Photo Credit: Parma Calcio Femminile

Torna il Campionato di Serie a Femminile dopo la breve sosta causata dall’Arnold Clark Cup che ha visto le Azzurre impegnate nel torneo inglese. Ad attendere le gialloblu ci sarà fin da subito una grande sfida: la Juventus di Joe Montemurro, attualmente seconda in classifica con 37 punti.
Di seguito le parole di Mister Domenico Panico ai microfoni della società parmigiana.

Mister Domenico Panico, ieri la Divisione Calcio Femminile ha fatto sapere che martedì sarà svelato il calendario della 2^ Fase del Campionato di Serie A: prima, però, c’è da restar concentrati sugli ultimi tre punti in palio, che potrebbero rivelarsi appunto un tesoretto importante in vista dei play out…
“Sono d’accordo: noi non dobbiamo pensare assolutamente al sorteggio che ci sarà martedì, perché domani abbiamo una partita molto importante: giochiamo contro la squadra Campione d’Italia e siamo concentrati sul voler fare una grande partita. Poi ci sarà da aspettare, ma è un problema che metteremo in conto dopo, con tranquillità, tanto dovremo affrontarle tutte e siamo pronte a farlo.
Chiudiamo il primo cerchio, mi ricordo la mia prima partita, all’andata, fu proprio con la Juventus qui a Parma: cerchiamo di chiudere questo cerchio e la regular season con una grandissima prestazione”.

Ripensando all’andata, appunto, c’è ancora tanto rammarico nel gruppo, per una vittoria sfumata con quel micidiale 1-2 delle bianconere nel recupero…
“Noi sappiamo che dobbiamo fare la partita ed avere attenzione per 97-98 minuti, così come sappiamo che affrontiamo una squadra di grandissima qualità in tutti i reparti. All’andata abbiamo tenuto il campo molto molto bene, con un po’ di fortuna siamo anche andate in vantaggio, abbiamo sofferto tanto ed è stato un peccato, perché avevamo portato la partita in porto fino alla fine. Noi ci siamo date poche colpe, perché loro si erano inventate due gol di pregevole fattura, di grande qualità, con un tiro a giro da fuori area e con una combinazione veloce dentro l’area, un gioco a tre che si fa ad altissimi livelli. Giochiamo contro il miglior attacco del campionato, la seconda miglior difesa, una squadra che non può perdere altri punti, perché si è un po’ staccata dalla Roma, quindi sappiamo che noi, domani, dobbiamo soffrire, ma dobbiamo anche avere l’atteggiamento giusto. Dobbiamo andare a Torino per cercare di mettere in campo le nostre qualità: dobbiamo dare continuità a quello che abbiamo fatto in quest’ultimo mese; ci stiamo liberando da qualche situazione difficile che avevamo in passato e dobbiamo continuare con la nostra forte identità di squadra che sa quello che vuole, in tutti i momenti della gara; che sa soffrire; dico sempre che dobbiamo migliorare la qualità davanti perché abbiamo calciatrici importanti. Poi il corso della partita ci potrà fare avere anche altre soluzioni, che magari in passato non avevamo…”

Dall’andata ad oggi il Parma è cresciuto…
“Sì, siamo in crescita, ma ripeto: dobbiamo dare continuità. Veniamo da due settimane nelle quali abbiamo lavorato bene. Pochi giorni fa sono tornate le ragazze che erano partite per le rispettive Nazionali, stiamo bene, abbiamo lavorato bene; la squadra ha lavorato forte, siamo tranquilli, ma anche pronte per fare una grande partita, perché non possiamo fare altrimenti domani: domani se non siamo squadra dal primo minuto fino in fondo non portiamo a casa niente.”

Le bianconere hanno vinto solo una delle quattro partite interne più recenti (2N, 1P) dopo tre successi in altrettanti precedenti (1N); tuttavia, hanno tenuto la porta inviolata in quattro degli ultimi sette appuntamenti domestici, dopo che ne precedenti sette avevano sempre subito almeno un gol…
“Obiettivamente loro hanno avuto qualche battuta d’arresto, che in passato non avevano mai avuto, se non si spiegherebbero gli otto punti di svantaggio che hanno dalla Roma, però, ci può stare un periodo un po’ difficile. Vengono dall’ultima partita fatta a Firenze da squadra vera, perché poi la Juve, basta guardare proprio gli scontri diretti con la Roma, quando c’è da fare la partita importante c’è sempre. Ha calciatrici di livello internazionale, così come la guida tecnica: sanno che è un momento molto delicato della stagione e sono sicuro che domani faranno una grandissima partita. Quindi il passato, i punti che hanno perso sono dei numeri, che in una stagione ci possono stare, ma sono calciatrici che sanno quello che devono fare in questo determinato periodo dell’anno, perché si arriva alla fine e quando si arriva alla fine e si devono prendere dei risultati queste calciatrici lo fanno. Noi, quindi, dobbiamo avere un atteggiamento di grandissimo rispetto, ma non dobbiamo assolutamente porgerci a loro. Dobbiamo controbattere, cercare di essere ficcanti, quadrate, senza sbagliare nulla e, dopo tutte queste cose, anche cercare di fare gol. Andiamo lì per fare la nostra partita…”

