Credit Photo: Andrea Amato

La Juventus supera il Milan, nella prima gara della 2° fase di Campionato, per 2 reti a 0 e con l’ausilio dei dati della “Panini Digital” abbiamo redatto le pagelle della formazione bianco-nera:

Pauline Peyraud Magnin 6.5: Delle sue 49 palle giocate si evidenziano 2 parate su occasione, 3 uscite alte ed 5 basse che hanno reso nulli i tiri di Martina Piemonte e Grimshaw. Con un possesso palla di 5’ 21” e 26 passaggi riusciti per le ripartenze bianco-nere è stata la giocatrice più vigile del gruppo.

Sara Gama 6: Il difensore nazionale porta sempre una costanza delle retrovie, 34 sfere transitano nei suoi piedi ed il flusso di gioco in ripartenza, sulla fascia destra ha carattizzato i lanci utili lunghi ad oltrepassare il muro centrale delle rosso-nere. Sebbene non al cento per cento della sua condizione ha espresso un gioco fluido e costante per 81’, rimpiazzata nella ripresa dal rientro di Amanda Nilden.

Cecilia Salvai 7.5: Nei 96’ minuti di sfida è indubbiamente la migliore in campo: 69 palloni con 49 passaggi riusciti, intercetta 13 azioni delle avversarie e resta impostata nel gioco in modo da essere sempre pronta al lancio per le compagne in fase offensiva. Tra le migliori calciatrici Nazionali è un perno effettivo del modulo di Montemurro, recupera 28 palloni, e regge sia fiato che forza fisica.

Linda Sembrant 6.5: Granitica, pronta al contatto fisico gioca oltre 52 sfere, delle quali 43 utili per il gruppo, contrasta e recupera 12 palloni alti, di cui 6 recuperati, non la migliore gara di Linda, per la fluidità del gioco, ma ha espresso continuità per 96’ a sostegno della linea difensiva.

Martina Lenzini 7: La numero 71 non risparmia fiato, portandosi in avanti con la sfera: anella 68 giocate, delle quali 53 producono buon gioco, il lato sinistro la vede lottare più nella prima frazione ma anche nella ripresa esegue assist e passaggi lunghi che generano la rete del vantaggio Juventino.

Cristiana Girelli 6: La Campionessa d’Italia si vede poco, ma la sua costanza e le sue giocate sempre imprevedibili portano stile e creano panico con la palla al piede. Gioca solamente 34 sfere, delle quali 19 a servizio della zona d’attacco, il suo sacrificio nella centrale (inserita nei secondi iniziali di gara in sostituzione di Sara Gunnarsdottir) l’hanno spaesata: forse avrebbe meritato il riposo.

Barbara Bonansea 5.5: Buon apporto nei primi 45 minuti, dove trova contrasti e recupera bene giocate importanti. Dei 7 dribbling, in fuga verso la porta avversaria, nessuno porta ad una finalizzazione degna di rilievo ma resta con Beerensteyn la bestia nera delle difese avversarie. Nella ripresa, cala il ritmo, e gioca solamente 17’ prima di dare spazio alla compagna Sofia Cantore.

Julia Grosso 7: Primo tempo in affanno, sebbene con tanta concentrazione, commette 2 falli e blocca le diavole nel centro campo. La ripresa conta di 59 giocate utili, di cui 55 riuscite, sviluppa e crea di più sulla sinistra ma andando a coprire quella zona di campo a destra, in supporto al gruppo. Tre assist vincenti e quattro palle giocate in area avversaria alzano nel finale la sua buona prestazione.

Lineth Beerensteyn 7: Tanta grinta, tanta corsa, poca precisione nel calciare a rete. Sicuramente la giocatrice che ha data la vittoria alle padrone di casa, grazie al suo centro, ma dei suoi 5 tiri per una attaccante del suo calibro ci si aspetta di più! Intercetta 8 sfere e dei 12 dribbling, solo 8 sono efficienti, subisce 3 falli (rischiando nel finale) ma regge 96’ con dignità e forza fisica.

Arianna Caruso 6.5: Mette il sigillo del 2 a 0, dagli undici metri è impeccabile, nervosa nei primi 45 minuti commette 3 falli, ma ne subisce altrettanti nella ripresa, combattiva e sempre pronta a dare il suo contributo in difesa coordina il centro campo con 76 palloni transitati tra i suoi piedi. Ottimo flusso di gioco con Julia Grosso e Linda Sembrant, dove trova le giocate migliori per le ripartenze.

Paulina Nystron 6: L’attaccante classe 2000 viene graziata dal tecnico e messa in campo dal primo minuto. Lei ricambia con 96’ di gioco ombra, 16 passaggi riusciti ma solamente 4 utili alla squadra, prova anche il tiro (2 volte) ma con poca incisività. Buona visione del campo, buona tecnica ma deve avere più minutaggio per trovare le giuste dinamiche di questo difficile campionato.

Sofia Cantore 5.5: Nei 33’ minuti di gioco ha avuto tra i suoi piedi la giocata per il raddoppio, ma non è riuscita a calibrare la sfera nel modo giusto. Solo 10 le palle giocate, un po’ poche, subisce due falli e viene marcata a vista: forse è questo che non le ha permesso di esprimersi ad alto livello.

Amanda Nilden 6: Un rientro positivo, ancora un po’ di timore nei contrasti ma è indubbiamente giustificabile, dei 14 palloni giocati 11 sono andati a buon fine. Quindici minuti importanti per testare il suo stato fisico, avrà da adesso il tempo di essere a supporto della squadra per la fine del campionato.

Evelina Duijan SV: Comparsa, 2’ inutili per capire il livello, ma in ogni caso riesce a colpire 6 palloni ed effettuare 5 passaggi utili (se contiamo che ha giocato solo 2 minuti) per la più giovane calciatrice in campo (classe 2003) è un ottimo inizio che potrà negli anni avvenire essere una piccola perla bianco-nera.

Paolo Comba, giornalista pubblicista iscritto all’Ordine dei Giornalisti di Torino, dopo il conseguimento del Tesserino ha collaborato per varie testate giornalistiche seguendo il Giro d’Italia (per cinque edizioni), i Campionati del Mondo di SKI a Cortina, gli ATP FINALS di Tennis a Torino, i Campionati Italiani di Nuoto ed ha intrapreso, con passione e professionalità, dal 2019 a Collaborare con Calcio Femminile Italiano. Grazie a questa Testata ho potuto credere ancora di più a questo Movimento, sia nelle gare di Serie A che in Nazionale maggiore, ed a partecipare di persona all’ Argarve Cup ed ai Campionati Europei in Inghilterra. Ad oggi ricoprendo una carica di molta responsabilità, svolgo con onore questa mia posizione, portando ancora di più la consapevolezza di poter dare molto per lo sviluppo e la vibilità del Calcio Femminile in Italia e all’estero poiché lo merita per la sua continua crescita.

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