Dopo la vittoria sul Cittadella, in cui ha lasciato il segno con alcuni buoni interventi, Federica Russo, ha fatto un primo bilancio sulla sua esperienza al Como attraverso i microfoni di Lariosport.it: “Domenica abbiamo giocato bene, su un campo difficile. Per noi era importante riprenderci dopo le ultime partite negative e anche la mia parata è stata importante perché, se loro avessero pareggiato, la gara si sarebbe complicata”.

A Como mi trovo veramente bene, vivo in una casa poco fuori città e faccio una vita normale: studio, seguo un corso online e vado a fare la spesa alla mattina. Poi al pomeriggio si va al campo, dalle 16.30, tutti i giorni tranne il lunedì e il sabato” ha detto.

“Come è nata l’opportunità di venire a Como? Avevo capito che a Napoli in serie A ci sarebbe stato poco spazio per me e appena il presidente Verga mi ha contattata dicendomi che puntava su di me ho accettato subito. Sono molto contenta della mia scelta”.

Federica Russo è anche figlia d’arte: il padre Licio è un allenatore che ha girato tra Eccellenza e Serie D: “Esatto, ha allenato anche il Borgaro, squadra che qualche anno fa ha incontrato in D proprio il Como”.

Una famiglia dedita al calcio: la sorella gemella Ludovica ha infatti giocato con lei ad Alba e Cuneo, anche se con un ruolo diverso, quello di difensore.

Per la Russo il calcio è una passione, sia a livello maschile che femminile: “In ambito femminile sono felice dei progressi che sono stati fatti negli ultimi anni. Siamo sulla strada giusta per andare verso il professionismo, e speriamo che la gente continui a seguirci sempre di più. Il calcio femminile è diverso da quello maschile, lo ammetto: però ci sono tante cose che in quello maschile non si trovano”.

E dei maschi che ne pensa? “Seguo le partite, senza esagerare ma quando c’è un bel match come Milan-Roma di lunedì sera mi fa piacere vederlo. Sono juventina, quindi il mio idolo è Buffon, scontato no? Però apprezzo anche Perin”.

Chiusura sul momento che il calcio sta vivendo dopo gli ultimi avvenimenti in ambito sanitario: “Credo che noi abbiamo bisogno di una maggior tutela, non abbiamo obblighi di tampone a differenza della serie A e per questo è sempre rischioso giocare. Spero che questa tutela ci venga data, anche perchè in caso contrario secondo me c’è il rischio che il campionato possa avere delle difficoltà a concludersi. Mi dispiacerebbe molto, dopo che già lo scorso anno abbiamo dovuto festeggiare la promozione a Napoli a tavolino, nonostante avessimo comunque un buon vantaggio al momento della sospensione”.

Photo Credit: Como Women