Cosa significa la gara di domenica?
«Chi non capisce l’importanza di questa partita non ha vissuto gli ultimi 4 anni anni a stretto contatto con l’Orobica. Abbiamo costruito giorno dopo giorno la rinascita di una squadra su base tecnico-tattica e soprattutto mentale. 4 anni fa non avevamo coscienza della nostra forza e nemmeno della nostra forte identità. In certe cose vince chi resta. Ora le giocatrici conoscono il valore della maglia che indossano e vivono con enfasi e convinzione ogni gara perché l’Orobica per le giocatrici è diventata come una seconda famiglia. Quando ci sono stati problemi questa sensazione ha permesso di trovare la lucidità necessaria per dare senso al percorso che stavano facendo. Vale lo stesso per me: la Società rende sempre tutto facile, ci dà tutto ciò di cui necessitiamo, ci mette sempre nelle migliori condizioni per lavorare serenamente e senza pressioni e questo è un valore aggiunto per chi sta costruendo qualcosa di importante giorno dopo giorno».

Le Merli non hanno ancora dato dimostrazione delle loro grandi qualità espresse a pieno nello scorso campionato, a che punto sono?
«Alcune giocatrici di qualità e di continuità per vari infortuni dovuti a traumi di gioco sono state assenti o a mezzo servizio. Fare 5 partite in 15 giorni non è stato facile ma abbiamo retto bene l’urto fisicamente e in queste due settimane abbiamo recuperato tutte ad eccezione di Foti. Mi aspetto che Luana e Cristina ci diano una mano sotto il profilo del ritmo partita e nella gestione della palla».

Come vedi il gruppo?
«Grazie alla Squadra siamo sempre usciti dai momenti di difficoltà e soprattutto la Squadra ha dimostrato che nei momenti cruciali delle ultime stagioni l’unione di intenti ha fatto la differenza. Dobbiamo continuare così, tutte le giocatrici sanno che avranno i loro spazi e dovranno farsi trovare pronte, la sana competizione sta aiutando l’agonismo negli allenamenti e questo viene rilevato ogni giorno dallo staff tecnico che monitora sia le prestazioni in partita e sopratutto quelle in allenamento».

Attestati di stima da alcune persone importanti nei tuoi confronti, che ne pensi?
«Fanno piacere, ma sono oggettivamente marginali rispetto a ciò che stiamo facendo adesso. In questi mesi abbiamo lavorato tanto e i risultati si sono visti ancora poco a livello di punti, in verità solo con il Verona. Ma siamo cresciute moltissimo sotto tutti i profili, abbiamo migliorato la tattica individuale e di reparto e sappiamo che l’umiltà ci porterà lontano perché ci ha portato fin qui. Dobbiamo pensare e migliorare il nostro assetto di partita in partita, senza avere fretta di ottenere tutto e subito, saremmo presuntuosi. In squadre come la nostra e in Campionati come questi ogni partita è quella giusta per aggiungere un particolare che la partita successiva potrebbe rivelarsi vincente».

Cosa manca a questa squadra per essere competitiva in ogni partita?
«Le distrazioni per il risultato finale delle partite con la Juventus e il Florentia sono state letali, contro la Roma siamo state in difficoltà per quasi un tempo a causa delle grandi qualità tecniche e della rapidità nelle giocate delle giallorosse. La partita contro il Chievo è stata condizionata da due episodi sfortunati, così come quella col Tavagnacco, che hanno bloccato mentalmente le giocatrici. Abbiamo lavorato molto su questi specifici aspetti per evitare di farci cogliere impreparate in qualsiasi situazione».

Parliamo della fase offensiva: cosa non è girato in questo inizio di campionato?
«Impossibile accontentarsi, non basta creare buone se non ottime occasioni da goal anche con Squadre importanti. Gli attaccanti sono valutati spesso solo per i goal che segnano, ma io so che ciò che chiedo agli attaccanti va ben oltre e quindi guardo la prestazione in generale. Le giocatrici sono le prime a non essere contente quando non segnano e dunque non credo sia fondamentale far pesare gli errori effettuati in fase offensiva, è un’ovvietà dire che sarei felice avessimo messo a segno le 5/6 occasioni avute in ogni gara. Imparare a essere cinici aiuterà, però se avessi in Squadra attaccanti più prolifici ma non dediti al gioco di Squadra non ne sarei felice, certo, di contro forse avremmo almeno 9 punti oggi!».

Cosa ti aspetti dalla partita col Mozzanica?
«Per prima cosa abbiamo la possibilità di fare qualcosa che come Orobica non abbiamo mai realizzato, vincere il derby. Abbiamo poi la chance di farlo di fronte a un pubblico mai avuto grazie alla diretta Sky. Mi aspetto da tutte una grande prestazione e in particolare da chi ha giocato di meno. Non sono ammessi cali di tensione perché la brillantezza potrebbe portare tre punti importanti per la salvezza».

Non hai mai incontrato Mister Ardito in campo.
Pensi che la sua assenza possa condizionare la Squadra?
«E’ vero, non ci siamo mai incrociati in campo e anche questa volta sarà per la prossima! Credo che il ruolo dell’allenatore sia importante nel quotidiano e dunque la gara è l’espressione di quanto svolto in allenamento e comunque durante la settimana pre-gara. Credo che, a maggior ragione, l’assenza di questa figura stimoli la squadra a dare un qualcosa in più».

Credit Photo: Orobica Calcio Bergamo