Valentina Giacinti è stata la vera rivelazione del Milan femminile di quest’anno. Parlare di sorpresa forse non è esatto, visto che in passato già aveva dato dimostrazione delle sue grandi doti. Ma negli ultimi mesi, “El segna semper lée” (come l’abbiamo soprannominata, in onore del suo allenatore) non ha quasi mai sbagliato un colpo. Valentina, in tutta la sua carriera, ha sempre dovuto mantenere livelli altissimi, sin da piccola. Si è guadagnata la posizione con il lavoro costante, partendo dalle serie minori fino a raggiungere il Milan e la Nazionale Italiana. Quella che si dice “gavetta”.

GLI ESORDI CON L’ATALANTA
Quasi 27 anni fa nasceva a Borgo di Terzo, un piccolo comune in provincia di Bergamo, una nuova componente della famiglia Giacinti. Si chiamava Valentina, ancora non si sapeva che avrebbe fatto la storia del calcio. Coltiva la passione per il pallone fin da piccola, guardando giocare papà Massimo, calciatore anche lui. Valentina non è una bambina qualsiasi, usa le bambole che riceve in dono per palleggiare e calciare nella porticina della sua cameretta. Probabilmente anche allora segnava sempre. In città la squadra femminile non esiste, è costretta a giocare con i maschi. A 9 anni entra nelle giovanili dell’Atalanta, la sua squadra del cuore, e ad appena 16 anni esordisce in Serie A con la Dea. La sua avventura in nerazzurro è fatta di prime volte: oltre all’esordio, trova anche i primi gol da professionista e riceve la chiamata dalla Nazionale under20. Nel 2012 lascia Bergamo, con 56 presenze e 34 reti alle spalle. Destinazione Napoli: si apre una nuova pagina della vita di Giacinti.

LA SVOLTA PARTENOPEA
In terra campana Valentina deve affrontare numerose sfide. La lontananza da casa influisce e non è facile lasciare un club dopo 7 anni di convivenza. In questo periodo sviluppa quel carattere forte che oggi la contraddistingue, superando le avversità, grazie anche all’arrivo di un angelo custode. Stiamo parlando di Michele Zonca, allora allenatore azzurro, che ha il merito di aver creduto in quella ragazzina bergamasca, che gli resterà sempre grata. Valentina rimane al Napoli per una sola stagione, ma la capitale campana resterà sempre nel suo cuore.

L’ESPERIENZA AMERICANA E IL RITORNO ALLA BASE
“Grazie Napoli, ma ora proseguo per la mia strada”. Giacinti mette da parte la nostalgia e le emozioni, diventando donna di mondo. Nel 2013 lascia la Campania e l’Italia, volando al Seattle in America. Negli USA si adatta ad un mondo diverso, dove anche il calcio femminile è visto con altri occhi, senza pregiudizi. “In America sono rimasta sorpresa dalle ragazzine che vanno ad allenarsi con le scarpette in spalla, in Italia non funziona così”. Ma anche nel Bel Paese ultimamente il calcio femminile sta facendo progressi, e dopo un solo anno la nativa di Borgo di Terzo sente il richiamo di casa e torna in patria. In Italia raggiunge un livello di forma incredibile, segnando quasi 100 gol in 5 anni tra Mozzanica e Brescia. E nel 2015 corona il sogno di vestire l’azzurro della Nazionale maggiore, convocata da Cabrini nelle qualificazioni all’Europeo. Una maglia gloriosa, che da allora non ha più lasciato.

L’ARRIVO AL MILAN
Nell’estate del 2018 Valentina Giacinti diventa ufficialmente una calciatrice rossonera, a proposito di maglie gloriose. Al Milan vince subito il titolo di capocannoniere alla sua prima stagione e un anno dopo il suo arrivo eredita da Sabatino la fascia di capitano. Con il Diavolo si toglie molte soddisfazioni, una su tutte il primo derby vinto. “Se vinciamo torno a casa a piedi” annuncia prima della partita. Detto… fatto: al Brianteo di Monza il cielo diventa rossonero, e Giacinti prende in spalla il borsone e si incammina verso casa. Donna di parola.

PRESENTE E FUTURO
Come detto in apertura, Giacinti in questa stagione sta davvero facendo faville: 8 reti nelle prime 10 giornate, oltre ai 3 gol segnati in Coppa Italia. E poi ci sono fattori non rappresentabili con freddi numeri, come il lavoro per la squadra e l’importanza nello spogliatoio. L’obiettivo per la stagione resta sicuramente la qualificazione alla prossima Champions League, ma Giacinti sicuramente terrà d’occhio anche la classifica marcatori. Mentre esalta i tifosi in mezzo al campo, il capitano rossonero pensa anche al suo futuro. Ha dichiarato in varie occasioni che non le dispiacerebbe intraprendere dopo il ritiro la carriera di allenatore, ma il vero sogno nel cassetto di Valentina è un altro: trovare la persona giusta ed aprire un bar. Se gestisce un locale come gioca, siamo certi che il Bar Giacinti sarà sempre pieno di clienti.

Credit Photo: Arnaldo Cavallotti