Zhanna Ferrario, calciatrice del Como Women, sente la passione per il calcio scorrerle nelle vene. Classe 1993, ha sposato il progetto della squadra con la voglia di raggiungere la massima serie, mettendo in campo tutta l’esperienza accumulata in questi anni di agonismo a servizio di un gruppo solido e ambizioso. Se il futuro è ancora tutto da scrivere, la giovane biancoblu pensa intanto a dare il massimo in campo cercando di dare il suo contributo con altri goal e buone prestazioni in questo finale di stagione.

L’ultima vittoria, quella contro il Cesena, vi ha fatto raggiungere il 3° posto in classifica. A poche gare dalla fine, credete ancora alla Serie A?
Certo, ci crediamo, perlomeno io ci credo. Mancano 4 partite, è ancora fattibile, non come primo posto ma magari come seconde. Se la squadra è pronta per questo obiettivo? Pronta non lo so, ma sicuramente c’è la voglia di raggiungerlo”.

Sei contenta delle prestazioni tue e della squadra fino a qui?
Si, anche se avrei potuto fare qualcosina in più. Come gruppo potevamo fare meglio, abbiamo perso dei punti importanti, a partire dalla prima partita persa a tavolino che ci ha pesato molto. Quando poi abbiamo affrontato partite importanti eravamo molto concentrate, mentre in alcuni scontri con squadre più basse di noi in classifica non siamo state concrete, abbiamo preso le gare sottogamba andando a pareggiare o anche a perdere. I vari infortuni poi non ci sono stati d’aiuto ma le potenzialità per fare meglio c’erano”.

Quale ruolo senti più tuo?
Mi sento meglio a fare il trequartista, lì mi esprimo al massimo. Anche se alla fine per me l’importante è giocare, in qualsiasi parte del campo mi metta il mister a me va bene. La caratteristica che più mi contraddistingue è la fantasia, inventare il gioco in fase di impostazione, magari realizzando quell’ultimo passaggio che porta l’attaccante a fare goal”.

L’emozione più grande in carriera?
È una domanda difficile per me, perché tutte le esperienze sono finite a metà: a Genova, ad esempio, ero partita bene poi mi sono rotta il crociato, mentre l’anno scorso con il Como non abbiamo finito il campionato a causa covid. Potrei rispondere dicendo la promozione in Serie A con l’Inter, ma era piccolina e non giocavo mai. Personalmente non ho un momento particolarmente emozionante da ricordare, magari ci sarà entro la fine di questo campionato”.

Obiettivi futuri?
Sicuramente quello di arrivare con il Como in Serie A. Avendo iniziato questo percorso dalla nascita di questa società, sarebbe bellissimo poter arrivare in alto con loro. Al mio ritiro dal calcio giocato mi piacerebbe allenare, ho già il patentino UEFA C. Vorrei rimanere in questo ambito, poi non si può mai sapere cosa la vita abbia in serbo per me”.

Credit Photo: Emanuele Armiento