Fare il portiere è come giocare al casinò, è una droga che crea dipendenza“. E’ la frase che campeggia sul profilo Facebook di Ilaria Giorgi, 21enne di Rimini, portiere del Riccione Calcio Femminile, squadra che milita nel campionato di Serie C.

Domenica 28 dicembre sono ripartiti gli allenamenti di squadra, la ripresa del campionato è in teoria fissata per il 24 gennaio. «Quest’anno abbiamo iniziato giocando le due partite di Coppa, abbiamo vinto con il Civitanova, ma siamo state eliminate per la sconfitta con la Jesina alla prima gara. In campionato abbiamo giocato tre partite, poi ci hanno fermato per l’emergenza Covid», racconta Ilaria, la cui passione per il calcio è nata da piccolissima, “colpa” dei due fratelli maggiori: Luca, classe ’86, e Lorenzo, classe ’87.

«Giocavano nella Promosport, mi hanno trasmesso loro la passione. Ho iniziato a giocare a 4-5 anni con i bambini, nella Promosport. C’erano anche altre due bambine. Crescendo, non potendo più giocare con i maschi, ho iniziato il mio percorso nel calcio femminile giocando nel Riccione». Da bambina, dice, «ho trovato la mia dimensione giocando in porta». Ilaria diventa portiere per caso, complice l’assenza del titolare: nell’emergenza fu lei a indossare i guanti, in una partita, cavandosela in modo egregio. Da allora i guanti non li ha più tolti: «avevo un buon tiro, ma da piccolina ero robusta», evidenzia Ilaria. Forse la trasformazione in portiere sarebbe stata solo rimandata, senza quella partita.

La sua carriera è proseguita dalla Promosport a Riccione, dalla Perla Verde a San Marino, nella stagione 2016-17: «Ho giocato due anni e mezzo con Il San Marino, il primo anno in B ci siamo salvate, l’anno successivo siamo arrivate quinte». Nel dicembre 2018 il ritorno a Riccione e nel contempo Ilaria ha conseguito anche il patentino Uefa C da allenatore. Lei scherza: «Vivo di passione, per il calcio». Studia all’università telematica San Raffaele di Roma, corso di Scienze Motorie curriculum calcio, con la volontà di trasformare in realtà il suo sogno: «Mi piacerebbe fare l’allenatrice, lavorare in ambito calcistico a livello nazionale», anche se, per ciò che concerne gli obiettivi, quello agonistico è tornare al più presto in Serie B.

Anche per la sua squadra del cuore il sogno è quello di rivederla al più presto in B (e ovviamente anche in A, una storica promozione sognata da tanti appassionati): parliamo del Rimini. Ilaria simpatizza per l’Inter, ma a domanda sulla sua squadra preferita risponde con la stessa decisione che mostra quando si tuffa sui piedi delle attaccanti avversarie: «Io tifo per il Rimini, sono una grande appassionata della squadra biancorossa e spero che possa presto risalire di categorie».

Ilaria ammira naturalmente il suo epigono, per ciò che concerne il ruolo, Francesco Scotti: «L’anno scorso quando ha lasciato la maglia biancorossa mi ha pianto il cuore, Francesco, come Ricchiuti, è una bandiera». Dopo pochi mesi Scotti è tornato a Rimini, a guidare la difesa dall’alto della sua esperienza: «Sono davvero contenta che sia tornato, è un traino e un ottimo esempio per i giovani. Qualche anno fa ho fatto un camp con lui, è stata una bellissima esperienza. Un bravo insegnante oltre che un bravo portiere».

Tra i portieri attuali i punti di riferimento della giovane riminese sono il neroazzurro Samir Handanovic, Alisson del Liverpool e Manuel Neuer del Bayern Monaco («il brasiliano e il tedesco sono due portieri moderni, completi, bravi anche con i piedi»), ma tra gli idoli spunta un nome un po’ a sorpresa: Dino Zoff. «E‘ stato un grande portiere, soprattutto ha saputo reagire agli sbagli». Il riferimento è alle critiche subite dal portierone juventino nel mondiale del 1978 e al riscatto da capitano nel mondiale del 1982, concluso con la storica vittoria in finale a spese della Germania. Una bella storia di sport, con l’augurio, in questa 2021, che Ilaria possa alzare la sua personale “Coppa del Mondo”, raggiungendo tutti i suoi obiettivi, sportivi e non sportivi.

Credit Photo: Altarimini