Pamela Riccio mediano della Rever Roma, squadra reduce dalla salvezza in Serie C, nata è reduce da un infortunio che purtroppo l’ha costretta a giocare non molto.
La classe ’93 nata a  Foggia si è raccontata ai microfoni della nostra redazione con un’intervista in esclusiva:

Pamela quali erano i tuoi obiettivi stagionali in questa stagione?
“Il mio obiettivo stagionale e quello della squadra  era  quello di raggiungere la salvezza il prima possibile”.

Per voi che campionato è stato?
“Per Noi è stato un campionato duro. La serie C è un  campionato impegnativo ed affrontarlo con una squadra  appena formatasi non è facile. Poi  se ci si mettono di mezzo anche gli infortuni diventa ancora più difficile.”

Del gruppo di squadra che ricordi porterai?
“Purtroppo  quest’anno il gruppo l’ho vissuto poco, l’infortunio mi ha portato lontano dal campo per tanto, troppo tempo. Resta comunque un bel ricordo delle compagne di squadra.”

Stagione quindi poco felice per l’infortunio al crociato ?
“Purtroppo la mia stagione è finita con l’infortunio a Bari, il 7 novembre. Le tempistiche  per il rientro all’attività agonistica dopo l’infortunio  al crociato  si sono allungate, dal programma che mi ha dato il prof Franceschi dovrei poter riprendere all’ottavo del mese, ma solo dopo aver avuto il suo Ok. Teoricamente dovrei poter riprendere ad agosto con la preparazione, vedremo…”

Di che livello è stato il Campionato di Serie C?
“Il movimento sta crescendo e si vede anche nel campionato di Serie C, che sta diventando sempre più competitivo. Anche le squadre di bassa classifica hanno messo in difficoltà le squadre che puntavano a vincere il campionato”.

 Come sta crescendo secondo te il calcio femminile in Italia tra le più giovani?
“Il calcio femminile tra le più giovani sta crescendo sempre più. Le squadre hanno il settore giovanile femminile, anche se credo che alle bambine faccia bene giocare con i maschi. Soprattutto la mentalità un pochino sta cambiando, diciamo che ora sono sempre meno i genitori che impediscono alle proprie figlie di scegliere di giocare a calcio”.