“Vorrei innanzitutto tranquillizzare i tifosi sul caso della penalizzazione. Essa deriva da una discordanza, un eccesso, sull’importo di un vecchio accordo economico non riguardate nessuna delle tesserate di questa stagione”. Volto giovane, visionario e sicuro di sé; è il ritratto di Tommaso Becagli, massimo dirigente e proprietario della Florentia San Gimignano che si è gentilmente concesso per un’intervista esclusiva al nostro sito. Dalle sue parole emergono passione e dedizione nei confronti della “sua creatura” che egli stesso, ci racconta, è nata “per puro caso, in un bar grazie ad un gruppo di appassionati”. Quel progetto è diventato una delle realtà più solide della Serie A Femminile:

Presidente ci aiuta a far luce sulla recente penalizzazione? Da cosa è scaturita e cosa pensa dell’accaduto?
Come ho già spiegato, si tratta di un fatto risalente al passato. Ma sono molto sereno, siamo convinti di essere in buona fede e di non aver commesso nulla di tutto quello che ci viene attribuito, entro due mesi dovremmo già avere la possibilità di far verificare la non sussistenza dei fatti a me ascritti dal Tribunale Federale.

La sua squadra ha saputo riconfermarsi anche quest’anno, è soddisfatto della stagione fin qui?
Riconfermarsi era d’obbligo. Nonostante il Covid siamo riusciti a confermare una rosa che dimostra una crescita naturale rispetto alla stagione scorsa. Ciononostante credo che sia doveroso anche analizzare cosa non ha funzionato perché penso che questa squadra possa fare ancora di più.

Che emozione ha provato quando ha vinto il primo storico derby con la Fiorentina?
Per chi conosce la mia storia, la vittoria nel derby con la Fiorentina ha voluto dire tanto, ma col passare degli anni non era diventata più un’ossessione: la mia vera ambizione rimane quella di essere sempre competitivi contro tutti, senza accontentarsi.

Cosa si aspetta da qui alla fine di questo torneo?
Mi aspetto che le ragazze e lo staff tutto diano concretezza agli enormi sforzi che da tutto l’anno fanno e che quindi meritano rispetto.

Essendo il massimo dirigente può dirci quanto il Covid ha inciso a livello economico sui club come il suo?
Il nostro club non hai mai fatto piani di sviluppo basandosi su sponsor esterni, solo da quest’anno abbiamo iniziato a lavorare con delle collaborazioni più importanti con realtà prevalentemente del territorio, però oggi destinare risorse a qualcosa di intangibile come una squadra di calcio, è ancora visto come qualcosa di pericoloso e incerto. Quindi direi che una volta capito lo sviluppo di questa situazione in termini lavorativi ed economici, prenderemo le misure e capiremo quello che realmente la pandemia Covid ha lasciato sul movimento calcio femminile e sulla Florentia San Gimignano.

Avvento del professionismo cosa ne pensa?
Penso che sia fisiologico e naturale, rimango dell’idea che sia un percorso giusto, purché si creino degli investimenti che sostengono il movimento nella sua interezza.

Non è preoccupato per il conseguente aumento di costi?
No, purché vadano a beneficio dei professionisti che ci lavorano con impegno e dedizione.

Lei ha costruito una realtà importante nel calcio femminile, da dove nasce questo progetto?
E’ nato in un bar per merito di una grande passione. Era il 2015 e in 3 anni siamo passati dalla Serie D alla Serie A, una storia e un’ascesa unica al mondo. Mi sono appassionato sempre più a questo sport grazie alla grinta e allo spirito che ho sempre visto nelle calciatrici e nella verità e nella sincerità dei rapporti che si sono creati in questi anni.

Essendo un imprenditore che ormai da anni milita nei meandri del calcio femminile, quali suggerimenti si sentirebbe di dare ai vertici per migliorarne la crescita?
La Federazione è molto attiva nel capire lo stato di fatto del calcio femminile oggi, ha bene in mente che la sostenibilità ad oggi passa dall autofinanziamento e questo vale per realtà strutturate come la Juventus sia a società non legate al calcio maschile professionistico come la Florentia San Gimignano.

Pensa che questo sviluppo stia procedendo bene o vede dei possibili intoppi?
Spero solamente che non vada perso l’enorme sacrificio fatto finora per arrivare a quello che oggi ci appare scontato. Per arrivare a dove siamo oggi ricordiamoci sempre chi ha tirato avanti la carriola in tutti questi anni in cui di calcio femminile non ne parlava nessuno.

C’è una calciatrice che sogna di portare in maglia neroverde?
Ho sempre pensato a Daniela Sabatino, ma avendo sempre preferito altri a me (ride) ora penso a un nome che vedrete presto con la nostra maglia.

Un commento sulla qualificazione azzurra ad Euro 2022
Sono molto fiero del traguardo che la Nazionale ha raggiunto: è un grandissimo gruppo capitanato da un’atleta e professionista unica come Sara Gama, che apprezzo e stimo fin da quando giocava nel Brescia.

Credit Photo: Florentia San Gimignano