Nell’ultimo torneo di Eccellenza siciliana tra le sette squadre a ripartire si è presentata anche l’Academy Sant’Agata, guidata da Carmelino Emanuele. Il team messinese, capitanato da Alice Pia Raffaele, dopo un buon girone iniziale ha visto sfumare il salto ai play-off. Nel club caro al presidente Demetrio Minniti  in rosa anche  Eleonora Zingales e Ylenia Cicirello che abbiamo raggiunto per un riepilogo sull’ultimo anno.

Eleonora, difensore originaria di Galati Mamertino,  gioco da ben 15 anni a calcio, e nell’Academy Sant’Agata dalla sua fondazione ossia due stagioni. Queste le parole della classe ’93.

Lo scorso anno eravate ai nastri di partenza del torneo d’Eccellenza che campionato è stato per voi?
L’anno scorso abbiamo voluto intraprendere questa esperienza aiutati da una forte società e un ottimo allenatore. La nostra rosa era ed è composta da persone che come me ormai giocano da tanti anni a pallone e persone che hanno scoperto un mondo nuovo tramite il calcio ad 11, essendo però esperte di calcio a 5. Abbiamo creato un gruppo solito ed abbiamo affrontato un buon campionato, con alti e bassi e tanta voglia di lottare e divertirci cosa più importante per il nostro gruppo che ormai è diventato una famiglia. Ci siamo ritrovati ingiustamente al terzo posto, ed abbiamo dovuto accettare la situazione.
È stata dura non poter aver concluso il campionato, sentivamo di farcela. Le prime due classificate, squadre valide e competitive erano sopra noi di pochi punti
“.

Come avete affrontato la riapertura estiva?
Abbiamo tutte stretto i denti lavorando singolarmente anche nei periodi di chiusura per arrivare a settembre e da lì abbiamo iniziato a fare allenamenti di gruppo individuali per come la legge chiedeva. Abbiamo sempre rispettato le regole e dopo un duro lavoro, cercando sempre di trovare un po’ di divertimento, tra una zona rossa e un’altra, quindi tra diversi stop anche durante l’inverno, abbiamo comunque stretto i denti e finalmente siamo arrivati al campionato”.

Quali erano gli umori alle soglie di questo questo campionato? Come è andata?
“Arrivati al campionato non ci credevamo, la voglia di giocare era tanta, abbiamo avuto molte difficoltà anche con una parte della rosa che per problemi lavorativi si è dovuta assentare, ma comunque abbiamo provato a conquistare questo campionato che, dopo una prima fase discreta, abbiamo perso ai play-off. Ce l’abbiamo messa tutta, anche per il rispetto e i sacrifici della società e del mister”.

Come hai trovato il livello del campionato?
“Questo campionato rispetto all’anno scorso, è stato un campionato strano. Molte squadre con poca esperienza, tante altre molto valide come il Catania e Marsala. Purtroppo il format del campionato non ci ha aiutato nel riprenderci al meglio, che purtroppo su ogni atleta ha pesato. Merito al Catania per la vittoria, a noi può solo dispiacere di non essere arrivate in finale play-off. Penso e credo che lo meritavamo più di ogni altra squadra, per i sacrifici da anni, per la crescita individuale di ognuna di noi che si è evoluta in meglio in ogni allenamento, e soprattutto per il massimo impegno che con le mie compagne abbiamo portato fino al termine di questa battaglia , anche mentale dovuta al virus”.

