Nel 2015 pensavo di smettere. Quell’anno finii la stagione in Serie B nella mia vecchia squadra, l’Aglianese e purtroppo nei playout contro il Caprera presi 6 giornate di squalifica. Decisi di smettere di giocare a calcio perché mi sembrava un provvedimento assurdo, esagerato.


Poi un giorno d’estate, era fine luglio, Fabio Valgimigli, Direttore Sportivo del Florentia all’epoca, mi chiamò spiegandomi del progetto e che mi volevano in questa squadra e non ho esitato a dire di sì. Scoprii poco dopo di essere vincolata fino ai 25 anni nella mia vecchia squadra e non mi volevano dare lo svincolo: all’inizio fu un po’ un caos tutto, ma poi finalmente tutto si sistemò per il meglio e Massimo Lotti arrivò al mio lavoro facendomi firmare il mio primo contratto con la Florentia. Mi ricordo, poi, come se fosse ieri quando ho incontrato per la prima volta il presidente Becagli che mi chiese subito come era possibile aver preso 6 giornate di squalifica e cominciammo a ridere insieme. Da quel momento iniziò la mia bellissima esperienza al Florentia, vincevamo partita dopo partita, ma non era il vincere le partite la cosa più bella, ma tutto quello che c’era intorno: i nostri tifosi che ci seguivano ovunque, eravamo una famiglia, un qualcosa di straordinario che ci ha fatto arrivare fino alla serie A, poi sappiamo tutti che quando si sale di categoria le cose cambiano un po’ diventa tutto diverso.
Ci sarebbero tanti episodi da raccontare dei miei 4 anni da giocatrice alla Florentia: l’emozione più forte sicuramente è stata quella del playoff di Pescara, la vittoria contro la Roma Calcio Femminile e lo spettacolo in tribuna dove c’erano anche i miei genitori e miei zii venuti da Londra. Ma sarebbe troppo facile ricordare solo quella partita, vi voglio raccontare invece due episodi chiave, due finali di Coppa che mi hanno visto protagonista, con diversi risultati.


Finale Coppa Toscana – Stagione 2015/16
Primo anno, finale di Coppa Toscana contro il Pisa. Noi in Serie D, loro in C. 2 a 2 dopo i tempi supplementari e andiamo a rigori. Mi ritrovai a battere il rigore decisivo nella nostra prima finale di coppa della storia, diciamocelo non sono la classica rigorista, avevo troppa emozione addosso e tanta paura di buttare tutto all’aria, paura che forse non eravamo all’altezza, che tutta questa bellissima storia potesse già finire. Poi presi il pallone e feci goal!
Un emozione indescrivibile! Fu come sentirmi a casa, quella era la mia famiglia oramai!
Eravamo tutte molto diverse l’una dall’altra, ma con il passare del tempo abbiamo iniziato a trovare delle cose in comune nelle nostre diversità e soprattutto avevamo tutte lo stesso obiettivo  ed è questo che ci ha portato avanti.


Finale Coppa Italia Regionale – Stagione 2016/17
Secondo anno, avevamo già vinto la Serie C e la Coppa Toscana e partecipavamo alla Coppa Italia Regionale, prima edizione dedicata alle vincenti delle coppe regionali. Dopo aver battuto squadre sparse per l’Italia (SanSepolcro, Real Bellante e Real Colombo) arriviamo in finale contro il Graphistudio Pordenone e giochiamo praticamente in casa, allo Stadio Bozzi di Firenze.
Quella fu una delle partite più brutte che abbiamo mai giocato: era fine giugno, era stata una stagione lunghissima, eravamo stanche, molte di noi anche con la testa agli esami scolastici!
Loro meritavano molto di più, ma è finita comunque 0 a 0. Calci di rigore, ancora!
Nencioni e Pecchia non sbagliano, tocca a me, non volevo batterlo quel rigore perchè, insomma, mi era già andata bene la prima volta, perchè rischiare! Mi si avvicina Lotti, mi disse, tranquilla, se lo sbagli, dopo tocca a me e ci penso io. Vado sul dischetto. Alto, sopra la traversa! Sono disperata, ma penso che c’è Irene dopo di me. Loro non sbagliano e tornano in parità. Lotti va dal dischetto, fuori! La disperazione sui nostri volti, la paura ancora una volta di non essere all’altezza. Ma poi la fortuna che gira, Gnisci e Mazzella sono precise, Valgimigli chiude la porta e siamo campionesse, ancora!


Chiudo dicendo ancora che il ricordo più bello in assoluto è e rimarrà sempre la conquista della Serie A, la partita più bella che avessi mai giocato, il coronamento di un sogno.
Sono poche le persone che credevano in noi, che credevano che in 4 anni anni dalla Serie D saremmo arrivate in Serie A e questo è stato solo grazie a Tommaso che ha investito molto in noi, che ci ha trattate, non da calciatrici ma da sorelle in primis e questo ci ha portato tutte a dare qualcosa di più di noi, è impossibile non farlo quando hai una persona come Tommaso accanto che investe tutto se stesso per un qualcosa in cui nessuno avrebbe mai creduto. Ma quelle 22 “cretine” che ci hanno creduto, insieme alle loro famiglie, avevano ragione e questa fu la mia esperienza più bella non solo a Florentia ma la storia più bella del mio calcio!

Boralda Aliaj
Credit Photo: Florentia Calcio Femminile