Il 2020 per il San Marino Academy è stato un anno da ricordare, anzi un anno storico nonostante la pandemia che stiamo vivendo abbia tolto la gioia di poter viverlo con il proprio pubblico. Per tracciare un bilancio di questi ultimi 12 mesi e proiettarci verso il nuovo anno la redazione di Tuttomercatoweb.com ha parlato con il tecnico della squadra Alain Conte partendo alla storica promozione in Serie A arrivata dopo una lunga attesa: “Sicuramente la gioia di questo traguardo ci è stata un po’ provata per l’attesa del giudizio della FIGC e per non averlo conquistato sul campo. Noi avremmo voluto, ci credevamo per come si erano messe le cose, ma è stata comunque un’impresa visto che eravamo partiti con altri obiettivi essendo una neopromossa. Ma ripeto eravamo convinti di poter conquistare questa promozione sul campo. Si è trattata comunque di un’annata storica per noi, per San Marino e per il calcio sanmarinese visto che in appena 18 mesi siamo passati dalla Serie C alla Serie A e ora siamo la rappresentante di questo movimento che milita al livello più alto”.

Come avete vissuto la lunga attesa per la decisione della FIGC
“Male, anche se sapevamo che con tutte le classifiche possibili e immaginabili eravamo in vantaggio sulle rivali. A parità di gare giocate eravamo davanti così con le varie medie e coefficienti. Ma non c’è mai nulla di sicuro, c’erano tante altre squadre che ambivano a quel posto, anche con maggiore blasone rispetto a noi. Sapevamo di essere in vantaggio, ma abbiamo voluto aspettare a fare gli annunci e festeggiare finché non è arrivata la decisione definitiva, la liberazione c’è stata solo in quel momento, quando lo hanno annunciato. Conservo ancora lo screenshot di Sky che dava la notizia che eravamo in Serie A”.

L’inizio in Serie A è stato traumatico. E fin da subito sono arrivate anche critiche feroci nei vostri confronti
“Se vogliamo fare una cosa, la vogliamo fare bene. E così è arrivato il record negativo all’esordio (10-0 contro l’Empoli NdR). A parte gli scherzi questo inizio ci ha fatto bene, ci ha fatto subito capire quale realtà stavamo affrontando, dove eravamo arrivati e che dovevamo cambiare passo, lavorare diversamente e scendere in campo in un altro modo se volevamo evitare che il sogno si tramutasse in un incubo lungo 10 mesi. Ci siamo messi tutti a lavorare operando una rivoluzione tattica che ha iniziato a dare i suoi frutti, ma del resto passare dalla C alla A in pochi mesi non poteva essere indolore. Le critiche? Sono state ingenerose, ma ci hanno dato anche motivazione e morale. Le abbiamo tutte salvate e speriamo di rispondere a maggio a salvezza conquistata”.

Con la Florentia San Gimignano è arrivata la vostra prima vittoria, per di più in casa
“Possiamo dire che il risultato è stato bugiardo, perché nei primi 20 minuti loro ci hanno messo sotto, ma alla fine abbiamo conquistato i primi tre punti e farlo nello stadio di San Marino ha assunto un fascino particolare per l’importanza che riveste e perché è uno degli impianti migliori per il calcio femminile in Serie A. L’emozione è stata qualcosa di indescrivibile”.

Che effetto fa giocare e ospitare club blasonati come Juve, Milan o Fiorentina?
“Ci dispiace solo che il pubblico non possa assistere a queste gare, vedere da vicino le giocatrici di grande livello che vestono quelle maglie, ma è certamente un onore ospitarle e sfidarle. C’è orgoglio, ma anche difficoltà perché il nostro gruppo storico è formato da 11 calciatrici che vengono dalla Serie C e 14 dalla Serie B. Trovarsi di fronte calciatrici ammirate da tifose, viste fino a quest’anno solo in tv, non è facile mentalmente. Bisogna mettere da parte il tifo e le emozioni e scendere in campo consapevoli che ci siamo meritati di giocare contro di loro nello stesso campionato”.

Finora avete sempre fatto punti con le dirette concorrenti. È un aspetto che fa ben sperare per il girone di ritorno
“Questo è l’aspetto più prestigioso di questa prima parte di stagione, non solo per la classifica. Abbiamo vinto due scontri diretti, perché in quel momento la Florentia San Gimignano era una nostra diretta rivale, e questo ci fa ben sperare, ma la strada è ancora lunga e dobbiamo continuare così anche nel girone di ritorno. Se riusciremo a fare il nostro dovere gli otto punti attuali potranno essere molti di più a fine stagione”.

Cosa si aspetta dal 2021?
“Più che altro spero che la situazione possa migliorare e che verso fine anno si possano rivedere i tifosi allo stadio e avvicinarci alla normalità. Affrontare la Serie A in queste condizioni è difficilissimo, ci sono i protocolli sanitari da rispettare che sono molto rigidi specialmente per noi che abbiamo anche altri lavori. Io, il mio staff e diverse giocatrici non facciamo solo questo di mestiere, abbiamo quindi contatti esterni e questo rende ancora più difficile il tutto anche se stiamo attenti al 200% e la società fa altrettanto. A livello calcistico speriamo di conquistare questa salvezza che sarebbe come uno scudetto e rappresenterebbe l’impresa più grande degli ultimi tre anni, senza nulla togliere alla vittoria della Serie C o alla promozione di qualche mese fa. Sarebbe anche la base per costruire qualcosa di ancora più grande di quanto fatto in questi ultimi anni”.

Si aspetta anche il professionismo nel nuovo anno?
“Aspetto questa legge, ma sopratutto spero che sia scritta bene e vada incontro alle necessità di tutte le calciatrici e le società. Al momento non è pensabile in certe realtà vivere solo di calcio, perché quello che si prende è poco più di un rimborso spese e per questo non si può lasciare un lavoro per magari giocare pochi anni in Serie A e non avere poi più nulla una volta finita la carriera. Serve un salario minimo che dia la possibilità di dedicarsi a questo sport totalmente. Così come serve dare a tutte le società la possibilità di competere a certi livelli anche se non collegate ai club maschili. Ecco in questo caso sarei disposto anche ad aspettare un anno in più affinché la legge sia la migliore possibile e tuteli tutti e tutte nel migliore dei modi”.

Credit Photo: Marco Montrone