Photo Credit: Fabrizio Brioschi - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Durante la 15° giornata di campionato è andata in scena Sampdoria-Milan. La partita, giocata allo Sciorba di Genova, è terminata con il punteggio di 2-2 che non permette alle padrone di casa di trovare la prima vittoria stagionale e alle ospiti di accorciare a -1 il distacco dal Como. Le marcatrici sono state Bianca Fallico e Nicole Arcangeli per il 2-0 doriano, Nikola Karczewska e Julie Piga per la rimonta rossonera.

Grazie ai Match Analysis della Panini Digital notiamo che, nonostante non siano arrivati i 3 punti, la formazione di Suzanne Bakker avrebbe meritato di guadagnare il bottino pieno: l’IVS (Indice di Valutazione Squadra) è stato, infatti, 31 a 69 in favore delle meneghine.

Analizzando anche le altre statistiche notiamo la netta superiorità del Diavolo che ha avuto un maggior possesso palla (34% vs 66%), un baricentro nettamente più alto (40,2 mt vs 63,9 mt), una spaventosa supremazia territoriale (14% vs 86%) e un pressing molto alto, tipico del Milan (35,9 mt vs 65,8 mt). Bisogna, tra l’altro, sottolineare che il baricentro e il pressing delle ospiti sono aumentati dopo l’intervallo, passando da 58 mt a 71 mt, per quanto riguarda il baricentro, e da 56,7 mt a 74,6 mt, per il pressing; ciò è stato dovuto dal loro estremo bisogno di aumentare i giri del motore in modo da riagguantare il doppio svantaggio ottenuto, comunque, nella seconda metà. Non sono da tralasciare neanche i dati riguardanti i palloni giocati in area (13 vs 71, di cui 50! nel secondo tempo), le conclusioni (3 vs 21) e le occasioni (3 vs 8), senza dimenticare le 8 parate che ha dovuto compiere Amanda Tampieri per evitare la beffa. Tutte statistiche che evidenziano la superiorità milanista.

Nel corso della prima frazione le ragazze di Stefano Castiglione sono scese in campo con un 5-4-1 molto basso e ordinato, con la volontà di limitare gli attacchi avversari e con poche scorribande offensive: questa idea tattica si può verificare dalle posizioni delle linee di difesa e di centrocampo molto vicine tra loro e dal fatto che la punta centrale, Sara Baldi, fosse molto schiacciata sui centrocampisti per diminuire i possibili passaggi tra le linee che avrebbero potuto scalfire la retroguardia blucerchiata. Le due fasce, soprattutto nella parte bassa, sono state due delle zone più dense, questo è dettato dal fatto che le azioni rossonere si sviluppassero, la maggior parte delle volte, sugli esterni, e, per quanto riguarda l’out di sinistra, anche dal fatto che l’asse dal “braccetto” di sinistra al “quinto”, Nora Heroum – Maria Nano, sia stato il più attivo della Sampdoria con, però, solo 8 passaggi completati; Heroum è stata anche una delle 3 doriane, insieme a Tampieri e ad Arcangeli, con più passaggi riusciti (17), oltre ad essere la seconda per giocate utili (6, come Giada Pellegrino Cimò); mentre Nano è stata colei che ha eseguito più giocate utili (9).
Nel secondo tempo il modulo di base non è cambiato ma il baricentro delle padrone di casa si è abbassato ancora di più, anche a causa del vantaggio firmato da Fallico nei primi secondi di ripresa. Si può notare come il 5-4-1 potesse diventare una sorta di 5-3-2 con l’esterno sinistro, Arcangeli, che manteneva una posizione leggermente più alta rispetto alle compagne di reparto per avere la possibilità di avere degli sfoghi offensivi sull’out di sinistra dove, effettivamente, è arrivato il raddoppio della formazione genovese proprio con la numero 7 che è scappata ad Emma Koivisto e ha bucato Laura Giuliani; in questi casi Pellegrino Cimò stringeva leggermente la propria posizione diventando una finta mezzala e occupandosi di compiti più difensivi, come ha mostrato in tutti i 90 minuti.
L’area di rigore di Tampieri è stata un’altra delle zone più dense della metà campo della Sampdoria, in entrambe le frazioni: questo è dato dai 71 palloni giocati dal Milan in quelle zone e dal fatto che l’estremo difensore blucerchiato sia stata prima per palle giocate (40), passaggi riusciti (17, come Arcangeli e Heroum) e per palle recuperate (20); il fatto che Tampieri sia stata la migliore in tutte queste statistiche evidenzia le difficoltà delle liguri nonostante il doppio vantaggio fino all’84° e il punto ottenuto.

