Carlo Tavecchio, l’ex presidente della FIGC, l’uomo delle riforme per il Calcio Femminile è deceduto dopo l’aggravarsi del suo stato di salute lo scorso mercoledì a causa di una polmonite. All’età di 79 anni Carlo Tavecchio ricopriva il ruolo di presidente della LND Lombardia dalla sua elezione avvenuta il 9 gennaio 2021.

Tavecchio fu il grande promotore dell’inserimento dei club professionistici maschili nel calcio femminile. Fu infatti sotto la sua presidenza FIGC che i club professionistici furono spinti alla creazione di un proprio settore femminile: prima i settori giovanili e subito dopo  le prime squadre. L’ex. presidente pensava che questo avrebbe dato maggiore spinta al calcio femminile ed aveva ragione. Se adesso il calcio femminile ha maggiore visibilità, se la Rai trasmette le partite in chiaro della nostra Nazionale, e le reti private fanno a gara per garantirsi i diritti della Serie A femminile in chiaro, e a queste non preferisce più sport paralleli, lo si deve principalmente a questa lungimirante visione.

E dire che l’ ex. Presidente era stato erroneamente tirato in ballo, durante la sua presidenza, per alcune dichiarazioni dei suoi collaboratori: “Basta! Non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche…”, le frasi addebitate a Belloli durante il suo intervento nel corso della riunione del dipartimento del calcio femminile, settore che fa parte proprio della Lega Dilettanti. Apriti cielo! Belloli, braccio destro dell’ allora numero uno della Figc, quando quest’ultimo ricopriva il ruolo di vertice della stessa Lega Dilettanti, nega con tutte le proprie forze di aver detto quelle parole offensive.

Frasi e dichiarazioni, poi smentite e passate, ma che hanno lasciato il segno e portano ancora ombre e polvere proprio sulla presidenza di un uomo che ha dato molto per il Calcio in particolar modo per quello Femminile.

Fu Carlo Tavecchio a scegliere Milena Bertolini come CT della Nazionale femminile nel 2017. Come riportato in un’intervista sui quotidiani nazionali, Tavecchio fu invitato ad una partita della Nazionale femminile a Pechino, contro la Corea: un match a cui assistettero quasi 100 mila persone, da quel giorno il numero uno della Figc  capì l’importanza nell’investire sul calcio femminile.

Propose di far giocare le partite della Serie A femminile un paio d’ore prima di quelle maschili per poterne dare il giusto spazio, cosa che poi non si concretizzò per problemi organizzativi.

Magari non saranno tutti del nostro pensiero: adesso che un uomo dello Sport è passato a miglior vita, siamo ad elogiare quanto di bene ha espresso nella sua attività terrena per ciò che di più amava, iniziano gli schieramenti mediatici pro e contro Carlo. “È morto Carlo Tavecchio, controverso ex Presidente Figc”, questo è apparso nei titoli della RAI (Rainews) dopo la dipartita, non è certamente ciò che l’ex numero uno della FIGC avrebbe voluto in suo ricordo.

Carlo potrà anche essere stato un umile peccatore, come forse lo siamo tutti noi, ma bisogna dare a Carlo quel che è di Carlo. Ieri su tutti i campi di Serie A, sia maschili che femminili, è stato osservato un minuto di silenzio a suo memoria e le ragazze d’Italia, unite in cerchio ed abbracciate, hanno fatto onore ad un “uomo dello Sport Italiano”, ed è questo piccolo gesto che deve far pensare e riflettere a ciò che di buono insegna il calcio. Grazie Carlo, per questo tassello sebbene piccolo o grande che sia, per il futuro di tutto il Movimento Femminile.

Paolo Comba
Paolo Comba, giornalista pubblicista iscritto all’Ordine dei Giornalisti di Torino, dopo il conseguimento del Tesserino ha collaborato per varie testate giornalistiche seguendo il Giro d’Italia (per cinque edizioni), i Campionati del Mondo di SKI a Cortina, gli ATP FINALS di Tennis a Torino, i Campionati Italiani di Nuoto ed ha intrapreso, con passione e professionalità, dal 2019 a Collaborare con Calcio Femminile Italiano. Grazie a questa Testata ho potuto credere ancora di più a questo Movimento, sia nelle gare di Serie A che in Nazionale maggiore, ed a partecipare di persona all’ Argarve Cup ed ai Campionati Europei in Inghilterra. Ad oggi ricoprendo una carica di molta responsabilità, svolgo con onore questa mia posizione, portando ancora di più la consapevolezza di poter dare molto per lo sviluppo e la vibilità del Calcio Femminile in Italia e all’estero poiché lo merita per la sua continua crescita.