La Juventus Women ha conquistato, con due partite d’anticipo, lo Scudetto, tornando a cucirselo addosso dopo due anni in cui quest’ultimo era stato meritatamente appannaggio della Roma di Alessandro Spugna. Alle bianconere manca ancora una partita, prima della tanto attesa gara all’Allianz Stadium contro l’Inter, ed è la trasferta di Firenze contro la Fiorentina allenata da Sebastian De La Fuente che, ora più che mai, andrà a caccia della vittoria per tenere vivo il “sogno Champions”, essendoci l’Inter già qualificata e la Roma a un passo dall’ultimo posto disponibile.
Alla vigilia del match contro le gigliate, il tecnico della Juventus Women Massimiliano Canzi ha innanzitutto descritto che cosa sta provando la squadra dopo aver vinto contro il Milan e, quindi, essere arrivata aritmeticamente alla conquista del titolo, il primo stagionale per le bianconere e il primo in assoluto con Canzi alla guida della compagine: «La felicità è tanta così come la consapevolezza di aver fatto qualcosa di molto importante, con un percorso tortuoso e complicato. Se si dice che abbiamo vinto il campionato con tre giornate di anticipo si potrebbe pensare di aver trionfato facilmente, ma in realtà così non è mai stato. Siamo stati primi in classifica dalla prima giornata e lo saremo fino all’ultima, nel mezzo però abbiamo avuto qualche momento di difficoltà che siamo riusciti a gestire bene, rimanendo con la barra dritta e con i piedi per terra nei momenti in cui le cose andavano molto bene. Non ci siamo fatti prendere dall’euforia quando tutto andava in maniera ottimale e tutti dicevano che il campionato era già finito; allo stesso tempo, quando molti dicevano che invece era riaperto, siamo stati equilibrati nel continuare per la nostra strada con la serenità che ci ha contraddistinto dall’inizio della stagione. Tutto questo sicuramente grazie alle ragazze e alla società che non ha mai alzato il livello della tensione quando non era necessario. Anche quando abbiamo raccolto solamente un punto in tre partite abbiamo sempre avuto l’appoggio totale del Club», ha aperto la conferenza stampa di vigilia, andando anche a rendere onore a tutte le avversarie, sempre pronte a dare battaglia sia durante la regular season sia durante la Poule Scudetto.
L’allenatore non apprezza molto fare nomi, in quanto le calciatrici hanno raggiunto questo grandissimo obiettivo grazie alla coesione del gruppo e non alle individualità, considerato che è stato proprio il gruppo a rendere tutto più semplice e a portare alla vittoria. Durante la conferenza, però, ha ritenuto giusto parlare di quelle giocatrici che, pur giocando meno, proprio grazie all’unione che è nata e che si è consolidata nel corso della stagione hanno festeggiato l’obiettivo raggiunto con una gioia incontenibile, a dimostrazione che la squadra viene prima di ogni altra cosa e che, anche fuori dal campo, è come se si fosse insieme a quelle che effettivamente vestono la maglia sul rettangolo verde: «Di solito non faccio nomi, però credo che sia giusto farli in queste situazioni. Ci sono delle ragazze come Capelletti, Proulx che sono scese meno in campo, le stesse Lehmann e Calligaris che nell’ultimo periodo hanno giocato di meno che però non hanno mai fatto mancare l’appoggio alle compagne. Si sono sempre allenate al massimo: situazione fondamentale perché si alza il livello dell’allenamento. Mi sento di fare un vero plauso a chi ha giocato un filo meno ma non ha mai fatto mancare l’appoggio alle compagne: hanno avuto un atteggiamento strepitoso.»
Mister Canzi ha dunque parlato delle ultime sfide che attendono la Juventus Women prima della finale di Coppa Italia, in programma il 17 maggio a Como, contro la Roma. La trasferta di Firenze, l’ultima stagionale, anticipa la gara contro l’Inter, già forte della sua prima e storica qualificazione in Champions League per il prossimo anno, e l’atteggiamento della squadra non sarà di certo passivo, perché non fa parte della sua filosofia tirare i remi in barca e lasciare che le cose facciano il loro corso. Saranno valutabili, comunque, delle rotazioni nelle varie formazioni per concedere un attimo di respiro alle calciatrici che hanno speso di più e ulteriore minutaggio a coloro che, invece, hanno giocato meno: «Si affrontano sicuramente come abbiamo disputato tutte le partite ossia al massimo possibile. Inevitabilmente cercherò di far scendere in campo qualche ragazza che magari ha giocato poco ultimamente, più che altro perché deve recuperare il minutaggio per essere nelle migliori condizioni per la finale di Coppa Italia che ora per noi è la gara più importante. Giocheremo senza dubbio al massimo. Magari con qualche rotazione ma cercando di onorare il più possibile la nostra stagione e anche il campionato perché comunque ci sono ancora dei verdetti da stabilire».
In conclusione, il tecnico si è dichiarato soddisfatto e, soprattutto, incredulo di fronte al percorso portato a termine dalla squadra in meno di un anno dal suo arrivo, che sarebbe stato impossibile senza il giusto approccio delle ragazze: «Speravo di riuscire a fare qualcosa di grande. Sapevo di arrivare in un momento meno semplice per il Club perché comunque si arrivava da due stagioni dove si era vinto meno rispetto alle abitudini precedenti, ma comunque dei trofei erano stati conquistati. Ci speravo e ho fatto questa scelta anche con questo desiderio, per cercare di lasciare qualcosa di importante».