L’attesa era davvero grande dopo l’esaltante pareggio di Monza. Sì, l’attesa della rezione ad un pareggio che aveva riacceso tutte le speranze rossonere per la lotta al primato, e aveva restituito la sana “rabbia” agonistica per i tre punti sfumati all’ultimo per le bianconere di coach Guarino. L’attesa, quella che ti ghiaccia le mani, che prepotentemente poi è emersa al turno successivo non tanto per il big match di per sè tra due ottime squadre come Roma e Juventus, quanto per assistere con estrema curiosità e alla reazione di Madama all’indomani dell’ottima prova di forza delle rossonere di Ganz, uscite vittoriose da Vismara grazie alla prima gioia di Zigic, con un colpo di tacco vincente. Il Sassuolo dell’ex Sabatino ha resistito agli affondi del Milan per l’intero primo tempo, grazie ad un intervento di Diede Lemey su Bergamaschi e, soprattutto, ai montanti che sorridono alle neroverdi. Ma al 59′, sarà proprio lo scatto fulmineo della sette milanista e la sua incursione in area, che tanto la caratterizza, a portare le compagne in vantaggio con un assist al bacio per Zigic.
Alle 12:00, tuttavia, andava in scena il big match al Tre Fontane davanti a quasi tremila spettatori. Ci aspettava una Roma forse con più certezze, ma che viene invece ridimensionata dal dominio bianconero.La velocità scattante di Alves, pronta a bruciare nel tempo le avversarie, ha saputo far la differenza nell’aprire le danza al poker bianconero, e a prendere per mano le compagne verso il trionfo, ed invece abbiamo assistito a qualcosa di insolito.
E’ stata la testimonianza di una squadra più forte delle circostanze. Più forte delle avversità, senza la più forte in avanti, probabilmente, in questi mesi. La Juve, senza la sua punta di diamante Barbara Bonansea (rientrata ai minuti finali dopo un lungo stop per infortunio al ginocchio) ha saputo strappare il pass per la maturità. E’ pronta, anche da sola.
Le ragazze di Rita Guarino hanno saputo espugnare il Tre Fontane con determinazione, spedendo così un messaggio esplicito e ben chiaro al Milan di Ganz e a tutto il campionato: la Signora c’è, ed è lì in vetta Ma c’è soprattutto la solidità di un centrocampo che ritrova in Rosucci un punto fermo a cui affidarsi, che dalla distanza riesce a titare fuori un gol pazzesco. Il carattere bianconero non lo si scopre di certo a Roma, per quella che è stata una giornata impreziosita da un carattere da “leonesse” : testa china e si pensa a giocare, a vincere. Probabilmente i più si sarebbero lasciati travolgere da una sonora imbarcata in uno stadio bollente ma la Juventus no, sa come si reagisce e lo ha fatto nel migliore dei modi. 
Ottima anche la prestazione della solita Girelli, sempre più bomber e punto di riferimento in avanti. Così come Caruso, che si sta mostrando sempre più astro nascente di questa squadra e promessa Nazionale. Superba anche la prestazione della retroguardia, con capitan Gama che guida la retrovia e non sbaglia un intervento.

Tuttavia, anche le vittorie di Fiorentina e Inter sono state finora incoraggianti: qualità e quantità capaci di ampliare anche gli orizzonti tattici di un gioco ritrovato, facendolo diventare un elemento affidabile alla vittoria, con la capacità di “giganteggiare”  con con le proprie mattatrici in attacco, sfoggiando un repertorio sopraffino e ridonando brio alla classifica.
 Non a caso le quattro reti della Juventus a Roma, l’audace vittoria delle rossonere prima, lo sprint della Fiorentina presa per mano dalla “sua” Mauro e la rinnovata certezza dell’Inter che tenta la scalata alla classifica, la lotta alla salvezza che si sta facendo accesa col Bari che decide di “alzare la propria cresta” simboleggiante, hanno restituito al campionato un nuovo importante alto livello qualitativo e competitivo, ma anche tante altre belle certezze, segnalando uno spirito indomito, un nuovo coraggio che in Italia alla fine dei conti, non può che ripagare.
Scene, in questa giornata di campionato che hanno saputo rappresentare l’essenza dello sport e dei suoi valori: lacrime, sacrificio, aiuto e duello a colpi di minime distanze in classifica: segnali di un campionato aperto ed esaltante. Platini un giorno disse:”il calcio prolunga l’infanzia”. Frase eternamente vera, per chi racchiude i propri sogni e i propri sacrifici nella forza delle lacrime. Probabilmente il segreto di una mentalità vincente, è racchiusa tutta qui.
Il pubblico gremito ormai presente ai grandi appuntamenti, si sarà definitivamente convinto di non essere capitato ad osservare un campionato da soccorrere dall’alto del suo tifo magnetico, ma in un campionato già pronto, di eccellenza qualitativa, di donne di spessore umano e di cui ora dovrà dimostrarsi degno e di esserne l’ambasciatore per  lasciare il suo personale segno indelebile anche in questa nuova avventura bianconera. 
ll destino, sempre lui, sembra aver dato il suo primo verdetto: questo campionato non è solo è solo calcio. C’è un’Italia che si colora di diversità, che si appassiona, si unisce, ritrova un senso di appartenenza e riscopre lo sport nei suoi valori fondamentali. Niente sforbiciate o lanci da 80 metri per le ragazze di questo campionato, ma una tecnica sicuramente migliore delle precedenti stagioni, diversa da quella dei colleghi uomini. Ce ne faremo una ragione, perché quello scarto tecnico viene ampiamente compensato dalla passione.
E’ come se stessimo assistendo ad un romanzo, che parla di calcio femminile italiano e ne diviene una grande metafora dedicata a quelli che hanno la sensibilità di sognare un mondo nel quale la bellezza prevale sulla forza.
E’ un inno alla bellezza di stadi gremiti, della grazie del rispetto femminile e dell’anima, la rappresentazione dell’energia travolgente che deriva dall’insieme di armonia, coraggio e fantasia giocati per rendere vero e vincente ciò che prima non c’era. 

Tutto questo, è per chi ogni sabato o domenica che sia, non si rassegna alla deriva dell’antagonismo sempre più violento e irragionevole che, ben oltre i campi di calcio, sta investendo tutta la società.
 È un inno alle le donne eleganti, sportive e orgogliose di essere donne.
 È per chi sa che la fantasia è un’arma per cambiare la realtà.
 È una storia che, nel suo scorrere leggera e intrigante, muove a riflessioni profonde.
E’ una certezza che si fa promessa per un mondo migliore.

Caterina Baffoni
Nata il 23 maggio del 1994 a Fermo, Caterina ha sempre avuto una fortissima passione per il mondo del calcio e del giornalismo sportivo. Ha conseguito infatti, varie esperienze in questo settore, a partire dalla prima nella stagione 2012/2013 come addetta stampa per la squadra della sua città (Fermana FC), per poi collaborare con varie testate giornalistiche del web come TuttoJuve.com, Juventibus, TuttoMercatoWeb etc. E' stata ospite opinionista alla TV ufficiale della Juventus (Jtv) e tutt'ora collabora con Radiobianconera spaziando a 360 gradi sul mondo calcistico, sia maschile che femminile. Si avvicina a quest'ultimo, grazie alla passione che l'ha sempre animata dato che anch'essa ha potuto giocare a calcio si da ragazzina, oltre ad undici anni di pallanuoto. Oltre allo sport, ama viaggiare e nutre grande sentimento per il mare.