Passo avanti importante per il calcio femminile italiano, con il Consiglio Federale FIGC che ha adottato le norme che consentono l’introduzione del professionismo nel massimo campionato italiano dalla stagione 2022/23.
Laura Verdi
, centrocampista e capitano dell’Arezzo Femminile, è stata intervistata ai microfoni della Rai nella trasmissione “Agorà” esprimendo il suo punto di vista sull’importante passo avanti nel mondo del calcio femminile. Queste le sue parole.

“Uno sport da uomini? Direi che non sembra, hanno iniziato a farlo anche tante ragazze e stanno iniziando sempre di più, quindi si pensa male.”

“Dopo una lunga stagione ce l’abbiamo fatta, abbiamo vinto il campionato di Serie C e ora ci porteremo dietro tutta la carica di questa vittoria.”

“Una ragazza che inizia a giocare a calcio può essere additata di essere omosessuale, ma non è così. Il calcio femminile deve essere visto come qualsiasi altro sport, la ragazza che inizia, inizia per passione, non per sessualità. C’è tanta passione, ma è di fatto un secondo lavoro, perché porta via tante ore al giorno. Qui è retribuito rispetto che in altre squadre, non quanto ci meriteremmo perché un ragazzo che gioca in C si guadagna da vivere.”

“Noi non abbiamo contratti sportivi, non ci vengono riconosciuti contributi, non abbiamo malattia o maternità. Con l’avvento del professionismo, che per il momento riguarderà la Serie A femminile, alcune cose cambieranno. Si spera che poi a cascata la cosa interessi anche le categorie inferiori.”

Credit Photo: Arezzo Calcio Femminile