Con la vittoria del secondo scudetto Primavera consecutivo, che ne sancisce definitivamente l’ingresso tra le “big” del calcio femminile giovanile italiano, si è conclusa la stagione 2015/2016 della Res Roma, altra annata da incorniciare per la società giallorossa che ha in mister Fabio Melillo il “deus ex machina” della banda giallorossa.
Una stagione esaltante che ha consegnato nelle mani del team romano la terza salvezza consecutiva, il secondo tricolore Primavera, e l’ennesimo successo nel campionato regionale Under 15; eppure circa un anno fa in molti avevano sentenziato l’inizio del declino della Res Roma: qualcuno lo diceva basandosi sulle cessioni “eccellenti” (lo scorso 1° luglio la Res Roma aveva detto addio a tre grandi calciatrici quali Pirone, Villani e Cunsolo), qualcun altro lo diceva perché in molti casi la bocca non viene azionata dal cervello ma dall’invidia…
Mister Melillo la pensava diversamente: “Voglio puntare sulle giovani: l’età diventa solo un dato anagrafico se una calciatrice ha talento, testa e voglia di mergere… Ovvio che non sarà facile, dovremo imparare a soffrire, a gestire gli alti e bassi tipici di questi casi, ma sono certo che raggiungeremo i nostri obiettivi…” Detto… Ottenuto!
E i fatti gli hanno dato pienamente ragione, sintomo di quanto il tecnico romano conosca bene il mondo del calcio e il mondo del calcio femminile in particolare. Una stagione di Serie A difficile, con un terzo delle retrocessioni, e un livello tecnico sempre piu’ alto, e con tante incognite in casa Res Roma: dalla giovane età delle calciatrici titolari, alle condizioni fisiche di capitan Nagni, che solo tre mesi prima aveva messo al mondo il suo primo figlio.
Tutti ostacoli apparentemente insormontabili, e l’avvio del campionato non lasciava presagire nulla di buono, con il debutto interno a reti bianche contro la neo promossa Sud Tirol, e la sconfitta interna contro l’altra neo promossa, il Luserna.
Ma il tempo è galantuomo e la Res ha iniziato ad ingranare, e tra tanti alti e bassi – ampiamente previsti dal tecnico Melillo – e tra risultati deludenti (le sconfitte in molti scontri diretti) e risultati prestigiosi (le vittorie contro il Tavagnacco e il pareggio contro il Verona) a fine campionato il tempo ha dato ragione ad un gruppo fantastico, composto da ragazze dotate di talento, testa e cuore, coordinate da uno staff che con passione e dedizione le ha condotte al conseguimento di un risultato che sembrava impossibile.
Quando ottieni un obiettivo cosi’ importante non c’è una sola star, il merito è di tutti: sarebbe riduttivo menzionare solo Pipitone, che ha dimostrato ancora una volta di essere la numero uno in Italia, o capitan Nagni, che 40 giorni dopo il parto era già in campo a fare la preparazione atletica con le compagne, o colonne storiche ed imprescindibili come Fracassi, Colini, Gambarotta, Biasotto e Coluccini, e le giovani talentuose come Greggi, Caruso, Simonetti, Palombi… ha vinto la Res Roma, nel suo complesso, compreso quel dodicesimo uomo in campo – gli “iRESsponsabili” – che non hanno mai negato tifo e affetto verso tutte le giallorosse.
Uno strano scherzo del destino ha voluto che ci fosse sempre il Mozzanica al centro dei successi giallorossi: nell’ultima di campionato in serie A – match che ha decretato la salvezza – e nella finale scudetto Primavera, dove capitan Palombi e compagne hanno dimostrato il loro assoluto valore, dominando la gara in lungo e in largo.
Eppure anche nel campionato Primavera, in pochi credevano ad uno storico bis: l’uscita di scena per questioni anagrafiche del portiere Caporro, sostituita da una giovanissima e debuttante Giulia Franco, e di un pilastro come Cunsolo, avevano portato in molti a credere che non sarebbe stato ancora l’anno della Res… ma anche qui i fatti hanno detto il contrario… Giulia Franco, nonostante la giovanissima età, e i problemi fisici con cui ha dovuto lottare, ha sempre fatto in pieno il suo dovere, coperta e protetta da Liberati, Cela, Sclavo, e Spagnoli che hanno eretto un autentico muro invalicabile.
Il resto lo hanno fatto le altre: oscuro ma imprescindbile il lavoro di Picchi e Simeone, spettacolare quello delle talentuose Greggi, Simonetti, e Caruso, ottime le prove di Labate nonostante gli infortuni, di Di Giammarino e Pagano, poco impiegate ma sempre pronte a dare il massimo… e per ultimo…. Palombi: capitano, bomber, trascinatrice, fuoriclasse…. Suo il rigore scudetto dello scorso anno, sua la rete tricolore di quest’anno…. Loro, ma non solo loro… perché l’oro (stavolta con l’apostrofo) della Res Roma Primavera risiede anche e soprattutto in panchina, dove chi è entrata a partita in corso o in diversi casi è partita titolare (vedi Natali, Lapenna, Chiappa) ha dimostrato che in qualunque altra squadra potrebbe giocare titolare, e chi non ha giocato nemmeno un minuto, ha dato sempre il suo, in allenamento e durante le gare, incitando sempre le proprie compagne….
E a tutto ciò va aggiunto il successo, l’ennesimo, del team Under 15, che lascia presagire un futuro ancora roseo… Da oggi si lavora per la prossima stagione.