Il Chievo Verona Women FM è inciampato per la seconda volta in Serie B, cedendo il passo all’Hellas Verona Women per 1-0, grazia al gol dell’ex Rachele Peretti.
Le clivensi però, durante la partita, hanno provato in tutti i modi a raddrizzare la partita, ma non ci sono riuscite, e di questo ne è consapevole l’allenatore gialloblù Giacomo Venturi, il quale ha commentato, davanti ai microfoni del club veronese, le sue sensazioni dopo la gara: “Anche con l’Hellas penso che il pareggio sarebbe andato stretto, però il calcio va a momenti. Questo è un momento in cui le cose non girano neanche dal punto di vista della fortuna, decide lei quando esserci o non esserci e noi non la comandiamo. Il lavoro che facciamo in settimana è per essere a posto con la coscienza e quanto abbiamo messo sul campo questa volta ha dimostrato pienamente che lavoriamo e bene. Come dico alle ragazze, l’obiettivo mio è sempre quello di guardare a lunga scadenza. Ovviamente nel percorso ci sono le tappe intermedie che devi cercare di vincere, non puoi fare un mese senza vincere, ma al di là delle variabili incontrollabili, bisogna focalizzarsi sempre come la squadra sviluppa il gioco e come cresce di settimana in settimana. Il messaggio che voglio mandare è super positivo, io sono un allenatore che a volte punzecchia le proprie ragazze, come è stato settimana scorsa. Anche quella è una dimostrazione di quanto tengo a loro, però nel fondo del cuore c’è l’orgoglio dal primo giorno di un allenatore che sta con queste ragazze. Son settimane che usciamo tra gli applausi, è una squadra che dovunque vada impone il proprio gioco e cerca di fare cose con coraggio, per vincere le partite. PPer ora manca quella determinazione e voglia di andarsi a trovare la giocata giusta per segnare, a volte proprio non ci facciamo trovare libere. Quest’anno abbiamo cambiato tanto e quindi ci vuole un po’ di tempo per assimilare. Inoltre, è evidente anche il fatto che alcune giocatrici che hanno qualità, arrivano da un modo di giocare che è differente dal mio, quindi ancora non è diventata automatica la visione della giocata, che deve esserci con più coraggio e con meno timore di farla, altrimenti ci resta il colpo in canna. Bisogna avere la mente libera e fare determinate giocate“.