Credit: Venezia Calcio 1985

Nell’ultimo match di campionato, nel girone B di Serie C, il Venezia Calcio 1985 ha pareggiato per 1-1 in casa contro il Vicenza, con Tosatto per le lagunari e Basso per le vicentine a segno. A parlarci a margine dell’ undicesimo turno di campionato in casa Venezia è stata Sara Amidei, difensore classe ’90 ex Padova, che sulla partita ci ha detto: “L’ultima gara ci ha visto capaci di poter e riuscire a dire la nostra anche al cospetto di squadre come il Vicenza appunto, allestite per il salto di categoria. Nel primo tempo abbiamo aggredito alte i loro portatori, e questo ha permesso di giocare corte e rendere più contratte le loro manovre. Nel secondo tempo l’equilibrio creatosi tra i reparti è venuto a scemare a fronte del loro gioco che è fuoriuscito maggiormente. Un pareggio legittimo per quanto visto, senza esclusioni di colpi sia da una parte che dall’altra”.

Sulla stagione, invece, la Amidei afferma: “Come l’anno scorso l’obiettivo rimane una posizione che sia migliore della scorsa, passando prima per una salvezza quanto prima matematica, il tutto a significare che senza troppe rivoluzioni in squadra, si sta da qualche tempo lavorando nel verso giusto, e per un progetto che coinvolge anche atlete provenienti dalle allieve che di settimana in settimana ci danno man forte. Raggiungere il podio potrebbe essere utopia, ecco perché puntiamo ad arrivare a ridosso delle prime 5 posizioni. Il girone è più equilibrato e più vario dello scorso: davanti si naviga a vista e con del gran filo da torcere e nessun risultato è scontato”.

La conclusione della giocatrice delle venete è sul prossimo match: “La prossima saremo ospiti della capolista Bologna: all’occhio dati alla mano balzano sicuramente la migliore difesa, la differenza di punti, e quel qualche innesto arrivato in estate. Sicuramente hanno un’identità in campo, data anche dal lavoro del loro allenatore che conosce bene la realtà femminile oramai. Noi dovremo dimenticarci tutto ciò, metterci carattere e concentrazione, e perché no osare, consapevoli che possiamo far bene, anche a discapito di una classifica avulsa come in questo caso”.