Il Campionato Primavera organizzato dalla Divisione Calcio Femminile della FIGC partirà tra meno di nove giorni, con l’Orobica che è stata inserita nel girone 1. Per questo la dirigenza bergamasca ha deciso di puntare su una nuova figura tecnica per le ragazze rossoblu:  stiamo parlando del nuovo allenatore Salvo Serges,

  1. Ciao Salvo, cosa ti ha spinto ad accettare questa opportunità?

«Ciao Elia, innanzitutto grazie mille per questa intervista, per me è un onore scambiare due chiacchiere con un sito autorevole come il vostro. Il nostro è stato amore a prima vista, un contatto telefonico seguito da un pranzo informale in cui mi è stato presentato il progetto che mi ha fin da subito stimolato. Venivo da due anni lontano dal campo in quanto responsabile dell’attività di base in accademia inter, e l’idea di ricominciare a lottare per i tre punti ha avuto la meglio. Ne approfitto per salutare e ringraziare l’accademia e il presidente Messerotti».

  1. È’ la tua prima esperienza nel calcio femminile?

«Si, ho sempre allenamento nel maschile ma non ti nascondo che ad oggi, le differenze che ho riscontrato sono tutte a favore delle donne, abnegazione e impegno fuori dal comune».

  1. Che campionato sarà il vostro?

«Non voglio pormi limiti, siamo un gruppo di buon livello che giorno dopo giorno, con tanti sacrifici sta cercando di creare un’identità, sicuramente faremo il massimo per divertirci e rendere la stagione ricca di soddisfazioni. Stiamo seminando bene, per i frutti aspettiamo l’evolversi del campionato, speriamo di dare “fastidio” a tanti».

  1. Pensi che qualche giocatrice del tuo gruppo possa entrare in pianta stabile in prima squadra?

«Credo proprio di si, la società in questo è molto preparata e lavora costantemente per la crescita delle proprie tesserate, per dare loro la giusta continuità, lo testimonia anche la mia presenza in prima squadra come collaboratore tecnico».

  1. Com’è Salvo Serges fuori dal campo?

«Diciamo che lo sport in generale ha sempre fatto parte della mia vita, quindi non scinderei troppo le cose. Mi sono laureato in scienze motorie 10 anni fa e da allora ho cercato sempre di aggiornarmi e formarmi al meglio passando attraverso master e corsi di vario genere. Sono titolare, assieme ai miei soci Andrea e Paolo, di Axis Milano, un centro di riabilitazione e preparazione atletica, collaboro con un centro di ginnastica sempre a Milano, città nella quale vivo con la mia fidanzata, e il pochissimo tempo libero preferisco passarlo con lei».

  1. Parlando del campionato di Serie A, secondo te chi potrebbe vincerlo quest’anno?

«La Juve campione in carica rimane sempre la squadra da battere, anche se la Roma sicuramente dirà la propria dopo un mercato stellare, attenzione sempre alla Fiorentina che non starà di certo a guardare, insomma sarà sicuramente un bel campionato e l’Orobica darà il massimo per non sfigurare».

  1. L’Italia ha disputato un bel Mondiale, raggiungendo i quarti di finale: quali sono le idee per portare il nostro movimento pallonaro in rosa tra le big del mondo?

«La prima cosa che ho detto alle ragazze in ritiro è stata che da quest’anno avranno una responsabilità in più, quella di dimostrare che l’attenzione mediatica riscossa dal mondiale non è un caso, ma è il frutto di programmazione a lungo termine. Bisogna che investimenti su strutture e settore giovanile siano cospicui e continuativi, per dare seguito a quanto di buono fatto finora. So che la federazione si sta muovendo molto bene».

  1. Ci sarà il professionismo in Italia?

«Ad oggi forse non siamo ancora pronti, soprattutto perché verrebbero penalizzate le società più piccole, ma se pensiamo che lo status di professionista non esiste per nessuna donna che faccia sport in Italia, per essendolo di fatto, dobbiamo fermarci a riflettere su come progredire e migliorare questa posizione, ma ripeto, so che la federazione sta lavorando duramente per farlo, io preferisco pensare a come migliorare le mie ragazze».

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.