Valeria Gardel, difensore centrale classe 1998, ha vestito da inizio Campionato la maglia delle leonesse. Ha militato nel 2019-2020 al Tavagnacco per poi passare nella stagione successiva alla Sampdoria. Con il Ravenna intende raggiungere tutti gli obiettivi che si è prefissata. Parlando di futuro, c’è certamente la voglia di fare bene e anche il desiderio di tornare a Genova, città da cui proviene a cui è legatissima.

Cosa ti ha portato a sposare questo progetto e quali sono gli obiettivi della squadra?
“Mi ha portato a sposare questo progetto la sinergia che si è subito creata dal primo giorno che mi hanno contattato, poi è una società che fa crescere molto le giovani e dalla possibilità di mettersi in mostra. L’obiettivo della squadra è il raggiungimento della salvezza matematica.”

Qual è stata sinora, tra le partite che giocato, quella che ti ho soddisfatta di più in termini di prestazione?
“la partita che sinora mi ha soddisfatto di più sotto tutti gli aspetti calcistici ed emotivi è stata quella contro il Genoa 12 febbraio in casa loro finita 2-2. Per me quella partita aveva un sapore speciale, un derby, visto che io sono genovese ma soprattutto il cuore blucerchiato. Abbiamo fatto una partita di sacrificio perché loro attaccavano molto ma noi siamo state brave a concretizzare le occasioni da goal che abbiamo avuto.”

Parlando di futuro cosa ti aspetti dalla prossima partita?
“Domenica arriva il San Marino: squadra molto ostica per noi soprattutto perché in Coppa Italia e in Campionato all’andata abbiamo sempre perso. Dovremmo fare una grande partita sotto tutti punti di vista perché portare a casa punti sarebbe molto importante per il nostro obiettivo.”

Quali pensi siano i punti di forza del Ravenna?
“I punti di forza da Ravenna sono sicuramente un gruppo giovane che voglia di fare di mettersi in mostra.”

Quali sono il tuo al momento i tuoi obiettivi? Quali sono invece quelli a lungo termine?
“I miei obiettivi ad oggi sono quelli di farmi trovare sempre pronta dallo staff e di raggiungere  il prima possibile la salvezza. Riguardo quelli a lungo termine, non mi posso nascondere, il mio sogno è quello di tornare a casa a Bogliasco a giocare con i miei colori, quelli della Sampdoria. Non so cosa il futuro mi riservi, adesso penso a fare bene con la maglia da Ravenna e poi a giugno si vedrà…”


Il professionismo caricato di un ulteriore responsabilità voi giocatrici e ha dato a mio parere una speranza le bambine che decidono di applicarsi la disciplina. Che consigli ti sentiresti dare loro?
“Alle bambine che iniziano a giocare a calcio questo momento posso dire che hanno una grossa occasione col passaggio del professionismo. Ormai anche tutti i grandi club del calcio maschile hanno investito sul calcio femminile. Di lavorare il giorno dopo giorno ed inseguire i propri sogni.”

Federica Pistis
Sono nata in provincia di Cagliari il 29/08/1992. Frequento l'università a Cagliari ad indirizzo pedagogico. La mia passione per il calcio è nata quando ho iniziato a seguire questo sport perchè mio fratello è un grande tifoso del Milan e io cercavo un punto d'incontro con lui. Ho iniziato a guardare le partite, e a comprenderne i meccanismi poi è arrivato quello femminile che mi ha conquistata al punto da sentire un po' mie anche le loro imprese.