Per la Juventus quello dello Scudetto è ormai un sogno? Una mission impossibile? Del resto, però, il secondo posto finale vale la Champions League: sicché i tre punti in palio fanno assai gola anche a loro…
“Non penso assolutamente che lo Scudetto per loro sia un sogno: ci saranno altre otto partite, con due scontri diretti. Loro, proprio, non hanno la mentalità per accontentarsi di raggiungere il secondo posto, loro hanno una mentalità per vincere tutte le partite, per arrivare prime. Su questo io ci metto la mano sul fuoco. Quindi assolutamente, nei loro pensieri, il secondo posto non c’è: c’è solo il pensiero di vincere il Campionato e ci credono ancora. Da questo punto di vista sono sicuro, poi, per noi sono tre punti fondamentali, importanti: andiamo a Torino per cercare di farli, con tutte le nostre forze, la nostra quotidianità, il nostro lavoro, la nostra fame, perché a differenza delle squadre che stanno con noi, noi abbiamo passato dei mesi difficili, sappiamo cosa vuol dire stare sotto, quindi non ci fa paura nulla: obiettivamente siamo pronte per la bagarre finale e per dimostrare tutto il nostro valore, ma con molta tranquillità, con la sicurezza dei nostri mezzi, perché siamo una squadra – io l’ho detto dal primo giorno che sono qui a Parma, anche a prescindere dagli acquisti che sono stati fatti a Gennaio – che può raggiungere l’obiettivo, senza alcun tipo di problema, e lo stiamo facendo; ovviamente non abbiamo ancora fatto nulla; ovviamente dobbiamo sempre avere il nostro profilo di lavoro, dell’identità, dobbiamo ricercare il nostro gioco e dobbiamo camminare a testa alta, come abbiamo sempre fatto, con grandissima dignità…”

Nuovi acquisti, ma anche il recupero di calciatrici importanti, che ad esempio all’andata mancavano…
“Nella partita d’andata praticamente non avevo potuto fare cambi, se non nei minuti finalissimi, invece dall’altra parte, con i cinque cambi, avevano cambiato tutto il reparto offensivo e messo forze fresche dentro al campo; ora, invece, possiamo permetterci di avere una strategia, di avere calciatrici forti in panchina, che possono risolvere qualche problema se si verificassero o aumentare ancor di più il tasso tecnico qualitativo, fisico ed atletico della squadra. Quindi, da questo punto di vista, ora siamo coperti, i numeri ci sono già da un paio di mesi;: dopo le feste di Natale ci siamo inquadrati per bene,  la squadra ha preso la via che doveva prendere. Ora siamo in piena lotta salvezza e cercheremo con tutte le nostre forze di raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati”.

Quello dell’abbondanza è un problema o una opportunità?
“E’ una grandissima opportunità! Avercene di questi problemi! E’ manna dal cielo avere tante ragazze disponibili che ti mettono in difficoltà: è la cosa più positiva per un allenatore, anche perché, se si vuole crescere, bisogna gestire i caratteri e le caratteristiche delle ragazze a 360°. Io sono felicissimo di poter allenare 22 ipotetiche titolari: per me è solo un grandissimo piacere che mi fa stare ancora più sul pezzo, che mi fa conoscere meglio le ragazze, i loro caratteri, il loro temperamento. Non bisogna essere felici se non si gioca, se no non ci sarebbe sale; c’è un confronto quotidiano, parlo molto con loro, c’è una grandissima disponibilità. Poi è anche normale che non ci sia la felicità se non si gioca, perché tutte vorrebbero giocare, ma poi l’importante è che dimostrino il loro valore quando vengono messe in campo, perché poi gli allenatori passano, ma resta sempre la Maglia e noi dobbiamo rispettarla: tutte le decisioni vengono prese con grandissima coscienza, loro lo sanno, c’è molta linearità, tranquillità, ne discutiamo sempre e sono molto tranquillo perché vedo che la squadra reagisce nel modo giusto anche per le scelte che faccio, quotidiane e per la partita…”.