In seguito alla comparsa sul sito della società calcistica Libertas Femminile (www.libertaslucchesefemminile.com) dell’articolo intitolato “La Libertas fa il proprio dovere, l’Arezzo no!” (del 19 marzo 2017), la presidente dell’Arezzo Calcio Femminile Chiara Tavanti prende la parola. Nell’articolo in questione, descrivendo quanto accaduto nel penultimo turno del Campionato regionale Juniores/Primavera, dopo una breve cronaca del match Libertas-San Miniato, si tira in causa l’Arezzo, uscita sconfitta dalla gara interna contro il Firenze.

Ho riflettuto per una decina di giorni sull’accaduto- spiega la presidente Tavanti.- Ma di fronte a un simile attacco non posso tacere: una risposta la devo alla mia società che, da tempo, lavora duramente, per realizzare quel bellissimo progetto sportivo che è l’Arezzo. Con le ragazze, specialmente con le atlete del settore giovanile, abbiamo impostato un percorso di crescita che esula dalle classifiche e dai punteggi. L’arrivo di tecnici del calibro di Manuela Tesse e Nazzarena Grilli sono segnali tangibili della realtà calcistica che stiamo cercando di costruire con sacrificio e lealtà, ma spesso il gioco sembra farsi duro. Negli ultimi mesi la società ha attraversato momenti di difficoltà: il mondo del calcio femminile si evolve velocemente e, dovendo costantemente alzare l’asticella, si corre anche il rischio di perdere qualche elemento della rosa. Da qui deriva la scelta di inserire nella formazione Primavera alcune giocatrici delle Giovanissime.”

Sia nel titolo che nelle dichiarazioni finali attribuite al tecnico lucchese Elena Bruno, si accusa infatti l’Arezzo di aver “falsato questo campionato, schierando nell’ultimo periodo formazioni completamente diverse da quelle schierate per i primi due terzi di stagione, lasciando fuori tutte le ragazze più brave e dando spazio a molte Giovanissime”. Una scelta quella dell’Arezzo che, secondo quanto si evince dal pezzo, non è stata dettata dagli eventi e di cui la società amaranto dovrebbe prendersi la responsabilità.

Come abbiamo più volte dichiarato, il nostro obiettivo stagionale non era la vittoria di un campionato Primavera, bensì la crescita tecnica e mentale delle nostre calciatrici– prosegue Chiara Tavanti. – Aldilà delle difficoltà incontrate, il passaggio di alcune Giovanissime alla categoria superiore è una tappa fisiologica del nostro cammino, un modo per dar loro nuovi stimoli preparandole alle sfide future. Ci eravamo prefissati di condurre una buona stagione, ma laddove le esigenze cambiano, può cambiare anche il nostro modo di affrontare il campionato, sempre nel pieno rispetto delle regole e dei valori sportivi. Tuttavia, noi siamo abituati a risolvere i nostri problemi tra le mura di casa nostra e non tollero che la mia società si ritrovi ingiustamente giudicata sulle testate e sui siti del settore, soprattutto da persone già a conoscenza della nostra reale situazione. Dal 1981 l’Arezzo non ha mai presentato un ricorso accettando di buon grado qualsiasi tipo di decisione: non abbiamo segreti e siamo sempre stati disponibili a fornire spiegazioni circa il nostro operato; ma l’articolo pubblicato dalla Libertas mi ha fortemente amareggiata perché, nell’ambiente del calcio femminile, le società dovrebbero aiutarsi l’un’altra e non abbattersi a vicenda.”

Ed in vista delle nuove avventure calcistiche che l’Arezzo intraprenderà nella seconda parte di questa stagione, la presidente Tavanti non può che dirsi soddisfatta di quanto le sue ragazze stanno dimostrando sul rettangolo verde. “Sono orgogliosa di quanto espresso dalla Giovanissime che hanno esordito tra le fila della Primavera. Nella partita in questione, gli stessi sostenitori del Firenze hanno confermato quanto le nostre ragazze abbiamo lottato senza mollare mai la presa. Certo, nessuno è felice di perdere sonoramente, ma quando si lavora con passione per un obiettivo si accettano anche i peggiori mal di stomaco. ”

Nel fare comunque i migliori auguri alla Libertas Femminile per il suo accesso alle fasi nazionali del Campionato Juniores, la presidente amaranto lancia un’ultima precisazione. “Mi preme dissentire circa il concetto di falsamento dei campionati: non ne avevo mai sentito parlare e esserne addirittura accusati ci ha lasciato basiti. A quattordici anni ho vestito per la volta la maglia amaranto e, malgrado per dieci anni abbia intrapreso una grande gavetta alla guida delle Free Sisters, il mio sogno da presidente è sempre stato quello di portare alta la bandiera della mia città. Con il mio vicepresidente Massimo Tucci siamo partiti da zero e abbiamo lavorato duramente. Un articolo come quello della Libertas è pertanto una grave offesa alla nostra città e a tutte le persone che quotidianamente contribuiscono alla crescita delle nostre squadre. Dalla mia famiglia ho imparato l’onestà e, malgrado questa sembri sempre più spesso un optional, l’Arezzo potrà sempre vantarsi di essere una società onesta”.

Credit Photo: http://www.arezzocalciofemminile.com