Nella scorsa stagione le indicazioni e le motivazioni impartite negli spogliatoi da Mr. Ganz davano i loro frutti: al fischio arbitrale, seguiva un buon inizio di partita o di secondo tempo e il Milan riusciva spesso a segnare. Quest’anno, i gol, li subisce: è successo alla prima giornata contro la Fiorentina ed è successo in questa seconda di campionato, in trasferta, sul campo della Roma.
Un dominio giallorosso in termini di volume di gioco, di passaggi effettuati e riusciti, di fraseggio, di possesso palla e di tiri in porta che ha fissato il risultato sul 2-0, maturato interamente nella prima frazione di gioco grazie alle marcature di Minami al 18′ e di Giacinti a 2 minuti dalla fine.
Per la Roma, sebbene le statistiche firmate Panini Digital Soccer riportino dati soddisfacenti, il risultato potrebbe non esserlo, perché quella supremazia in campo non ha prodotto un divario così ampio in termini di risultato finale e di reti messe a segno, dovuto anche alla buona tenuta difensiva delle rossonere che hanno registrato buone percentuali sui parametri relativi alla difesa della porta, forte anche di una super Laura Giuliani, provvidenziale in un duplice intervento al 30′ minuto e nella paratona del 40′ sul tiro da fuori area di Serturini. Un errore in fase di impostazione 3 minuti dopo ha costretto il Milan a rientrare negli spogliatoi sotto di due reti a zero. Altri due super interventi di Giuliani hanno tenuto invariato il punteggio nel secondo tempo, tramite una grande respinta al 60′ e una coraggiosa uscita bassa 20 minuti più tardi.
La disposizione tattica delle due formazioni ha visto quella giallorossa, nonostante non abbia tenuto un baricentro ed una linea di pressing eccessivamente alti, schiacciare il Milan nella propria metà campo, a tal punto che la zona media di ricezione del pallone per la punta Martina Piemonte si è attestata sulla linea di centrocampo: un dato simile per un attaccante da gol e da sponda suggerisce poca presenza in attacco, poca pericolosità offensiva e, giocoforza, poche occasioni da rete, nello specifico 3 contro i 18 tiri delle padrone di casa. Questo schiacciamento ha inibito al Milan la possibilità di costruire le azioni dal basso e lo ha costretto a cercare maggiormente la profondità con passaggi lunghi a scavalcare il centrocampo.
A livello individuale, le ragazze di Mr. Spugna hanno avuto più coraggio e fiducia nelle proprie capacità, tentando molte volte l’uno contro uno e il dribbling sulle avversarie. Quando non c’è spazio per servire le compagne e costruire una manovra, può essere proprio un’azione personale, ad esempio un dribbling, a crearlo.
Il Diavolo ora si trova nei bassifondi della classifica, a zero punti, mentre la Roma viaggia ad alta velocità verso il primato: due giornate non decretano una stagione, ma significano 6 punti che alla fine dell’anno potranno pesare sul posizionamento in graduatoria.