Uno dei progetti più duraturi legati al mondo del calcio femminile in Italia, è senza dubbio quello dell’Arezzo Calcio Femminile. Attualmente, la società toscana milita in Serie C, ma è comunque un club all’avanguardia che ha saputo forgiare talenti cristallini nel corso della sua storia. Per farci raccontare meglio il progetto abbiamo sentito in esclusiva il direttore sportivo Simone Lelli:

Direttore Lelli ci parla un po’ del progetto  dell’Arezzo in termini di calcio femminile?
E’ un progetto storico, siamo la terza matricola italiana del mondo femminile che esiste dal 1981. Siamo stati dei pionieri in questo ambito. Ad Arezzo il calcio femminile è sempre stato radicato. E’ un progetto che prevede la ricerca di talenti dando possibilità alle ragazze toscane di praticare uno sport che a loro piace, in un ambiente trasparente, genuino, familiare; facendolo con la giusta ambizione sportiva.

Come sta la squadra vista la lunga assenza dai campi?
Il sentimento comune è che questa situazione ci ha penalizzato in termini motori, non avendoci consentito di poterci allenare e di svolgere i tornei estivi, soprattutto quelli del settore giovanile. Avevamo diverse competizioni importanti da affrontare, anche con squadre di livello. Sostanzialmente è uno stop che ci ha colpiti fortemente. Noi nel nostro piccolo abbiamo cercato di non abbandonare nessuno reinventandoci dei metodi per andare avanti. Ci siamo allenati quotidianamente su Zoom; abbiamo fatto il possibile per non lasciare sole le ragazze. La fiducia che hanno riposto in noi è importante, quindi ci siamo sentiti in dovere di andare avanti sapendo che, prima o poi, ripartiremo.

Qual è la sua opinione riguardo il professionismo? Crede che il percorso avviato sia quello giusto?
Penso che non ci sia altra strada e sono totalmente a favore della riforma annunciata dal Presidente federale Gabriele Gravina (professionismo a partire dalla stagione 2022/2023). E’ un passaggio naturale; quasi tutti gli sport ormai sono professionistici, non vedo perché non debba esserci anche nel calcio femminile. Non serve neanche parlarne, va fatto e basta.

Cosa può dirci sui movimenti di mercato dell’Arezzo?
Sono giorni molto caldi. Sto avendo fitti contatti. Stiamo costruendo la squadra per il futuro e confermando alcuni elementi. Non posso fare nomi ma posso dirle che stiamo lavorando con lo staff per mettere a disposizione dell’allenatore una squadra che possa dare fastidio e che disputi un ottimo campionato. La Serie C in fondo è un torneo molto complicato. Ci attrezzeremo per fare bene.

Recentemente avete stretto una partnership con l’Angers, ci spiega in cosa consiste e cosa comporterà?
E’ un progetto intrapreso lo scorso anno. Avevamo idea di aprire collaborazioni sia in Italia sia all’estero. A volte le grandi idee nascono da idee più semplici. Abbiamo contatti con alcuni DS e abbiamo stretto collaborazioni per diverse motivazioni. Per esempio: se alcune delle nostre ragazze volessero fare un’esperienza estera, questa partnership (con l’Angers) ci consente di lasciarle partire temporaneamente facendole studiare e giocare in campionati stranieri. E la stessa cosa vale in direzione inversa. Ragazze estere potrebbero venire in Toscana per crescere e tornare nella loro squadra di provenienza con un’esperienza diversa e maggiori capacità rispetto a prima. Questo è l’obiettivo principale. Domenica annunceremo un altro accordo con un importantissimo club europeo non francese (Getafe ndr). E non ci fermeremo qui, continueremo a stringerne altre. E’ un messaggio di apertura che diamo non solo all’Italia ma anche all’Europa del calcio femminile.

Si vocifera che la Serie C possa lasciare la LND, qual è il suo pensiero al riguardo?
Ho saputo anche io. Sembrava che dovesse essere oggetto del Consiglio Federale di ieri (25 giugno ndr) ma sembra non se ne sia fatto nulla, per ora. Potrebbe essere un’idea positiva, ci sono squadre in Serie C che, in alcuni frangenti, possono essere paragonate a squadre categoricamente superiori. Raccogliere tutto sotto un’unica federazione, in un’ottica anche di passaggio al professionismo, potrebbe essere un vantaggio per le squadre, anche in termini di sponsor, di visibilità e altro. E potrebbe dare un ulteriore impulso all’avvento del professionismo stesso.

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Direttore Sportivo Simone Lelli e Arezzo Calcio Femminile per per la disponibilità.