Vedi Napoli e poi… Ironia della sorte e soprattutto del calendario, per le globetrotter rossoblù dell’esercito calcistico della Mafalda l’ultimo chilometro del primo tratto di Route 66 stagionale è un vero e proprio viaggio agli antipodi geografici e spirituali della Serie Cadetta. Dalle fosche nubi – più mentally speaking che sotto il profilo metereologicodella Città della Vittoria alla vivacità eolica di Casamarciano, nel cuore dell’hinterland partenopeo, le Tose si ritrovano al cospetto del Napoli Femminile secondo in graduatoria con la missione – apparentemente improba, ma non impossibile – di ritrovare quei 3 punti di ormai bimestrale memoria e tentare, di conseguenza, l’ammutinamento dalle sabbie mobili della pericolosa, e sempre più vicina, no fly zone della classifica.

Rinfrancato dai buoni riscontri ottenuti – almeno sotto il profilo prestazionale – nel pari casalingo contro la Riozzese, Mister Diego Bortoluzzi cristallizza di fatto in toto il proprio “brandizzatissimo” 3-5-2, con un’unica variazione d’interpreti (peraltro obbligata da un acciacco dell’ultim’ora) sulla corsia esterna di destra. Tra i pali, al secondo gettone consecutivo post-squalifica, non può mancare la numero 1 per eccellenza Giulia Reginato, capofila del gustoso terzetto arretrato formato dalla già untouchable Giulia Mancuso e dalla coppia “vonde monadis” Michela Martinelli e Gloria Frizza. A centrocampo, la preziosa gestione del pallino del gioco è affidata, come sempre, alle benefiche cure di capitan Laura Tommasella, Greis Domi e Valentina Foltran, con gli esterni right here, right now Maria Zuliani – quest’ultima sistemata a destra, sulle mattonelle precedente affidate ai tacchetti di Karin Mantoani – e Monica Furlan chiamate al solito esercizio di pazienza e di polmoni nelle due fasi lungo le rispettive corsie di competenza. In avanti, accanto all’Ingegner-Pivot Adriana De Martin, spicca la seconda chance consecutiva nello Starting XI per la classe 2002 Ilaria Mella, chiamata ancora una volta al sacrificio in un ruolo più “profondo” rispetto alle circostanze tattiche passate.

Entrambe le compagini provano ad approcciare la contesa, sin dalle prime battute, con personalità e una voglia matta di esibire le proprie armi bianche a corredo nella faretra. Il primo lampo, dopo 5 giri di lancette, è di marca rossoblù, con un tentativo dalla lunga distanza tanto coraggioso quanto notevolmente impreciso di Mancuso, sospinta in avanti da un personalissimo anelito di fase offensiva. Risponde il Napoli su palla da fermo due minuti dopo, Groff a centro area anticipa di testa Foltran sul corner battuto da Gelmetti ma trova Reginato pronta e sicura all’altezza della propria linea di porta. Dal canto loro, le Tose provano a farsi rivedere con un buon palleggio in fase offensiva sull’asse Domi-De Martin, ma Mella si fa cogliere in controtempo su una possibile e interessante imbucata nel cuore della retroguardia di casa. L’equilibrio assoluto in campo del primo quarto d’ora lascia gradualmente spazio ad un Napoli via via più arrembante, che costringe il Permac a chiudersi integralmente nella propria metà campo per tentare accenni di ripartenza a folate non sempre lucide e ordinate. Dopo un tentativo innocuo dai 20 metri di capitan Nencioni al 14′ e un colpo di testa in mischia su punizione dell’attaccante greca Chatzinikolou 120 secondi dopo, entrambi sedati senza patemi da Reginato, al 18′ è Gelmetti a forgiare la prima vera scarica di brividi per le Tose, con un destro secco dal limite dell’area destinato tutt’altro che a distanze siderali dal montante sinistro della numero 1 rossoblù. A colpire è anche l’inusitata quantità di défaillance piuttosto banali collezionate dagli esperti avamposti vittoriesi: da un malinteso, su un’innocua punizione difensiva, tra Tommasella e Frizza nasce una buona occasione per Gelmetti, servita con lo scavetto in area da Chatzinikolau ma murata all’ultimo istante dal provvidenziale intervento a corpo aperto di Martinelli. Rischia tantissimo, al minuto 26, anche la solitamente impeccabile numero 4 rossoblù, scippata della sfera da Kubassova in piena area piccola: la sorte premia comunque il Permac, visto il grossolano errore in scivolata dell’estone Tammik a non più di 6 metri dai pali della garitta di Ciuki Reginato. L’intensità della pressione offensiva partenopea cala per un istante a cavallo della mezz’ora – Beil prima e Oliviero poi provano ad impattare verso la porta rossoblù senza tediare i riflessi di Reginato – per poi prendere quota verso i titoli di coda della prima frazione. Come spesso avvenuto dall’inizio del digiuno di successi, le Tose cedono il fianco alla rete del vantaggio avversario entro gli ultimi 10 minuti del primo tempo: nella fattispecie, a colpire al 39′ è la tedesca Beil – fresco innesto per coach Giuseppe Marino del mercato di gennaio – con una rasoiata in diagonale dal lato mancino a coronamento di una bella palla filtrante dell’estone Kubassova dal limite dell’area. 1-0 Napoli, il tutto dopo l’ennesimo, sanguinoso pallone perso in ripartenza dalla formazione di mister Bortoluzzi.

