Lana Clelland, calciatrice del Sassuolo Femminile, ha parlato a curvaecalcio.substack.com del suo approdo a Sassuolo e in Italia e non solo. Ecco le sue parole: “Penso in italiano, sogno in italiano. Vengo trattata come un italiano e faccio fatica quando vado via con la nazionale a causa di tutti i diversi accenti. L’Italia è casa mia adesso. Adoro questo posto. Mia madre mi ha detto dopo che ero stata in Italia per alcuni anni che non pensava che sarei tornata a casa. A quel punto avevo tutte le intenzioni di tornare in Scozia. Solo quando ho vissuto a Firenze mi sono innamorata della città. È il posto più bello del mondo e alcune parti di esso mi fanno venire le farfalle nello stomaco quando le vedo. Firenze è la mia preferita. Dopo il calcio è lì che vivrò”.

Arrivata a Bari a 21 anni, Lana conosceva poco il Paese che ora chiama casa. Imparare una nuova lingua è stata una sfida: “La cosa più difficile all’inizio è ovviamente la lingua, ma la seconda cosa più difficile è stato il cibo. So che tutti lo leggeranno e penseranno ‘Il cibo italiano è fantastico, quale potrebbe essere il problema’ ma non puoi mangiare pizza e pasta tutti i giorni quando sei una calciatrice professionista. Ero molto esigente e dovevo davvero uscire dalla mia zona di comfort per provare cose nuove. Quando mia madre viene a trovarmi adesso e le preparo un pasto, non riesce a crederci”.

Ancora Lana: “Sono così grata di aver avuto l’opportunità di venire qui e di aver tenuto duro. Sarei potuta tranquillamente tornare a casa durante i miei primi cinque mesi al Bari. Non è stato facile, avevo problemi con la lingua e quando mi sono trasferita a Tavagnacco, sono cresciuta davvero come persona fuori dal campo ed è stato merito delle persone. Le persone che incontri lungo il percorso aiutano a plasmare la persona che sei e mi sento decisamente una persona migliore per essermi trasferita in Italia”.