Elisabetta Vignotto, presidente della sezione femminile del Sassuolo e membro del consiglio direttivo della Divisione calcio femminile della FIGC, è intervenuta ai microfoni di Centro Suono Sport nella trasmissione Crossover. Queste le sue parole:

“Lei è stata una delle pioniere del calcio femminile, la sua carriera inizia negli anni ’70 e finisce negli anni ’90 con l’ultima esperienza alla Reggiana, che cosa è cambiato dal calcio giocato ai suoi tempi con di adesso?”
“E2 cambiato il calcio perché è cambiato il mondo. Il calcio femminile è migliorato alla base: ci sono più ragazze e sono più preparate. In questi ultimi anni con l’aiuto del maschile le società femminili sono cresciute tanto. L’apice è stato toccato con il campionato del mondo del 2019 dove la Nazionale si è ben comportata”.

“Il calcio femminile non è ancora diventato un torneo professionistico, avrebbe mai creduto che nel 2021 si fosse ancora in questa situazione?”
“Non mi stupisco che non sia ancora diventato un torneo professionistico perché sono abituata a sentire promesse che non vengono mantenute. La strada è lunga, a piccoli passi ci stiamo arrivando. Il prossimo anno partirà il primo campionato professionistico, le squadre diventeranno dieci per elevare la qualità. Le giocatrici italiane hanno tanta inventiva, ci manca la fisicità quando incontriamo squadre di altre nazionalità”.

“Un tuo giudizio sulla Nazionale di Milena Bertolini?”
“Ci sono ancora alcune partite da giocare, l’unico vero avversario che abbiamo nel girone è la Svizzera. Io sono fiduciosa, conosco benissimo Milena e tutte le ragazze che sono davvero di qualità. Speriamo di arrivare alle qualificazioni al meglio”.

“In vista di Sassuolo Roma del 31 ottobre: che match si prospetta e quali sono le giocatrici che possono mettere più in difficoltà la squadra di Alessandro Spugna?”
“La Roma quest’anno lotta per arrivare almeno tra le prime due. Come tutte le squadre anche noi abbiamo avuto delle assenze importanti, stiamo aspettando il rientro di Bugeja, lei davanti porta qualcosa in più. Di contro anche la Roma ha una bella squadra attrezzata e se rientrano le loro assenti come la Bartoli e la Giugliano si prospetta una partita aperta”.

“Come si individua un talento e che cosa si può fare per valorizzarlo?”
“Ci sono tanti talenti perché la base è migliorata molto. Tuttavia non basta il talento, serve grinta, fame di arrivare e voglia di allenarsi. Bisogna privarsi di qualcosa e condurre una vita sana dettata da una buona alimentazione e dal riposo. Io vedo tanti talenti ma poi la maggior parte non arrivano, dipende tutto dal loro corpo e dalla loro testa. Inoltre la concorrenza è tanta quindi bisogna davvero allenarsi duramente”.

“Oltre ad essere un pilastro del calcio femminile nel 2017 è entrata a far parte della Hall Of Fame del calcio italiano, che cosa prova per questo riconoscimento?”
“Sono orgogliosissima. Ogni tanto ripenso al fatto che quel giorno ero in mezzo a tantissimi campioni e mi emoziono ancora”.

“In merito alle dimensioni del campo e delle porte ci sono molte opinioni discordanti, credi si continuerà in questa direzione o si cambierà qualcosa?”
“Bisogna andare avanti così come è adesso, non si possono cambiare le misure del campo e delle porte. In primo luogo non abbiamo la possibilità di trovare gli impianti ed in secondo luogo con la porta più grande è più facile fare goal, si manterranno le cose così come sono adesso”.

Credit Photo: FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio