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Gaia Rizzioli,  giovane biancoscudata, con la sua storia insegna come la perseveranza e la passione per questo sport possano avere risvolti oltre l’immaginabile.
L’iniziativa nasce dalla collaborazione con Avis Biancoscudata e il progetto Un gol per la vita, da sempre legati a doppio filo con la realtà del Calcio Padova Femminile.

“Ciao mi chiamo Gaia e questa è la mia storia a lieto fine”, comincia così questo viaggio a conoscere Gaia Rizzioli, giovanissima atleta classe 2002 che nella stagione 2022/2023 veste la maglia biancoscudata.
Si perché il calcio in questa storia ha un sapore tutto particolare che supera il classico spirito agonistico, tocca corde più profonde e personali che la stessa Gaia non nasconde ma anzi, è fiera di portare alla luce raccontando la sua esperienza.
Tutto comincia fra i banchi di scuola, “fin da piccola ho avuto difficoltà a scuola a causa della mia dislessia.
Sono dislessica, discalcula e disortografica, tre problematiche che prendono la lettura, la matematica e la grammatica”.
Comprensibilmente l’approccio al rigido sistema scolastico non è stato semplice: da un lato il rapporto con i coetanei e dall’altro il mondo degli insegnanti lasciavano attorno a Gaia un vuoto destinato ad essere colmato solo dai suoi sforzi per sentirsi accettata e a livello.
“Mi sentivo ed ero indietro rispetto ai miei compagni di classe, nonostante mi impegnassi sempre al massimo.

Mi sottoposi ai test dell’ ASL di competenza, alle elementari con qualche anno di ritardo perché le mie maestre negavano l’evidenza”.
Questa stessa negazione iniziale da parte di chi al contrario era deputato a comprendere e accudire contribuì, al momento del responso, al senso di vergogna, “d’altronde quando si è piccoli non accetti il fatto di essere “diverso” dagli altri bambini e ti senti pure “scomodo”.”
È così che Gaia trova il suo sorriso nel calcio, lontano dai banchi di scuola, lontano dai giudizi e dai pre impostati schemi che tanto l’avevano fatta sentire diversa, “lì non c’erano interrogazioni, non c’erano voti, c’ero io e il campo”.
In una realtà finalmente libera, l’attuale adulta e consapevole quasi ventenne confessa di aver trovato la serenità necessaria a stare bene con se stessa e ad accettarsi, perché alla fine “non avevo nulla in meno degli altri”.
L’idillio sembra rompersi nel 2019 con l’infortunio, quello stesso teatro di accettazione diventa fonte di ulteriore pressione quando il 15 dicembre contro la Juventus il crociato cede nel bel mezzo della gara. Divisa fra una maturità tanto desiderata quanto sudata e le ore passate a fare terapia per tornare quanto prima in campo, Gaia è compressa in una fase di stallo. Ciliegina sulla torta, il coincidere del tutto con la fase più critica della pandemia da Covid 19 che ha reso la situazione estremamente pesante.
Nell’ennesima sfida però ancora una volta Gaia non solo galleggia ma ne esce a testa alta grazie soprattutto alla famiglia: “penso che ogni difficoltà viene superata grazie a noi stessi e a chi ci è vicino, nel mio caso la mia famiglia che ringrazio”.

Nessuno si salva da solo e il legame familiare gioca fin dal principio un ruolo fondamentale nell’equilibrio di Gaia, affezionatissima ai genitori che nonostante il trasferimento a Padova per necessità sportive la seguono da primi tifosi sugli spalti.
Il 22 giungono 2020 è la data che rappresenta la grande rivincita: la conquista della maturità all’Istituto tecnico agrario G.pastori” di Brescia è il coronamento di un percorso che vede trionfare la caparbietà, la sana ostinazione nel non arrendersi di fronte alle avversità per portare a termine gli obbiettivi personali.
Oggi Gaia è una persona felice e spensierata, matura e che, se pur segnata da quanto vissuto nel recente passato, non ne viene assorbita: “imparare ad accettarsi, che è fondamentale, perché non si ha nulla in meno degli altri”.
L’animo buono di una ragazza gentile non è stato scalfito dalle avversità e anzi, proprio da queste ultime trae nuova forza.
Gaia infatti si è offerta per diventare donatrice Avis, un gesto tanto splendido quanto importante.

La storia di Gaia è arrivata fino alle orecchie di Andrea Pirlo, campione del mondo nel 2006.
Il re del centrocampo italiano si congratula con la nostra protagonista per la forza d’animo e per il messaggio di perseveranza e passione che la sua storia diffonde alle nuove generazioni. “Ho letto la tua storia e che mi ha commosso e fatto grande piacere. Ti faccio tanti complimenti e sono sicuro che con il tuo non avere mai mollato sarai un esempio per ragazzi e ragazze. Forza Gaia, sono orgoglioso di te!”, così si chiude il video diffuso da Andrea nei canali ufficiali di Calcio Padova Femminile.