Ogni processo sportivo passa attraverso la qualità dei tecnici che operano con gli atleti.
La qualità dei tecnici è spesso direttamente proporzionale a due aspetti, il percorso formativo e l’ esperienza settoriale. Numerosi voci provenienti dal Settore Tecnico confermano una crescente attenzione verso il Calcio Femminile Italiano.
Dalla prossima stagione, è molto probabile che verranno modificati i livelli di qualifica per poter essere allenatori di squadre femminili giovanili.
Fino a questa stagione, le squadre primavera e giovanissime erano allenabili anche da tecnici privi di qualifica, mentre nel 2016/2017, l’ Italia dovrebbe omologarsi col resto della comunità europea. Nel resto d’ europa infatti per essere primi allenatori nel settore femminile, vi è lo stesso obbligo che si ha nelle squadre Maschili, pertanto possono operare solo addetti in possesso di Uefa A e Uefa B, mentre nelle giovanili Uefa B e Uefa B.
La nazione che sta facendo i maggiori salti in avanti sul calcio femminile, è la vicina Svizzera che ha appena approvato una norma per trasformare la propria Serie A ( LNA) permettendo ad ogni club di stipulare contratti economici con le proprie atlete, senza nessun avvicinamento forzato tra calcio maschile e femminile.

In Italia si prevedono due sostanziali modifiche:
Tutte le società che si iscriveranno regolarmente al campionato Primavera dovranno dichiarare il proprio tecnico, che dovrà essere un tecnico con annessa qualifica UEFA B, regolarmente acquisita e aggiornata attraverso i moduli di aggiornamento tecnico obbligatori. Tutte le società che si iscriveranno al campionato Giovanissime, dovranno avere un tecnico che abbia acquisito la qualifica Uefa C, già obbligatoria nel calcio maschile per i campionati Giovanissimi e Allievi Regionali.
L’ altra vera svolta arriverà poi nella stagione 2017/2018, dove, per guidare le squadre di Serie A e della nuova futura Serie B, sarà necessario essere allenatori professionisti, omologandosi alle leggi del resto d’europa, mentre per allenare le Serie C, Serie D, sarà ovviamente necessaria la qualifica Uefa B. La qualifica Uefa C e Uefa B è una qualifica ottenibile mediante frequentazione del corso di formazione ( tre mesi) e superamento dell’ esame, con ammissione a numero limitato che prevede due grandi scaglioni all’ ingresso: Laurea in Scienze Motorie, e Carriera da Calciatore.
Altre novità sono in viste per il Campionato di Serie B della prossima stagione, dove è molto probabile che la formula sarà a 3 gironi e non a 4, con campionato ovviamente più lunghi, tre promozioni in Serie A, e 3 retrocessioni dalla massima categoria. Tutte indiscrezioni fondate, su cui si aspettano le conferme ufficiali degli enti preposti, idee che se mantenute, alzeranno il livello del nostro calcio in rosa.