Photo Credit: LND Alto Adige

Prosegue il nostro viaggio all’insegna della scoperta del mondo LND femminile sul territorio italiano, questa settimana abbiamo il piacere di presentarvi la situazione che si presenta attualmente in Alto Adige e con essa anche il suo vice presidente LND-FIGC del Comitato Alto Adige, Massimo Cima.

Ci puĆ² spiegare a che punto siamo (nellā€™area circoscritta al vostro territorio) con lo sviluppo del calcio femminile?
ā€œDiciamo che al momento siamo ancora in una fase transitoria dove Lega Nazionale Dilettanti, ma soprattutto la Federazione Italiana Giuoco Calcio – Settore Giovanile scolastico, stanno lavorando da qualche anno per sviluppare il Calcio Femminile sul territorio Nazionale in particolar modo curando il Settore giovanile. In Alto Adige, essendo una piccola Provincia, stiamo crescendo a passi abbastanza lenti dovuto anche dal fatto che i Paesi sono piccoli e le distanze tra di loro sono notevoli. In ogni caso rispetto allo scorso anno vedo una certa crescita di tesserate con un piccolo aumento delle SocietĆ , soprattutto a livello giovanile. Una soluzione potrebbe essere quella di stimolare da parte nostra in una maggiore collaborazione tra le SocietĆ  altoatesine del Settore Femminile. Forse aiuterebbe anche una piĆ¹ energica cooperazione tra la Lega Nazionale Dilettanti e la FIGC- Settore Giovanile Scolastico che non sempre vanno a braccetto. In ogni caso lo spazio per fare di piĆ¹ ci sarebbe e dovremmo essere noi a spianare la strada con interventi piĆ¹ decisi sul territorio.Ā  Comunque la parola d’ordine ĆØ sempre una…CREDERCI!!!!ā€

Il primo luglio 2022 ĆØ stata una data storica per il calcio femminile italiano: l’introduzione del professionismo. Come pensa che potrebbe influire sulla vostra realtĆ  e nel mondo del calcio femminile in generale?
ā€œIndubbiamente ĆØ un gran salto di qualitĆ . Uno stimolo per le ragazze che intraprendono questa attivitĆ . L’altra faccia della medaglia purtroppo va a scapito delle SocietĆ  Dilettantistiche dove un ulteriore salto di qualitĆ  porterebbe ad aumentare notevolmente i costi di gestione con sempre maggiori difficoltĆ  a raccogliere i soldi dagli sponsor. Non tralasciamo anche il fatto che con le nuove normative che entreranno in vigore dal 1Ā°di Luglio saranno di piĆ¹ le squadre che spariranno di quelle che nasceranno. Il tempo ciĀ darĆ  una risposta.ā€

Ci sono richieste da parte delle famiglie di poter far giocare la propria figlia?
ā€œDiciamo che sono in aumento le richieste di far giocare le figlie a calcio. Una volta questo sport era prettamente maschile. Ora per fortuna le cose stanno cambiando. Devo comunque dire che sono di piĆ¹ le figlie che vogliono provare a giocare a calcio, stimolando gli interessi dei genitori stessi. Sicuramente con il tempo le cose miglioreranno e anche gli stessi adulti cambieranno mentalitĆ  e saranno i primi a proporre alle stesse figlie di avvicinarsi al calcio.ā€œ

Quali sono, a suo avviso, i modi piĆ¹ efficaci per poter sviluppare il calcio femminile nella sua regione?
ā€œCreare attivitĆ  continue. Ultimamente la Federazione stessa organizza cose molto interessanti con eventi anche per le ragazzine piĆ¹ piccole con giochi che si interfacciano con il mondo Disney abbinando favole al gioco del pallone. Ultimamente sono stato a Roma per conto delle FIGC-SGS e ho riscontrato con molto interesse che stanno lavorando molto bene sviluppando sempre di piĆ¹ attivitĆ  mirate al Settore Femminile. AttivitĆ  coadiuvate anche da esperti psicologi. Diciamo che nulla ĆØ lasciato al caso. La cosa importante ĆØ che tutte le Regioni stanno lavorando nella stessa direzione per dare uniformitĆ  al movimento Femminile. In pratica quello che facciamo in Alto Adige ĆØ pari pari a quello che viene fatto in Sicilia. Un ottimo lavoro che porterĆ  sicuramente a risultati importanti avvicinandoci sempre di piĆ¹ a Stati che al momento sono superiori a noi. Vorrei inoltre precisare che sarebbe opportuno dare un maggior risalto al futsal (calcio a cinque) soprattutto a livello giovanile. Uno sport propedeutico per la futura calciatrice, dove sicuramente potrĆ  crescere in maniera esponenziale sviluppando le proprie caratteristiche aumentando le capacitĆ  mentali-tecnico-tattiche. Ma su questo ci sarebbe da aprire un dibattito di parecchie ore.ā€

