Il prossimo anno Tuija Hyyrynen non vestirà la maglia delle Juventus Women. Per la prima volta da quando esiste la squadra bianconera il numero 2 non sarà più il suo. L’ultima sfida insieme sarà la finale di Coppa Italia contro la Roma.

La sua storia con la Juve è stata indimenticabile: per lei parlano i numeri, i trofei e, più di ogni altra cosa, gli occhi. I suoi e quelli delle sue compagne. Bastava guardarli al termine della gara contro il Milan, ultima di campionato e momento in cui si è presa l’abbraccio della squadra, per capire che tipo di storia sia giunta alla fine. Una storia costellata di momenti speciali e al termine della quale il saluto è dolce, perché difficilmente se ne sarebbe potuta immaginare una migliore.

Tuija non è mai stata una di tante parole, ma in fondo non ne sono mai servite troppe. Sul campo è diventata un pilastro della squadra, terzino destro affidabile e costante, ma all’occorrenza anche difensore centrale, perché per la Juve ha sempre dato tutto. La squadra al primo posto. Sempre. Ed è stato naturale, così, essere un riferimento per il gruppo: per le nuove arrivate, per le più giovani, ma anche per chi, come lei, c’era da sempre.

In questi cinque anni è stata una certezza e saluta sapendo di essere nella storia della Juve. Saluta dopo aver consegnato allo Juventus Museum la maglia con cui ha toccato quota 100 presenze in bianconero. Un numero che racconta la sua importanza, che ha dentro di sé battaglie e vittorie.

Saluta dopo aver alzato al cielo dell’Allianz Stadium il trofeo dello scudetto, il quinto di fila per lei e per la Juve. Un altro momento speciale.

Saluta sapendo di aver lasciato un ricordo indelebile nel cuore dei tifosi, che, ne siamo sicuri, si uniranno a noi nel dirle il più grande dei grazie. Potremmo scriverlo cinque volte, come le stagioni passate insieme; potremmo scriverlo nove volte, come i trofei conquistati fin qui; potremmo scriverlo 112 volte, come le presenze collezionate con la nostra maglia. Lo scriviamo tutti insieme: grazie, Tuija!

Il tuo nome, apparsoci così complicato al tuo arrivo in Italia, è nella storia delle Juventus Women.

Credit Photo: Paolo Pizzini