Appena ricevuta la p.e.c. con la quale il Commissario Straordinario della F.I.G.C., Roberto Fabbricini, ha notificato il Ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport del CONI per impugnare la decisione della Corte Federale d’Appello della FIGC che aveva annullato la Delibera 3 Maggio scorso, con la quale lo stesso Commissario Straordinario aveva istituito in seno alla FIGC una “Divisione” Calcio Femminile prevedendo l’organizzazione dei Campionati di Serie A e Serie B direttamente da parte della Federazione, sottraendo tale attività alla Lega Dilettanti, il Presidente della L.N.D. On. Cosimo Sibilia ha dichiarato “Apprendo con grande sconcerto – e per carità di patria non aggiungo altro – che il Commissario Straordinario della FIGC, Fabbricini, ha notificato il Ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport del CONI relativo alla Delibera sul Calcio Femminile. Devo rendere noto a tutti come lo stesso Fabbricini si stia dimostrando assolutamente inattendibile. Nella stessa giornata in cui ci è stato notificato il Ricorso, infatti, mi ha inoltrato una lettera, con toni confidenziali, con la quale mi ribadiva l’intenzione di indire una riunione con i rappresentanti delle Società di Calcio Femminile per pervenire ad una soluzione condivisa. Desidero precisare che a questa lettera ho dato immediato riscontro, ribadendo la mia disponibilità per detto incontro e, come ho sempre detto, per cercare di pervenire ad una soluzione nell’interesse dell’intero movimento calcistico femminile. Ho poi scoperto, dopo aver ricevuto la notifica del Ricorso, che la FIGC aveva effettuato il bonifico al CONI, per versare i diritti di accesso al Collegio di Garanzia, addirittura nella giornata di ieri. Credo che di fronte a comportamenti come questi non ci siano ulteriori commenti da fare, soprattutto laddove si consideri che lo stesso Fabbricini, pubblicamente, alla presenza del Presidente dell’AIC, Damiano Tommasi, del Vice Presidente dell’AIAC, Luca Perdomi, e del Segretario Generale della Lega Dilettanti, Massimo Ciaccolini, l’8 agosto scorso, nel corso di una riunione presso la F.I.G.C., si era impegnato a non presentare il Ricorso per favorire una soluzione bonaria e concordata tra tutte le parti.”
“Ribadisco –
prosegue lo stesso Presidente Sibilia – quanto ho dichiarato appena resa nota la decisione della Corte Federale d’Appello: giudico estremamente grave che un Commissario Straordinario, che dovrebbe essere garanzia di terzietà, impugni una decisione del massimo Organo di Giustizia Sportiva della propria Federazione, pubblicato su un Comunicato Ufficiale che reca la sua stessa firma in calce. A questo punto, atteso il venir meno di ogni impegno preso da parte del Commissario Fabbricini, ritengo che la Lega Nazionale Dilettanti, nella malaugurata ipotesi che il Collegio di Garanzia del C.O.N.I. – Ente presso il quale Fabbricini è stato Segretario Generale fino a poco tempo fa – dovesse modificare la decisione impugnata dal medesimo, sia autorizzata a difendere i suoi diritti e quelli delle proprie Associate in ogni sede, ivi compreso TAR del Lazio e Consiglio di Stato, riservandosi di agire nelle opportune sedi in relazione ai comportamenti sino ad oggi tenuti dal Commissario Straordinario in violazione dello Statuto e dei Regolamenti della FIGC.”
“Mi sia consentito in ultimo”
– conclude Sibilia – di rimarcare come la FIGC, grazie alla gestione Commissariale, sia non solo allo sbando ma lontana anni luce da comportamenti all’insegna della correttezza e del rispetto di tutte le componenti federali, nonché di evidenziare come lo stesso Commissario abbia rilasciato oggi una dichiarazione a favore dell’attuale Presidente dell’UEFA Ceferin per una elezione che si terrà nel Febbraio del 2019, così impegnando, in maniera impropria ed irrispettosa delle sue prerogative, il Consiglio Federale che sarà eletto democraticamente da parte dell’Assemblea. Mi auguro che dopo quest’ennesimo episodio che rimarca la mancanza di terzietà, anche chi ha il compito di vigilare sulle Organizzazioni sportive del nostro Paese possa intervenire per il ripristino delle regole democratiche”.