Quali sono gli obiettivi per il prossimo anno?
“Siamo pronte a riprenderci quelle piccole soddisfazioni che cerchiamo di conquistare da anni. Tutti hanno l’obiettivo di vincere. Anche noi però abbiamo altri principi, che in alcune squadre e società non ho visto, e per l’esperienza calcistica che ho da anni non sono d’accordo! Abbiamo una buona rosa, abbiamo istruito anche un settore giovanile femminile, cercheremo di portare a termine degli obiettivi che vengono prima di qualsiasi vittoria: vogliamo alzare il livello del settore femminile, poco seguito, cercando di avere una rosa sempre più completa e soprattutto un settore giovali sempre più ampio e valido, non levando l’obiettivo principale che è quello di divertirsi ed unire tutti allo sport che è e sarà sempre un buon appiglio per qualsiasi problema di vita. Credo che la cosa fondamentale sarà goderci ogni attimo con le compagne, perché questo virus ci ha fatto capire anche che bisogna godersi anche le piccole cose, e posso dire che noi lo abbiamo capito al 100% perché oggi non siamo solo una squadra ma una grande famiglia e per noi, società, mister e atlete è l’unica cosa che veramente conta. Il resto verrà da se impegnandoci al meglio”.

Ai nostri microfoni poi Ylenia Cicirello, attaccante classe 2001 da due anni nel team biancoazzurro. Queste le dichiarazioni della punta sicula.

In estate la riapertura agli allenamenti. Quali erano i programmi per il campionato alle porte?
“Abbiamo cominciato verso la fine di agosto, sapendo però, in cuor nostro, che il campionato non sarebbe iniziato presto. Nonostante ciò abbiamo fatto una lunga e intensa preparazione e abbiamo dato il massimo ogni giorno per non perdere il senso di squadra che si era venuto a creare. Avevamo voglia di fare, voglia di creare qualcosa di bello e sicuramente uno dei motivi è stato la mancanza del campo, delle emozioni pre-partita e delle risate durante gli allenamenti. Il nostro programma è sempre stato uno: il divertimento, non deve mai mancare, dove non c’è divertimento non c’è calcio”.

Ad aprile i tornei sono man mano ripartiti quanto entusiasmo c’era nel vostro gruppo? Quanta voglia avevate di iniziare?
“Si, ad aprile sono ripartiti i tornei, dopo mesi e mesi di allenamenti abbiamo fatto un sospiro di sollievo. Certo, non è stato facile, né per la società, né per noi, affrontare un campionato dalle mille difficoltà, anche economiche, però la voglia c’era ed era anche tanta, quindi abbiamo fatto di tutto pur di disputare questo torneo al meglio delle nostre possibilità”.

Come era formata la vostra rosa? Ci sono stati innesti rispetto al passato campionato?
La nostra rosa ha avuto delle modifiche rispetto a quella dell’anno precedente, alcune ragazze di spessore per motivi lavorativi hanno dovuto mollare la squadra, infatti inizialmente abbiamo avuto delle difficoltà, ma la società ha fatto degli innesti di altrettanto spessore che hanno aiutato la squadra a trovare il giusto equilibrio”.

Quali erano gli obiettivi della vostra squadra?
“Per quanto riguarda gli obiettivi della nostra squadra, posso tranquillamente dire che il Sant’Agata non se n’è mai posta, noi volevamo dare il massimo e giocarci tutto divertendoci e lo abbiamo sempre fatto, diciamo che questo è uno dei tratti che contraddistingue la nostra Squadra, o meglio chiamarla famiglia”.

Dopo il primo girone era in programma il triangolare che apriva le porte alle finali. Come sono andati i due match?
“Questo torneo è stato un po’ strano, come sappiamo non c’è stato un girone di ritorno bensì solamente il girone di andata e due triangolari che aprivano le porte alle finali. Noi ci siamo piazzate terze in classifica e nel triangolare abbiamo affrontato chi occupava la seconda e la quinta posizione. Il primo match lo abbiamo giocato in casa contro la quinta in classifica e abbiamo pareggiato, è stata una partita gestita da noi, giocata nella metà campo da attaccare e abbiamo fallito numerose palle gol, inutile dire che il gol a loro assegnato era un fuorigioco di almeno 3-4 metri. Il secondo match lo abbiamo giocato contro la seconda in classifica, il Marsala, e abbiamo subito una sconfitta. Si tratta di una squadra, sulla carta, superiore alla nostra, ma noi abbiamo dato il massimo fino alla fine e anche qui numerosissime palle gol sono state fallite”.