Puntate anche alla diffusione del calcio femminile nel settore scolastico? Se sƬ, in che modo? Qual ĆØ la risposta degli studenti?
ā€œCosa importantissima. E’ fondamentale entrare nelle scuole, soprattutto elementari. Introdurre il mondo del pallone nell’attivitĆ  motoria scolastica. Oggi vediamo che la “famosa” ora di Educazione Fisica non porta a nulla con professoriĀ che a volte non sono nemmeno laureati inĀ Scienze Motorie ma sono sostituiti da quello di Religione, eccā€¦ Importante ĆØ introdurre il nostro mondo con attivitĆ  ludiche-sportive. Far proseguire l’attivitĆ  anche in orari pomeridiani proponendo anche corsi specifici in classe con esperti del Settore e slide dedicate. Diciamo che l’Alto Adige ha qualche difficoltĆ  in piĆ¹, esistendo il bilinguismo con mentalitĆ  e prospettive diverse. In ogni caso noi stiamo facendoĀ il possibile per promuovere tutto questo con esperti del Settore. Io stesso sto facendo lezioni mensili in vari liceiĀ sportivi del territorio con un discreto successo. Devo comunque dire che l’apprendimento e l’interesse per tutto ciĆ² ĆØ maggiore nelle femmine rispetto ai maschi.ā€

Riguardo al discorso sugli impianti di gioco qual ĆØ la vostra situazione attuale? Si riescono a fornire adeguate strutture per societĆ  e tifosi?
ā€œQuesto ĆØ un problema che ogni Regione ha. Comunque rispetto al resto d’Italia la nostra Provincia ĆØ abbastanza agevolata.Ā Per una legge provinciale le societĆ  sportive dilettantistiche possono usufruire degli impianti sportivi gratuitamente e questo ritengo sia un grosso aiuto. I nostri impianti sono moltoĀ curati e questo sicuramente da maggiori stimoli. Purtroppo c’ĆØ una mancanza di palestre soprattutto per il periodoĀ invernali quando per parecchi mesi i nostri campionati si fermano a causa della neve.ā€œ

Quali sono le difficoltĆ  maggiori che state incontrando e come potrebbero essere eventualmente superate?
ā€œIn Alto Adige la maggiore difficoltĆ  ĆØ data dal fatto che sono parecchi sport. Sci, Hockey,Ā pattinaggio eccā€¦ Che in altre regioni non esistono o sono poco diffusi. Altra nostra debolezza ĆØ dipesa dal fatto che nel periodo invernali siamo costretti a fermare i Campionati giovanili per alcuni mesi a causa della neve. Come superare la cosa? Diventa difficile trovare delle soluzioni di fronte a fattori naturali. Questo non vuol dire arrendersi, anzi,Ā da un maggior stimolo per trovare soluzioni che sicuramente arriveranno magari creandoĀ attivitĆ  alĀ coperto.ā€

Quali sono le iniziative (al di fuori del campo di gioco) verso le quali puntate maggiormente per farvi conoscere?
ā€œCome dicevo prima maggior introduzione nelle scuole, stimolare i genitori stessi facendo incontri a tema quali potrebbe essere sull’alimentazione, sui rapporti tra genitori e figli, gite a tema e tanto altro. Oggi bisogna creare interessi, stimoli…ā€

Da qui ad un anno che cosa si aspetta di vedere?
ā€œCosa aspetto di vedere non lo so, ma sicuramente sono sicuro di quelloĀ che andrĆ² a fare per lo sviluppo di tutto il movimento femminile.ā€

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il settore dell’LND Alto Adige e Massimo Cima per la loro gentile disponibilitĆ .