Credit Photo: LND – Lega Nazionale Dilettanti

4 COMMENTI

  1. E’ tutto così stranamente buffo. Il calcio femminile, l’intero movimento e il futuro di migliaia di ragazze è ostaggio delle marachelle che questi due signori si fanno a vicenda proprio come se fossero due discoli adolescenti. Tu mi hai fatto questo e allora io adesso ti rifaccio questo……… Ridammi il calcio femminile… è mio…… Sembra di essere all’asilo. Se si incontravano davanti ad un tavolo per conciliare le scelte allora era in nome del calcio femminile che come priorità aveva il diritto di essere tutelato, adesso invece questa priorità non esiste più, esiste l’orgoglio ferito di uno che addirittura arriva a pensare al TAR e poi al Consiglio di Stato, e semmai in ultima istanza al referendum popolare……… Ma non si rendono conto che la priorità sono loro? Sono come quegli arbitri che rovinano le partite perchè vogliono essere loro i protagonisti in campo. Signori, state creando le basi per il futuro del calcio femminile, fatevi da parte, fate esclusivamente il vostro lavoro senza pensare al potere che ricoprite con quella poltrona sotto il sedere. Pensate al bene del calcio femminile una volta per tutte, voi siete già personaggi importanti…… un pezzettino di torta lasciatela anche alle ragazze, se la meritano in fondo. Ma cosa c’è da discutere? Tutto il movimento ha chiaramente espresso l’intenzione di essere gestito dalla FIGC, cos’altro si può chiedere a maggioranza assoluta in un paese democratico? Se è saltata la coppa Italia perchè il calcio femminile non vuole essere gestito dalla LND cos’altro si può fare? Trovare l’unica alternativa possibile è un diritto che andrebbe accordato per democrazia, poi come lo si gestisce con i tempi è materia di accordi che vanno presi con la massima disponibilità. Disponibilità che qui non c’è. Il calcio femminile chiede acqua e gli si risponde che per regolamento l’acqua non gli si può dare, allora qualcuno prova a cambiare questo regolamento per farle finalmente bere, ma colui che le gestisce si appella ai vari articoli, al caf, al tar, all’aci, alla coop, pur di riprendere in mano la situazione, non accorgendosi che è proprio il rubinetto dell’acqua che le ragazze chiedono che lui sta chiudendo. Ma smettetela di giocare tra di voi, di farvi la guerra personale, pensate al bene comune, cioè al movimento del calcio femminile. Fate i bravi bambini su.

    • Parole sacrosante. Gente da mettere al palo,non a dirigere un ambiente sportivo che dovrebbe essere l’antitesi di quello che stanno facendo questi elementi.D’altronde prima c’era un certo Tavecchio e quindi non mi stupisco di nulla.Intanto ci rimangono solo le ragazze

  2. Questi due signori?
    Contro dirigenti ottusi e conseguente corruzione ogni tipo di intervento è dovuto. Fabbricini è il Samuraj

  3. Ho appena letto che il collegio di garanzia dello sport ha accolto l’istanza della FIGC posticipando, quindi, l’inizio dei campionati di serie A e B. La notizia ha qualcosa di positivo in se, ma il fatto che non ci si possa riunire prima del 7 Settembre è un po’ incomprensibile. Proviamo ad uscire dallo stereotipo che il calcio femminile deve misurarsi con quello maschile…… non è così, il calcio femminile deve misurarsi con quello femminile; altrimenti sarebbe come dire ma la Pellegrini è uno scandalo perchè se gareggia con i maschi perde sempre e pure di tanto…… E’ una sciocchezza. Cosi come sono sciocchezze tutte quelle dette dai vari personaggi che provano a sminuire la portata del movimento calcistico femminile continuando a rapportarlo a quello maschile. I dati oggettivi dimostrano che forse la pensano così anche coloro che dovrebbero invece rilanciarlo e promuoverlo, ciechi di fronte al ritorno di immagine che squadre come il Lione o l’Arsenal, il Barcellona o il Manchester United attirano dalle loro parti. Altrimenti, se si fosse parlato di maschile si sarebbero riuniti domani o al massimo dopodomani, altrimenti non si spiega questo tira e molla che è evidentemente nocivo per tutti. E loro non lo sanno? Certo che lo sanno e forse fa tutto parte del gioco. Un campionato bello e promettente come quello che partirà, forse, a settembre, avrebbe potuto raccimolare qualche soldo con la vendita dei diritti televisivi, magari accorpandolo e “vendendoselo” insieme a quello maschile; magari qualche dirigente assennato avrebbe potuto “alienarlo” bene e qualsiasi ritorno sarebbe stato migliore della situazione di stallo in cui ci si trova adesso. Se si vuole promuovere il calcio femminile le strade e le opportunità ci sono, ma ritorniamo sempre al solito discorso: forse la volontà di promuoverlo veramente non c’è. A parte questa incomprensibile miopia dei vertici che lo gestiscono, esiste e continua a resistere la filosofia per cui non si riesce a programmare un futuro che non porti benefici immediati e sicuri. Il calcio femminile non è una scommessa assoluta, è un movimento che attualmente in Italia trascina e “attira” capitali minimi, interessi bassi e popolarità ridicola seppur in continua crescita costante, ma ha un potenziale che è enorme e che da solo dovrebbe ingolosire dirigenti lungimiranti a vedere un po’ più lontano dal loro naso. Proprio il fatto che dalle donne oggi si “ricava” poco pone tutto il movimento in una posizione non prioritaria e quindi, secondo loro, anche se si posticipa il campionato non muore nessuno. L’aspetto positivo in questa avventura è che il calcio femminile esiste ed esisterà sempre di più ed io credo che il punto di non ritorno ormai sia stato superato. La strada è segnata, e se arriveranno prima le altre nazioni, reciteremo, a livello di dirigenza sportiva, come al solito il mea culpa, e in qualche maniera ci adatteremo alla regole che il mercato sportivo prima o poi ci imporrà. La prima imposizione è stata quella di dover preparare vere “atlete” e non semplici giocatrici di pallone, obiettivo raggiunto grazie alla passione di migliaia di ragazze che, superato l’ostacolo pregiudiziale di un calcio di proprietà degli uomini, hanno permesso una selezione tecnico/qualitativa che ci ha portato diritti diritti al Mondiale del prossimo anno. La storia continua e si arricchisce sempre più di piccoline che scelgono il calcio come il loro sport preferito. Non sarà a settembre, magari non sarà nemmeno a pasqua 2019…… ma si arriverà a sedersi in uno stadio pieno a tifare per la propria squadra femminile. Il dado è tratto, potete bloccare il movimento Italiano, ritardare l’exploit……. ma non fermerete gli altri paesi che stanno indicando la strada. La globalizzazione è anche questo. Fortunatamente!

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