Il Pescara, inserito nel girone D di Sere C, staziona alle spalle delle prime quattro del campionato. Le ultime due vittorie, con Palermo e Formello, hanno dato serenità nell’ambiente dopo un periodo dove i risultati non giravano dalla parte delle biancazzurre d’Abruzzo capitanate da Alessia Copia. Da febbraio in forza al team caro al presidente Andrea Cicconi è giunta Irene Severino, classe ’90 originaria di Napoli. Abbiamo raggiunto la centrocampista campana, numero 4 del Pescara, per saggiare le sue prime impressioni dopo i primi due mesi alle dipendenze della squadra del tecnico Francesco Mucci.

Irene sei tornata a giocare dopo un lungo periodo di stop. Come è stato per te ricominciare a correre su un campo da calcio?
“Innanzitutto voglio ringraziare chi ha permesso tutto ciò ovvero il mister Mucci e la società per l’opportunità che mi hanno dato di rimettermi in gioco. La prima settimana ero emozionata come una bambina al primo provino, poi man mano ho sentito libertà, spensieratezza e felicità anche nella fatica settimanale ed ora sono davvero felice”.

Sei da circa due mesi in squadra come ti sei integrata in questo gruppo? 
Questo è un gruppo giovane ed è stata la prima cosa che mi ha colpito. Ci sono calciatrici disposte al sacrificio e con voglia di allenarsi e di migliorare. Inoltre ci sono ragazze disponibili, serie e molto aperte che mi hanno fatto sentire subito a mio agio: questo ha fatto la differenza, in tutte le mie scelte è sempre la prima cosa a cui cerco di dare davvero peso”.

Dopo tanto calcio a 5 come è stato il passaggio a quello ad 11?
“Sono nata nel calcio a 11 cominciando a giocare all’età di 12 anni. Successivamente con il passare degli anni ho avuto anche parentesi nel calcio a 5, che considero una realtà a sé con ritmi diversi, indubbiamente più alti, che ti insegnano a stare sempre in partita con molta concentrazione”.

Dopo l’esordio con il Trani  la gara con la Res Roma. Per voi sono arrivate due sconfitte di misura, risultati giusti o meritavate qualcosa in più?
Con il Trani ci è mancata un po’ lucidità e quel pizzico di furbizia, ma  a parer mio non meritavamo di perdere. Con la Res Woman abbiamo regalato i primi 20 minuti ma siamo state brave a riaprire la gara giocandoci sino in fino la possibilità di pareggiare. Abbiamo offerto una prestazione sontuosa, portandoci a casa tanti complimenti”.

Nelle ultime gare lo scontro con la corazzata Chieti. Che gara è stata quella con le neroverdi?
“I derby sono sempre partite particolari e sono molto sentiti anche in Abruzzo. Quella con il Chieti  è stata una gara che ci ha portato via più energie mentali che fisiche,  nonostante la giovane età del gruppo. Abbiamo fatto la nostra gara giungendo al derby da un’ottima prestazione contro la Res Roma. Giocare con il Chieti richiede sempre furbizia, astuzia e grossa determinazione. Loro hanno grande esperienza e sono state costruite per vincere il campionato giocando quindi un calcio diverso. Dopo il secondo gol ci siamo un po’ disunite e questo sicuro è un aspetto da migliorare ma fa parte del nostro percorso di crescita”. 

Poi ancora un passo falso con la Ternana. Rammarico per il risultato di quella gara?
La sconfitta con la Ternana era evitabile per come abbiamo giocato: ma il calcio è così e tante partite vengono decise da episodi. La gara è stata molto vibrante e ricca di emozioni, peccato per il risultato che sicuramente non ci ha premiato”.

Hai saltato le gare vittoriose con Palermo e Formello, ora tornerai in campo giusto?
“Personalmente sto combattendo con un infortunio che mi ha tenuta lontana dai campi. Ho cercato di essere sempre al campo presente per caricare le mie compagne visto il momento delicato, che pare essere alle spalle. Ho voglia di sentire il campo, di giocare e di poter dare un contributo a questa squadra così giovane ma con un futuro veramente interessante.
Ciò che mi sento di dire alle nuove leve è di essere sempre predisposte agli allenamenti, di essere attente all’alimentazione al migliorarsi, ad avere fame ad andare oltre e farsi portare sempre dall’aspetto umano di valutarlo bene perché spesso sono più i rapporti umani a muovere le cose e le persone che l’aspetto economico”.

Ora vi aspetta la gara con il Monreale, che gara ti aspetti?
“La partita con il Monreale sarà una partita ostica, piena di insidie come tutte le squadre siciliane sarà una battaglia fino all’ultimo. Non ci faremo ingannare dalla classifica corta sia per la promozione che per la retrocessione: noi lavoriamo molto in settimana e continueremo a farlo sul nostro modo di giocare e sul ritmo. Sappiamo di dover fare di più e vogliamo combattere insieme per migliorare sino al termine del campionato il nostro cammino”.

Che valori sono trapelati a tuo avviso in questi ultimi anni nel calcio femminile?
“Il calcio femminile trasmette sempre valori positivi è un plus di questo sport. La forza del calcio femminile è stato anche il rispetto, stima, correttezza, determinazione e voglia di emergere per quello che è uno sport che da anni ormai sta dimostrando che la cooperazione sia alla base per migliorarsi ancor più. Il professionismo credo sia la giusta ricompensa per tutti questi anni di sacrifici da parte di calciatrici, dirigenti e presidenti appassionati”.