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Nella 6° giornata di Serie A si è giocata Milan – Sampdoria. La partita, andata in scena al Puma House of Football – Vismara e diretta da Deborah Bianchi, è terminata con il punteggio di 1-0 grazie alla rete decisiva di Evelyn Ijeh al 71’, abile a staccarsi dalla sua posizione e ad inserirsi per bucare Amanda Tampieri. Terza vittoria consecutiva per le rossonere che continuano il loro periodo positivo.

Grazie ai Match Analysis della Panini Digital possiamo notare che la formazione di casa abbia praticamente dominato per quasi tutto l’incontro, come ci suggerisce l’IVS (Indice di Valutazione Squadra): 78 per il Diavolo contro il 22 per le ospiti.

La netta superiorità delle ragazze di Suzanne Bakker è ben visibile anche da molti altri dati: il possesso palla, 71% contro 29%; il baricentro, 67,7 mt contro 40,1 mt, e la supremazia territoriale, 88% contro 12%. Da sottolineare sono anche i passaggi completati dalle due squadre che, infatti, presentano un abisso, dato che il Milan ne ha completati 598, mentre la Sampdoria solo 162 (ben 436 in meno!), e il fatto che le padrone di casa abbiano giocato 87 palloni in area di rigore avversaria contro i soli 18 delle blucerchiate.
Nonostante, comunque, il gol decisivo sia arrivato solo nella seconda metà, il vero dominio milanista si è potuto osservare prima dell’intervallo e, ciò, lo si può confermare con alcune spaventose statistiche: 93% di possesso palla e sole 3 palle in area concesse alla formazione di Davide Corti, a cui, però, vanno dati i meriti per essere rimasta in partita fino al triplice fischio, nonostante le evidenti difficoltà, e aver sfiorato il pareggio nei minuti finali.

Nel corso del primo tempo, il Diavolo si è schierato con un 4-3-3 di dichiarata spinta offensiva. La posizione media era, infatti, tutta nella metà campo avversaria, non a caso anche il pressing è stato pari a 64,4 mt, e i due terzini, Angelica Soffia ed Emma Wilhelmina Koivisto, erano praticamente sulla linea dei tre centrocampisti e offrivano continue soluzioni in sovrapposizione a Monica Renzotti, sulla destra, e, soprattutto a Chantè Mary Dompig, sulla sinistra: proprio per questo vediamo in questa zona un’elevata densità di gioco con il 62,5% di cross rossoneri della prima frazione partiti da questa fascia. Non è da sottovalutare però anche l’enorme apporto di Renzotti dalla parte opposta che, soprattutto nelle prime fasi, è stata una vera spina nel fianco per la difesa ospite. C’è molta densità anche dalle parti di Ijeh: ciò sottolinea la sua centralità nel gioco del Milan.
Durante la seconda metà, le ragazze di Bakker hanno avuto un baricentro medio più basso, probabilmente anche a causa degli ultimi 20 minuti passati avanti di un gol in cui la squadra ha cercato di mantenere un atteggiamento più cauto, rispetto a quello molto aggressivo avuto fino al momento del vantaggio. In ogni caso, la disposizione delle giocatrici suggeriva comunque una preparazione tattica decisa: il 4-3-3 di partenza vedeva in realtà Soffia venire in mezzo al campo a cucire il gioco permettendo, invece, a quella che sarebbe dovuta essere la mezzala sinistra, Valentina Cernoia, di buttarsi in avanti alla ricerca della rete, andandosi a posizionare sulla stessa linea di Nikola Karczweska, subentrata al posto di Nadia Nadim nel ruolo di punta centrale, come una sorta di seconda punta. Da evidenziare sono le larghissime posizioni di Renzotti e Dompig, che hanno permesso, in questo modo, gli inserimenti senza palla di Cernoia, e i compiti nettamente più difensivi di Koivisto rispetto alla sua controparte mancina: non a caso ha recuperato 21 palloni, compreso un enorme salvataggio su una ripartenza molto pericolosa della Sampdoria nei minuti finali che avrebbe gelato il Puma House of Football, posizionandosi prima in questa speciale classifica. Anche in questo secondo tempo la zona di Ijeh è molto densa, mentre la sua posizione si è abbassata per andare a ricevere dal basso e ribaltare l’azione con la complicità di Silvia Rubio: probabilmente ciò le ha permesso di poter sfruttare di più gli inserimenti senza palla che l’hanno portata a sbloccare la partita.

Le ragazze di Corti sono scese in campo, invece, con un 4-4-2 altamente difensivo e ben ordinato. Il baricentro è stato molto basso in modo da rispondere alle offensive di casa e ciò che salta all’occhio è, ovviamente, la grande densità di gioco nell’area di Tampieri: prima dell’intervallo, infatti, il Milan ha giocato ben 41 palloni nell’area di rigore della compagine in trasferta.
Nella seconda frazione il modulo di partenza era sempre il 4-4-2 che, però, in fase di gioco, si trasformava in una sorta di 5-3-2 con l’esterno destro, Nora Heroum, che si abbassava sulla linea dei difensori, facendo diventare Federica Cafferata braccetto di destra, e con Bianca Fallico e Maria Vittoria Nano come “mezzali”: c’è infatti da considerare che la posizione di Nano era comunque molto larga sulla sinistra, quindi ha mantenuto le caratteristiche da esterno; spesso, infatti, le azioni offensive doriane si sviluppavano sull’out mancino. Nonostante il baricentro della formazione ospite fosse comunque più alto, le palle giocate dalle rossonere in area sono state 46 e ciò spiega ancora l’elevata densità nell’area blucerchiata.

