La Redazione di Momenti di Calcio ha contattato la calciatrice dello Spezia Calcio Femminile Jessica Di Lupo per poter parlare oltre che di lei anche del calcio femminile che sta diventando un movimento in grande ascesa nel panorama sportivo nazionale.Ricordiamo ai nostri lettori ed ascoltatori che Jessica Dilupo è  Attaccante classe ’95 dello   Spezia Calcio Femminile , nata a Pisa, attaccante dello Spezia, con esperienze passate anche a Castelfranco, Empoli Ladies, e Lucchese Femminile con 15 reti all’attivo nel torneo cadetto femminile.Da giugno la Di Lupo veste  la maglia delle aquilotte in cui ci parlerà della sua esperienza allo Spezia Femminile
Le chiediamo innanzi tutto come sta andando la stagione della sua squadra, Lo Spezia che milita in serie C, girone A. Si può raggiungere ancora l’obiettivo della promozione considerato che la sua squadra è 5 in classifica ma a 10 punti dalla prima,  che è la Novese anche se con una partita in meno?
Molto difficile, ci proviamo. Noi ci speriamo, ma è molto difficile. Siamo a 10 punti dalla prima. Dovevamo giocare lo scontro diretto solo che a causa neve domenica scorsa non abbiamo giocato contro la Novese. Abbiamo perso una partita importante con il Torino e quindi invece di accorciare abbiamo allungato le distanze. C’è rammarico ma ce la mettiamo tutta per migliorare e faremo del nostro meglio per arrivare nella miglior posizione.
 La sua stagione finora come è andata? Soddisfatta o pensa di poter fare qualcosa di più?
Per ora mi ritengo soddisfatta. Siamo un gruppo giovane e nuovo. Potevamo fare meglio in alcune partite ma abbiamo peccato anche di esperienza e non ci ha dato quel qualcosa in più, però sono soddisfatta di come stiamo svolgendo il nostro compito.
Come è nata questa passione per il gioco del calcio?
Io ho una zia che giocava nel calcio femminile, Patrizia Sberti e mia madre mi portava sempre a vedere lei, quindi quando avevo 6 anni ho detto a mia madre che volevo provare a giocare a calcio e quindi con mio fratello siamo andati a provare in una squadra maschile e da lì ho detto che sarebbe stato quello che avrei voluto fare. Poi sono andata avanti da sola…
Che aspirazioni ha per la sua carriera: ricordiamo che lei è del 1995 e quindi ancora giovanissima: pensa di poter avere possibilità di giocare in Serie A?
Lo spero, è il mio obiettivo e vorrei anche indossare la maglia della Nazionale: sto lavorando per cercare di arrivare a entrambi i traguardi.
Se dovesse ricevere una chiamata da una squadra di serie A da chi vorrebbe riceverla?
Sono tifosa della Juve, quindi sicuramente dalla Juventus, ma mi piace anche come gioca il Sassuolo Femminile, quindi anche il Sassuolo, così come la Roma che sta crescendo molto. Sono tutte belle squadre, anche la Fiorentina, che è quella che ha fatto il primo passo che ha fatto crescere tutto.
Lei ha giocato anche in Serie B: c’è molta differenza fra la Serie A, la Serie B è la Serie C nel calcio femminile? Ovvero, il calcio femminile di Serie A è molto diverso dalle altre due categorie inferiori un po’ come accade nel calcio maschile dove tra la A e la B c’è una differenza abissale?
Si, c’è molta differenza, anche perché dalla Serie B alla serie C c’è molta differenza, e anche tra la Serie B e la Serie A. Ho visto qualche partita. Io giocavo nell’Empoli e ho visto delle loro partite e hanno avuto molte difficoltà, come ovviamente la distanza di categoria tra la serie B e la Serie A è evidente e bisogna lavorare molto. C’è sicuramente uno scoglio abissale.
Cosa ne pensa del movimento calcio femminile in Italia: ce la faremo mai ad arrivare a grandi livelli?
Lo spero, perché rispetto all’altra parte del mondo siamo quelli più indietro. Sta crescendo grazie alle società maschili che stanno acquistando le società femminili e quindi spero con tutto il cuore, perché è uno sport molto bello che anche le donne devono poter migliorare e poter fare.
Che cosa manca ancora, secondo lei, al calcio femminile per avere la notorietà che merita? Cosa si potrebbe e dovrebbe fare ancora per migliorare il movimento calcistico?
Sicuramente ora sta già facendo molto, si possono vedere le partite su Sky, cosa che prima non c’era. Ci sono più spettatori sugli spalti e questo è un bene sia per noi che per il movimento. Non ci dovrebbero essere molti pregiudizi e piano piano spero che migliori con un po’ di visibilità in più.
Lei è toscana, nata a Pisa: in quella regione c’è una grande squadra femminile che è una potenza anche a livello europeo, ovvero La Fiorentina: come mai, secondo lei, la squadra viola è riuscita a raggiungere il top in pochi anni mentre altre squadre, anche con forza economica diversa, ancora annaspano?
Sicuramente è una buona società con un ottimo allenatore e anche questo ha aiutato la squadra a migliorarsi e arrivare a grandi livelli. Altre società annaspano perché non sono a livello della Fiorentina. La Fiorentina è una delle top della serie A.
Che seguito ha la squadra dello Spezia? Viene gente allo stadio, è seguita dai giornali, radio locali etc?
Si, è seguita dal giornale locale e viene seguito dai genitori, non tanto ancora dalla città, ma noi stiamo lavorando per farci seguire di più: stiamo creando degli articoli che verranno pubblicati sul sito con le nostre immagini e saranno inviate anche alle televisioni e nei telegiornali. Vogliamo nel nostro piccolo far crescere lo Spezia Femminile.
Ci sono delle calciatrici che faranno strada e che vedremo presto anche in Serie A?Sicuramente ci sono giocatrici valide. La Serie C che facciamo noi non può definirsi tale, perché ci sono giocatrici non da C. Spero per loro che riusciranno ad arrivare ad alti livelli, anche perché ci sono molte ragazze giovanissime.
Lei gioca nel ruolo di attaccante: c’è un attaccante in Serie A maschile al quale Lei si ispira?
Il mio calciatore preferito è sempre stato Del Piero. Mi piace e l’ho seguito molto.
Ci racconta la giornata tipo di una calciatrice?
Io studio, la mattina vado all’ Università, poi vado agli allenamenti 3 volte a settimana più la partita. Quando le trasferte sono lontane dormiamo in un hotel il sabato sera vicino La Spezia e poi si parte per la trasferta. Gli allenamenti durano 2 ore dalle 19 alle 21. Poi si torna a casa e il giorno dopo si ricomincia.
Come riesce a conciliare lo studio con la sua passione?
E’ molto faticoso, ci vuole molto sacrificio, ma è per l’amore di questo sport che io riesco a far conciliare il tutto.

Credit Photo: Ramella Fazzari Fotografia

 

FONTEmomentidicalcio.com
Raffaele La Russa
Nasce a Roma il 5 Febbraio 1996. Appassionato di calcio in generale sin dall'infanzia. Laureando in Giurisprudenza all'Università Roma Tre, è editore responsabile della Testata Giornalistica Momenti Di Calcio. Ha deciso di integrare la sua passione di Giornalista Sportivo aderendo a questo progetto, per raccontare a tutti i lettori l'evoluzione del calcio femminile.