. Tu quando hai capito che il calcio poteva rappresentare il tuo futuro?
“Io sinceramente ho sempre giocato per pura passione, quindi non ho mai avuto l’ambizione di arrivare chissà dove, se non solo quella di divertirmi e togliermi le mie soddisfazioni. Sicuramente dopo tanti anni che gioco ormai per me è diventato come un lavoro, ma questo l’ho appreso anno per anno, non ho mai voluto guardare troppo lontano. Sicuramente le ragazzine che oggi si avvicinano a questo sport hanno molte più possibilità e per come si è sviluppato negli ultimi anni il calcio femminile, possono sicuramente aspirare a qualcosa d’importante.”

Nonostante i pregiudizi nei confronti del calcio femminile si siano affievoliti negli ultimi anni, continuano a persistere nella cultura comune della società. Tu sei mai stata vittima di questi preconcetti? Quali credi siano i migliori metodi per combatterli?
“Io fortunatamente non ho mai sofferto questa cosa, ho fatto tutte le giovanili con i maschietti e se non per qualche titubanza di qualcuno i primi tempi, non c’è mai stata una grande discriminazione nei miei confronti. Però sicuramente sono a conoscenza di questi preconcetti che come hai detto tu, ultimamente rispetto al passato si sono affievoliti, ma che ancora oggi qualche volta ritornano. Secondo me il modo migliore per combattere tutto questo è dare il massimo per questo sport per dimostrare a tutti che anche noi possiamo dire la nostra e che anche noi abbiamo gli stessi diritti dei calciatori.”

Nel corso della tua carriera hai sempre dimostrato un grande attaccamento prima alla maglia del San Zaccaria e poi alla maglia ravennate. Da cosa deriva questo amore per i colori giallo rossi?
“Si ho sempre detto che il mio cuore è giallo rosso. Sono arrivata in questa società ormai 7 anni fa e per me questa è la mia seconda famiglia. Qui a Ravenna mi sono sempre sentita  a casa, stimata e rispettata e penso che non avrei potuto chiedere di più. Poi qui ho raggiunto i traguardi più belli della mia carriera, ho conquistato la Serie A con le mie compagne e poi ho combattuto con tutte le mie forze per diversi anni per mantenere questa società nella massima serie. Il San Zaccaria prima e il Ravenna poi, mi dato tanto e io ho cercato di ripagarli nell’unico modo che potevo, quello di lottare per questa maglia dal primo giorno che l’ho indossata e l’ho sentita mia.”

A proposito di Ravenna, in questa stagione hai contribuito al massimo alla causa a suon di gol diventando la capocannoniera della squadra con 6 reti all’attivo. Quali sono le tue considerazioni sia a livello personale che a livello di squadra?
“Allora quest’anno non siamo partite benissimo, abbiamo cambiato molto quest’estate a livello di rosa e per trovare la giusta affinità tra di noi c’è voluto del tempo e questo sicuramente ci ha penalizzato un po’ per il corso dell’intera stagione. Ma posso comunque dire di essere soddisfatta di quello fatto fin ora, perché comunque dopo la prima vittoria abbiamo fatto tanti passi in avanti con molti risultati positivi e sicuramente quando è stato fermato il campionato per forze di cause maggiori, noi eravamo nel pieno della nostra forma e non ho dubbi sul fatto che avremmo potuto concorrere per arrivare nei primi posti. Personalmente, visto che non mi accontento mai avrei voluto segnare di più per essere utile alla squadra, ma questo mi darà la forza per fare ancora meglio la prossima stagione.”

Secondo te sarebbe opportuno ritornare a giocare in questa stagione oppure riniziare il campionato direttamente la prossima stagione?
“Secondo me non ci sono più i presupposti per riprendere il campionato quest’anno, penso che la sicurezza e la salute di noi atlete venga prima di tutto e non credo che ci siano i mezzi per poter ricominciare. Non so cosa verrà deciso sinceramente, ma penso davvero e credo anche sia giusto, si ripartirà a Settembre.”

Per concludere, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
“I miei progetti futuri non li ho ben chiari, ovvio che questo stop improvviso mi ha un po’ destabilizzato, quindi sto cercando di capire come potremo proseguire nella nuova stagione. Io spero di poter riprendere con la mia squadra e ripartire da dove abbiamo finito, cercando di fare un ottima stagione e toglierci grandi soddisfazioni. Personalmente spero di poter contribuire al meglio per riportare questa società dove merita.”