L’Associazione Calcistica Perugia Calcio nasce a Perugia nel 1905, anche se la sua ultima incarnazione risale al 2010: la società conta 13 partecipazioni in Serie A, dove ha conseguito come miglior piazzamento un secondo posto nel 1978/79. Oltre ai vari titoli conquistati nelle serie minori nazionali, il club si fregia di una vittoria a testa nella Coppa d’Estate e nella Coppa Intertoto, vanta inoltre due partecipazioni alla Coppa UEFA. Lo scorso anno è retrocesso in Serie C.
Il Perugia investe dal 2018 anche sul calcio femminile, dove la società ha acquistato il titolo sportivo del Grifo Perugia guidato da Valentina Roscini, la quale ricopre tutt’ora l’incarico di Direttrice Generale Calcio Femminile: a lei abbiamo chiesto gli obiettivi delle grifoncelle che partecipano alla Serie B 2020/21 e i progetti sulle biancorosse in rosa.

Valentina come ti sei appassionata al mondo del calcio?
«Avevo dodici anni, io ero una pallavolista e mio papà era diventato presidente del Grifo Perugia nel 1992. Ho iniziato a vedere quelle ragazze giocare a pallone: da quel momento è nata la mia passione per il calcio, per la bellezza di permettere alle ragazze quella passione che, a differenza di oggi, era un tabù».

Sei stata presidente del Grifo Perugia: quali sono i tuoi ricordi più belli?
«Ho giocato per 22 anni con questa squadra, per poi diventare presidente a 32 anni: i primi momenti sono stati belli, perché con un progetto chiaro siamo riuscite ad arrivare in Serie A, è stata una cosa meravigliosa. Poi si aggiunge anche il Campionato Primavera vinto. Da atleta staccarsi dal campo è stato complicato, ma essere dirigente di una società è stata una vittoria per me».

Nel 2018 il Grifo entra nel Perugia: come si è arrivati a questo accordo? Che sensazioni hai provato?
«Ho avuto un primo incontro nel 2011 con il presidente Santopadre e con l’attuale vicepresidente Lucarini, trovando alcuni intenti, come la formazione dell’Academy in rosa all’interno del Perugia maschile, coinvolgendoci a vicenda per il settore giovanile. Sette anni dopo abbiamo deciso di creare un’Under 17 e una prima squadra, e da lì abbiamo iniziato questo percorso, realizzano il settore femminile del Perugia. Credo sia stato giusto e corretto che molti collaboratori del Grifo Perugia siano passati all’interno dello staff dirigenziale perugino. Per me poi è una grande emozione, visto che, essendo di Perugia e tifosa del Grifo, far parte di questa società è davvero una cosa bellissima».

Lo scorso anno avete chiuso in Serie B all’ultimo posto: cosa non ha funzionato?
«Sicuramente molte cose non hanno funzionato, su tutte forse il corso degli eventi, come il ripescaggio arrivato all’ultimo minuto, con il mercato già chiuso. Poi a dicembre ci siamo riassestati, come l’arrivo di mister Recchi. Le ultime arrivate potevano dare qualcosa in più, ma il Covid ha fermato la nostra rinascita».

Il Perugia è stato però ripescato nuovamente in cadetteria: qual è il vostro obiettivo? Che squadra avete costruito?
«Il nostro obiettivo è quello di rimanere in categoria, mettendo in pratica tutto quello che serve per costruire una squadra che lotti per centrare la salvezza. Noi vogliamo lavorare con le giovani, non a caso la squadra ha all’incirca vent’anni con elementi di esperienza. Ci porterà fasi alterne, ma cresceremo in maniera esponenziale: credo in queste ragazze e nello staff tecnico, e se saremo gruppo resteremo in Serie B».

Domenica siete partite perdendo sul campo tre reti dal Como: quali sono secondo te gli errori da correggere?
«Ci sono stati errori tecnici, perché la squadra si sta amalgamando, ma abbiamo lottato con una squadra che ha come obiettivo la vittoria del campionato. Dobbiamo lavorare sulle cose sbagliate, ma anche sulle cose buone».

Come sta andando il Perugia Femminile a livello giovanile?
«Stiamo lavorando per ampliare la nostra Academy, vera e propria realtà della nostra società: quindi le ragazze hanno a disposizione staff e strutture come quello dei maschi, e stiamo cercando di ampliare i numeri, nonostante l’Umbria abbia un numero molto ristretto».

Quanto è importante per il Perugia avere un settore femminile?
«Dal mio punto di vista credo cheper  una società seria come il Perugia, avere il settore femminile vuol dire completare il calcio a 360 gradi. Spero che ci sia questo concetto anche per le altre società professionistiche».

Cosa ne pensi della situazione attuale del calcio femminile italiano?
«Siamo facendo molto: la voglia c’è, perché la Federazione sta facendo passi importanti, per far sì che il Mondiale dello scorso anno non sia un fuoco di paglia. Dovremo puntare sul settore giovanile e sulle società per far crescere il movimento, perché senza di quello non possiamo crescere ed avvicinarci a quegli Stati che credono in questo mondo da anni».

Condividi la scelta di portare nel 2022 il professionismo nel calcio femminile?
«Credo ci debba essere parità e opportunità di aver il calcio femminile professionistico, ma è importante che la crescita parta  dal basso: certo è gusto che la Serie A femminile sia professionistica, ma dobbiamo allargare molto la base che non è ancora abbastanza solida arrivare al vertice».

Com’è Valentina Roscini fuori dalle scrivanie?
«Una donna che ha una spiccata caparbietà, sono vulcanica nel fare cose e migliorare sempre di più sia in ambito lavorativo che calcistico, con l’obiettivo di creare rapporti di amicizia con persone, veder crescere ragazze che giocano nel Perugia e poi andare nella Juventus. Realizzare qualcosa da lasciare agli altri. Questo è stato il comune denominatore della mia vita».

Quali saranno i tuoi obiettivi futuri?
«Rimanere me stessa, in qualsiasi ambito che svolgo, ed essere quella persona che fa cento passi avanti e indietro per gli altri. Vorrei far crescer il calcio femminile in Umbria, aiutare altre società a fare questa scelta: mi piacerebbe essere ancora a disposizione di questo movimento e dare il mio contributo».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’AC Perugia e Valentina Roscini per la disponibilità.

Photo Credit: Facebook AC Perugia Calcio Femminile

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.