Il condottiero vittoriese prova subito a rimestare le carte ad inizio ripresa: spazio alla punta classe 2000 Flavia Devoto, in prestito dalla Juventus e all’esordio assoluto con i colori rossoblù, in luogo di Ilaria Mella. Complice la (probabile) pesante strigliata subita negli spogliatoi, il Permac si ripresenta con tutt’altro spirito e, soprattutto, pericolosità nei primi vagiti del second half. Al 48′ le Tose creano finalmente scompiglio nell’area presidiata dal portiere partenopeo Russo, De Martin difende un buon pallone su una punizione dalle retrovie di Tommasella e confeziona un pericoloso suggerimento al centro sul quale è provvidenziale ad immolarsi di schiena Nencioni, nonostante la battuta praticamente a botta sicura di Michi Martinelli. Azione di calcio d’angolo a seguire e il Permac fallisce la più clamorosa delle occasioni possibili per cogliere il punto del pari: Tommasella esplode il destro a giro dai 20 metri, Russo risponde corto con i pugni ma Zuliani spreca un vero e proprio rigore in movimento dal limite dell’area piccola spedendo la sfera direzione Andromeda. Il buon break rossoblù risveglia gli impigriti sensi delle padrone di casa in maglia azzurra, tra le cui fila spicca nuovamente per iperattività l’ala di origine baltica Tammik, protagonista sia nell’assistenza alle compagne – Gelmetti non impatta di tacco per un soffio l’assist da destra al 58′ – sia per conto proprio – deviazione volante sfiorata su suggerimento a mezza altezza di Oliviero da sinistra un minuto dopo. Mister Bortoluzzi prova ad intervenire nuovamente sulla lavagna tattica a metà frazione, fuori capitan Tommasella e dentro Silvia Cimarosti nel tentativo di aumentare il dinamismo complessivo. Oltre agli errori individuali, è ancora una volta la iella di cromie facilmente individuabili ad abbattersi sulla compagine vittoriese: Reginato ricade male in uscita alta e, al 68′, è costretta a cedere la postazione in trincea ad Alice Bonassi, a sua volta chiamata ad entrare nel miocardio del match praticamente a freddo. La numero 25 risponde presente al 70′ bloccando a terra sul secondo palo l’ennesimo tentativo di spizzata di Tammik in piena area rossoblù. 4 minuti dopo l’estremo difensore friulano diventa purtroppo complice, con l’intera retroguardia vittoriese, della rete del 2-0 partenopeo: un gioco da ragazzi per la nazionale greca Chatzinikolau, con le avversarie completamente immobili, infilare di volée sottoporta la perfetta parabola da corner mancino di Beil. Il raddoppio napoletano spinge la partita su binari ormai segnati, la squadra di Marino si dedica al controllo della sfera sotto l’implacabile vento del pomeriggio di Casamarciano. A sferzare nuovamente le Tose arriva, invece, purtroppo anche l’infortunio a Giulia Mancuso, costretta a lasciare la squadra in inferiorità numerica negli ultimi 10′ di gara. Le padrone di casa, ingolosite dalla possibilità di arrotondare il bottino, sfiorano nel finale in un paio di occasioni la terza marcatura di giornata, in particolare con la scatenata ellenica Chatzinikolau: doppia rabona in piena area vittoriese e girata di destro ad un soffio dal palo lungo della porta di Bonassi.

Si chiude così la lunga trasferta in terra campana, e con lei un girone d’andata da sentimenti e palinsesti decisamente oscillanti, un po’ “Un Posto Al Sole” e altrettanto “Grey’s Anatomy”. La classifica rimane piuttosto corta in coda e il calendario propone, già domenica prossima, l’importantissima disfida in chiave salvezza sul campo del Cittadella. Tornare a combattere, con endorfine e volontà, in terra granata è l’unica chiave per tornare a riaprire con forza il prezioso scrigno degli ambiziosi sogni stagionali rossoblù.

Photo Credit: Permac Vittorio Veneto

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