È ufficialmente iniziata al “Lynn Family Stadium” di Louisville, in Kentucky, la “The Women’s Cup”, il torneo di calcio professionistico femminile per club più grande del mondo. A prendere parte al torneo ci saranno: AC Milan (Italia), Club América (Messico), Nippon TV Tokyo Verdy Beleza (Giappone), OL Reign (Stati Uniti), Racing Louisville (Stati Uniti), Tottenham Hotspur (Inghilterra).

Il torneo consiste in sette partite da disputarsi. I club non statunitensi hanno aperto la Women’s Cup con i quarti di finale. Le vincitrici incontreranno Racing e OL Reign in semifinale mercoledì 17 agosto, mentre le due squadre perdenti di domenica si sfideranno per il quinto posto. Sabato 20 agosto sono previste le partite della finale e del terzo posto.

La nostra Redazione ha raggiunto in esclusiva Alessandro Boniperti socio fondatore del torneo “The Women’s Cup” e grande promotore a livello internazionale del calcio femminile.

Sei cresciuto con il calcio nel sangue, militando anche con la maglia bianconera della Primavera della Juventus. Dove nasce il tuo interesse per il calcio femminile?
Il motivo é lo stesso che attraeva mio padre (Giampiero Boniperti). Piú che il tasso tecnico, peraltro in grandissima crescita, i valori che ispirano le atlete sono gli stessi che ispirarono mio padre: passione, dedizione, disinteresse. É quindi quasi una fortunata coincidenza averci creduto anni fá e averci puntato. Il calcio femminile é in crescita esponenziale in tutto il mondo. La calciatrice, e la sportiva in genere, sono un veicolo di comunicazione fenomenale.

Come vedi lo sviluppo del calcio femminile internazionale e soprattutto italiano?
La crescita è e sarà esponenziale nel mondo e in Italia. Chiunque puó giocare a pallone. Non serve essere alti due metri o avere doti fisiche eccezionali, qualitá che spesso servono in altri sport. La necessaria carica di energia ed entusiasmo bastano a divertirsi. Diventare poi professioniste é ora una realtá anche in Italia. La strada é segnata e tutta in discesa.

Avere fondi ed investimenti in uno sport è un pilastro portante. Perché bisognerebbe iniziare ad investire di più nel calcio femminile?
Semplicemente perché é il futuro ineluttabile oltre ad essere cosa buona e giusta. Sostenere le donne attraverso lo sport é il nostro motto. Le grandi aziende mondiali si sono rese conto ormai da anni che il calcio femminile ha una forza di comunicazione incredibile e ci investono con grande gioia.

Tra le tue attività da imprenditore vi è la “The Women’s Cup”. Quest’anno si terrà a Louisville in Kentucky dove vi saranno presenti top club a livello mondiale, tra cui anche l’AC Milan. Dove nasce quest’idea del torneo?
Dal giovane amico Jaime Phillips e da me. Poi abbiamo coinvolto investitori e professionisti del settore che sono poi diventati amici. Siamo alla seconda edizione, stiamo giá programmando la terza, magari con una tappa in Italia.

Quali sono le differenze tra il calcio femminile americano e quello italiano?
Il calcio femminile in America é lo sport numero uno, il primo per followers e praticanti di tutti gli sport, maschili e femminili. Con un bacino d’utenza simile é chiaro che sono avanti piú dal punto di vista fisico che tattico. Ma noi ci divertiamo ad inseguirli.