Entrambe le squadre hanno provato ad adottare il gioco dal basso, producendo queste azioni rispettivamente l’88,3% e l’84,7%. Come abbiamo già visto, però, la Sampdoria non è stata realmente in grado di creare pericoli alla retroguardia del Diavolo considerato il minor numero di passaggi effettuati rispetto alle avversarie; gli unici pericoli per il Milan, tutti nel secondo tempo, sono nati, infatti, grazie a delle ripartenze, maggiormente sulla sinistra.

Come accade spesso, la partenza del gioco delle ragazze di Bakker è affidata a Julie Piga: prima per palle giocate (115), per passaggi riusciti (103, anche la più precisa con il 90%), per passaggi ricevuti (93) e per giocate utili (40), mentre è seconda per palle recuperate, dietro alla sola Koivisto. Il gioco milanista si basava su un giro palla basso per muovere le giocatrici avversarie, non a caso le due centrali, Piga e Nadine Sorelli, sono coloro che si sono scambiate il pallone più volte (30 dalla numero 6 alla numero 23 e 25 viceversa), per poi svilupparsi sulle fasce in modo da accendere Renzotti e Dompig. Non mancava, inoltre, l’immediata verticalizzazione di Piga verso Dompig per velocizzare l’offensiva rossonera. Quando invece la palla arrivava dalle parti di Renzotti, le possibilità erano due: puntare la diretta avversaria o appoggiarsi a Rubio che faceva ricominciare l’azione.
Oltre a Piga, è stata assolutamente fondamentale anche Sorelli che è stata seconda in tutto, dietro alla sola compagna di reparto, con 90 palle giocate, 76 passaggi riusciti e 15 giocate utili, come Cernoia e Koivisto. Quindi, ancora una volta, le capacità dei due centrali di difesa sono fondamentali per le azioni della formazione di casa.

Per quanto riguarda la Sampdoria, sono ben visibili, come abbiamo già più volte sottolineato, le difficoltà riscontrate anche nell’impostazione del gioco. Diverse le soluzioni ricercate che, quasi mai, hanno portato le ospiti ad essere pericolose; poca facilità nel creare una ragnatela di passaggi e nel verticalizzare. Le due giocatrici ad aver effettuato più passaggi sono state il terzino sinistro, Linda Tucceri Cimini, e l’interno di sinistra, Alice Pauline Benoit, con 20 passaggi completati (83 in meno rispetto a Piga, la migliore delle rossonere!); Benoit che è anche la prima per passaggi ricevuti (21). La più precisa, però, è stata Giada Burbassi che ha concluso con l’83% di passaggi riusciti: una percentuale comunque non altissima considerato il fatto che ne abbia eseguiti solo 5 dal suo ingresso in campo, al 77’, fino al fischio finale.
Un’altra statistica abbastanza impressionante è stato il numero di palloni toccati da Tucceri Cimini che è stata la prima delle blucerchiate: 40, 175 in meno di Piga! Colei che ha tentato di mettere più in difficoltà la retroguardia del Milan, insieme a Nicole Arcangeli, invece, è stata Cafferata che con 10 giocate utili è stata la migliore delle sue, compresa una poderosa discesa verso fine partita che ha prodotto un cross non sfruttato dalla stessa Arcangeli, per una delle ultime occasioni per la squadra in trasferta. Infine, il fatto che la calciatrice ad aver recuperato più palloni, 20, sia stato il portiere, Tampieri, ci indica anche le difficoltà difensive delle doriane.
E’ stata dunque una partita molto complicata, in entrambe le fasi, per la Sampdoria, nonostante il punteggio di 1-0.

Anche i dati sulle conclusioni evidenziano la netta superiorità del Milan. Le ragazze di Bakker hanno calciato 22 volte, di cui 8 in porta. Ciò che può far suonare un campanello di allarme è che, di questi 22 tiri, 14 sono arrivati da dentro l’area di rigore e la porta avversaria si è gonfiata una sola volta: certi sono i meriti di Tampieri ma probabilmente è anche mancata quella precisione che avrebbe potuto sbloccare la partita precedentemente. Ciò è confermato dal fatto che una delle più attive e pericolose offensivamente, cioè Renzotti, abbia cercato la via del gol ben 5 volte senza, però, mai trovarlo, mentre Nadim l’ha cercata 4 volte e Ijeh 3, riuscendo a trovare la gioia personale.
Per quanto riguarda la Sampdoria, invece, i tiri sono stati 8, di cui 3 in porta e senza mai realmente spaventare Laura Giuliani. Le occasioni principali, arrivate entrambe dopo il vantaggio rossonero, sono state, infatti, sventate dai blocchi della difesa del Diavolo. Le calciatrici con il maggior numero di tentativi sono state Arcangeli, la più attiva nel reparto d’attacco con anche una rete arrivata, però, a gioco fermo, Victoria Marie Della Peruta e Nano, con 2 conclusioni tentate.

 

Daniele Vitarelli
Nato in provincia di Monza e Brianza. Studente di Storia presso Unimi a Milano, la mia passione principale, però, è sempre stata il calcio. Sono convinto che il calcio femminile possa diventare una realtà concreta in Italia e il mio obiettivo, oltre a migliorare me stesso, è rendermi utile per la crescita di questo movimento.