Le ragazze di Bakker sono scese in campo con il solito 4-3-3 a trazione anteriore: i due terzini, Koivisto e Angelica Soffia, erano sulla linea di centrocampo e la mezzala destra, Valentina Cernoia, era sempre molto alta tra le linee quasi ad interpretare il ruolo di seconda punta a fianco di Evelyn Ijeh, facendo trasformare il modulo in una sorta di 4-2-4. La zona più densa, in questo primo tempo, è stata la fascia destra grazie ai tentativi personali di Monica Renzotti di trovare degli spiragli nella difesa avversaria e grazie anche alla presenza di Koivisto che è stata la prima per palle recuperate (21) e la seconda per palle giocate (91) e per passaggi riusciti (73, la seconda milanista ha eseguito, dunque, 56! passaggi in più rispetto alle migliori della squadra di Castiglione).
Dopo l’intervallo il Milan è passato ad un 3-5-2 totalmente riversato nella metà campo avversaria alla ricerca dei gol del pareggio. Il modulo si trasformava in un ipotetico 3-3-4 dato che i due “quinti”, Renzotti e Chantè Dompig, si trovavano sulla linea delle due punte. In questo caso la zona più densa è stata l’altra fascia, quella di sinistra, grazie alle azioni in solitaria di Dompig che ha provato a mettere in difficoltà la retroguardia rivale senza però mai riuscire ad essere incisiva; molto densa è stata anche la zona presieduta dalla subentrata Karczewska che nei minuti finali riusciva a calamitare sul suo corpo tutti i palloni che passavano dalle sue parti.

Sia la squadra ligure che quella lombarda hanno provato a manovrare dal basso (81,5% vs 95,2) ma le differenze nella creazione di una rete di passaggi è stata enorme dato che la Sampdoria ha concluso la partita con 335 passaggi in meno del Diavolo (166 vs 501).

La Doria, come appena visto, ha lasciato totalmente il pallino del gioco in mano alla rivale. Quando, però, ripartiva dal basso la scelta più diffusa era la fascia di sinistra dove il “quinto”, Nano, il “braccetto”, Heroum, e l’esterno, Arcangeli, tentavano di chiudere delle triangolazioni per scavalcare il primo pressing rossonero e accennare una sortita offensiva; l’autrice del 2-0 momentaneo veniva spesso ricercata anche quando l’azione si sviluppava inizialmente sulla destra. La numero 7 classe 2003 è stata infatti la più servita insieme a Pellegrino Cimò e a Baldi (18 volte), oltre ad essere, come già visto, colei che, insieme a Tampieri ed Heroum, ha concluso più passaggi. La più precisa però è stata Victoria Della Peruta, subentrata al 67°, che ha terminato con solo 8 passaggi e una precisione del 73%.

Per quanto riguarda il Milan l’impostazione si avviava sempre dal reparto difensivo con lo scambio tra Piga e Nadine Sorelli e poi l’appoggio a Koivisto o Soffia a seconda della fascia. Successivamente veniva ricercata in mezzo al campo Silvia Rubio che aveva il compito di scardinare la difesa di casa con dei passaggi tra le linee, complicati da concludere a causa del baricentro basso delle blucerchiate: anche per questo motivo Dompig e Renzotti ricevevano spesso molto larghe per poi tentare l’azione personale: difficile trovare altre vie percorribili. C’è sempre da evidenziare la partita da vera leader di Piga che, non solo ha scacciato i fantasmi gonfiando la rete per il 2-2 allo scoccare del 90°, ma, come sempre, è stata il centro della manovra meneghina: prima per palle giocate (114), per passaggi riusciti (89, 72! in più della migliore della Sampdoria), per passaggi ricevuti (86, 68! in più della prima doriana) e seconda per palle recuperate (19, dietro alla sola Koivisto), oltre ad aver fatto parte dell’asse più attivo milanista: Piga – Sorelli con 34 passaggi completati. In termini di precisione è stata la seconda, tra le giocatrici di movimento, a pari con Koivisto (80%), mentre la più precisa è stata Sorelli che con 70 passaggi riusciti ha avuto una precisione dell’89%.

I dati sulle conclusioni sono ancora una volta impressionanti: le liguri hanno calciato 3 volte di cui 2 in porta (entrambe in rete) e l’unica fuori uscita di pochissimo. Nonostante il dato possa far pensare il contrario, Giuliani non ha avuto colpe in nessuna delle due reti ma è invece da sottolineare il cinismo delle genovesi che sono riuscite a sfruttare le pochissime occasioni arrivate nel corso del match. È stata Fallico a ricercare più volte la gioia personale: 2 tentativi, 1 gol e un palo sfiorato.
Per quanto riguarda il Milan la vera problematica rimane ancora il cinismo. 21 tiri, 12 in porta e 10 in area di rigore. Le meneghine sono riuscite a trovare solo 2 reti, per di più, negli ultimi 5 minuti prima del recupero; troppe occasioni sprecate, anche a causa degli interventi di Tampieri e della sfortuna (due pali e una traversa), che ancora una volta condannano le rossonere a non ottenere i 3 punti. Se si esclude l’eccezione contro il Napoli, le ragazze di Bakker hanno difficoltà nel trovare il gol da inizio stagione, pur cambiando gli interpreti. Le giocatrici ad aver completato più tentativi sono state Karczewska con 3 conclusioni che hanno portato ad una rete e ad un palo, il suo ingresso in campo ha di fatto cambiato il copione della partita, e Piga che da difensore centrale ha dimostrato ancora una volta cosa significa caricarsi una squadra sulle spalle.

Daniele Vitarelli
Nato in provincia di Monza e Brianza. Laureato in Storia e studente di Scienze Storiche presso Unimi a Milano, la mia passione principale, però, è sempre stata il calcio. Sono convinto che il calcio femminile possa diventare una realtà concreta in Italia e il mio obiettivo, oltre a migliorare me stesso, è rendermi utile per la crescita di questo movimento.