Abbiamo un legame speciale con i nostri supporters. Attualmente non possono accedere allo stadio ma spero che possano farlo presto. Fanno di tutto per sostenerci dall’esterno e noi facciamo il meglio per regalargli più gioie possibili”. A parlare è Sara Nilsson, centrocampista svedese del Florentia San Gimignano. La scandinava è stata portata in Italia dopo l’addio improvviso di Meagan Kelly la scorsa stagione. La numero diciassette ha realizzato cinque centri nel suo anno e mezzo trascorso in Toscana. “Sto vivendo la tipica esperienza italiana. Le persone sono molto calorose ed il posto è tranquillo e sicuro. Tutti si conoscono tra loro e ti mostrano vicinanza con semplici gesti. E poi i bei paesaggi locali ti permettono di rinfrescare la mente e rilassarti”.

“Non sono cresciuta in un club di grande spessore – dice Nilsson -, la mia prima esperienza è stata al Jitex BK a diciannove anni. Soltanto dallo scorso anno mi dedico totalmente al calcio. E’ stata un’esplosione tardiva. I miei famigliari mi hanno sempre sostenuto, specialmente i miei nonni. Mi nonna era portiere del Damallsvenksan al suo primo anno dalla nascita. Sono stata fortunata ad avere un ambiente intorno che masticava calcio. Con mio fratello ed i miei vicini giocavamo spesso a piedi nudi sull’erba d’estate, io andavo in squadra con i ragazzi più grandi. Ricordo che perdevamo tanto tempo col pallone”.

“Disputare un campionato all’estero era un mio grande desiderio – prosegue l’atleta nordeuropea –, quando mi è arrivata l’offerta del Florentia l’ho accettata. Era un’occasione per crescere a livello personale. L’Italia sta crescendo molto su questo fronte, la strada tracciata per il professionismo è giusta. Ci sono tante giocatrici che mi hanno impressionato qui e quasi tutte le ragazze della nazionale giocano nella massima serie”.

E a proposito del futuro: “il mio contratto scade a fine stagione. Deciderò dopo cosa fare. Ora voglio solo concentrarmi sul mantenere il Florentia nelle zone alte della classifica”, conclude la venticinquenne neroverde.

Credit Photo: Fabio Vanzi