Sabato alle 14:30 la Roma Femminile affronterà il Milan in una gara importantissima nella corsa alla qualificazione alla prossima Champions League e anche per quella scudetto con la Juventus avanti di tre punti dopo il pari nello scontro diretto a Vinovo. Per parlare di questo e non solo, il terzino Lucia Di Guglielmo è intervenuta a Teleradiostereo.

Com’è lo stato del calcio femminile?
“Speriamo possa continuare a crescere. Da giocatrice, sto vedendo un progresso del nostro movimento calcistico, mi auguro che questa crescita possa proseguire”. 

Anche l’interesse sta crescendo.
“È vero, e la differenza presumo la stia facendo anche la tv, visto che le nostre partite vengono trasmesse ogni turno. A Roma, poi, c’è veramente tanto entusiasmo…”

Com’è stato il passaggio da Empoli a Roma?
“Non ero abituata ad avere un seguito cosi importante, la città ti spinge, andare all’Olimpico è stata una delle emozioni più grandi che ho provato in vita mia”.

Com’è lavorare con mister Spugna?
“Io lo conoscevo già da prima. Stiamo lavorando con grande serenità, ora la squadra si sta giocando la possibilità di vincere un titolo importante”.

Come donna che sensazioni hai per quello che sta succedendo in Ucraina?
“Delusione, disapprovazione, è surreale che accadano le cose nel 2022 ed è allarmante che succedano qui vicino a noi. Vorrei aiutare in qualche maniera, ma sono e siamo impotenti ed è una brutta sensazione”.

Le pressioni?
“La società non ce le fa sentire, ci permette di lavorare in tranquillità ed è questo che ci ha permesso di arrivare a giocarci obiettivi importanti in questo momento”

Cosa ha la Juve tecnicamente più di voi?
“Più che tecnicamente, la Juve in questi anni ha dimostrato di avere una mentalità che alle squadre a volte è mancata, sicuramente conta anche l’abitudine a vincere. Ma quest’anno non si è dimostrata così imbattibile, abbiamo cercato e stiamo cercando di sfruttare i suoi passi falsi, portando avanti la striscia positiva. Il nostro obiettivo primario è la qualificazione alla Champions, ma il fatto di tenere aperto il campionato e di guardare anche alla vetta ci aiuta tanto per il morale”.

Non tutti i calciatori possono vantare come lei una laurea in chimica. Come concilia l’attività da calciatrice con gli studi?
“Probabilmente la cosa che mi ha più spinto è la volontà di specializzarmi in qualcosa di lontano dal calcio, per tenermi una porta aperta per il futuro. E poi mi sono incuriosita ed appassionata alla materia, infatti non contenta ho scelto di proseguire anche con la magistrale, nonostante gli impegni… Sono quasi alla fine ma ammetto che negli ultimi anni è stato difficile portare avanti questi due impegni. Ma sono sempre stata convinta che entrambe le cose aiutino”.

La compagna con cui ha legato di più?
“Parlo magari delle persone che non conoscevo prima della mia esperienza alla Roma. Ho legato molto con Valeria Pirone, lei è una di quelle che riesce a tirarti fuori il sorriso, che riesce ad alternare lo scherzo alla serietà e una a cui guardo per imparare qualcosa”.

Come vivete il derby? È una cosa che prende anche voi o la lasciate ad Abraham e compagni?
“Assolutamente no, il derby è il derby, è la prima cosa che mi hanno insegnato quando sono arrivata a Roma. E quasi tutta la squadra sarà all’Olimpico domenica per sostenere la prima squadra. E devo dire che anche loro ci seguono, tutto questo è molto importante”.

38 punti in classifica, la semifinale di Coppa Italia, ora la sfida con il Milan.
“Noi ci siamo, la testa è sulla prossima partita che ci permetterebbe di consolidare la nostra posizione in ottica Champions. Vi invito a venire al Tre Fontane, è una partita fondamentale per il nostro cammino e che ci permetterebbe ancora di sognare per un traguardo indescrivibile”.

Ritiene abbattuto definitivamente il pregiudizio nei confronti del calcio femminile?
“No, purtroppo penso che non sarà mai esaurito, per noi donne non è mai finita e ogni giorno abbiamo bisogno di dimostrare qualcosa, ogni conquista va tenuta stretta. È importante per noi non fare passi falsi e resta un argomento delicato. Dobbiamo essere noi ad abbattere questo pregiudizio”.

Credit Photo: Domanico Cippitelli