La stagione 2016/17 aveva visto la società dei Della Valle e la figura di Mencucci trionfare con un doblete dove sulla panchina della Fiorentina Women’s vi era il duo Fattori-Cincotta. Il Brescia Calcio Femminile dopo diversi anni di successi, si era vista sottrarre i titoli.

Ma la stagione 2017/18 si apre con una premessa di un cinguettio di Twitter: “La Juventus avrà la squadra femminile”. Il calcio femminile in Italia trema e si inizia a parlare e vociferare di “anno zero”. 

La società bianconera entra nel mondo rosa comprando i diritti del Cuneo Calcio Femminile e si getta a capofitto sul mercato comprando numerose giocatrici appartenenti alla Nazionale Maggiore e alle Nazionali Giovanili, inoltre numerose giocatrici salutano il Brescia del presidente Giuseppe Cesari per dirigersi a Torino con alla guida il tecnico Rita Guarino. Così le leonesse si trovano con una rosa da costruire e si inizia con l’arrivo di nuove giocatrici chiave dall’estero e un nuovo mister alla prima esperienza su una panchina rosa: Gianpietro Piovani. Al quadro si aggiunge naturalmente la Campionessa in carica Fiorentina che a parte qualche addio e innesto promettente dal nord Europa, rimane senza sconvolgimenti nella rosa e con il medesimo staff tecnico.
Il Campionato inizia e sono queste tre le favorite dell’anno, anzi su carta si dovrebbero giocare tutto Fiorentina Women’s e Juventus Women. Invece non sempre le previsioni sono come la realtà. Le Viola di Sauro Fattori & Antonio Cincotta iniziano riscontrando diverse difficoltà in Campionato, oltre che l’impegno in Champions League ma che d’altra parte è soddisfacente. Il vertice per tutta la stagione vede quindi protagoniste indiscusse un rinomato Brescia Calcio Femminile e la neoentrata Juventus Women, talmente acceso lo scontro che non basta la regular season per decretare la vincitrice: si gioca addirittura il tutto per tutto a Novara per lo scontro diretto Tricolore.

Ma questo è solo un quadro più dinamico, risaputo e visivo della stagione. Numerosi sono gli aspetti e retroscena che sarebbero da analizzare su questo 2017/18.
Un calciomercato estivo forte e molto più aperto all’estero soprattutto dopo l’entrata bianconera nel mondo rosa che ha suscitato molte critiche anche a livello morale “Cambiare squadra per i soldi…Non è già più il calcio femminile di una volta” o “Comprare giocatrici dell’estero farà fare la stessa fine della Nazionale maschile maggiore…Serve sfruttare le atlete italiane”.
Infine la stagione si era aperta con la novità di uno sponsor la massima serie: “Serie A I Dolci Sapori”, ma di dolci sapori non ne sono rimasti. E’ rimasto l’ennesimo fallimento e una brutta figura della Lega Nazionale Dilettanti che ha selezionato uno sponsor senza chiarire le dinamiche di selezione. Come il modello “Athena” palla ufficiale per le gare di Serie A, ma che non è sempre stata disponibile sui campi di calcio…
Inoltre sul finale di stagione numerose le critiche per i regolamenti oltre che per la riforma dei Campionati di Serie B. Partendo dalla riforma dei Campionati pare assurdo che la prima classificata debba addirittura affrontare dei playoff per accedere alla massima serie che generalmente avendo vinto il Campionato spetta di diritto la promozione. Inoltre numerosi i dubbi sull’interpretazione del regolamento che ha visto il Ravenna Women e la Pink Bari trovarsi a pari punti a fine stagione e con un solo posto per evitare la retrocessione diretta: non era chiaro se si dovesse guardare agli scontri diretti o invece un terzo e definivo scontro diretto sarebbe entrato in gioco. Alla fine la LND ha optato per questa scelta. Discussioni se ne possono fare ancora sui continui cambiamenti di orari, cambi di campo che sono incorsi durante tutta la stagione a partire dall’entrata della RAI come partner per trasmettere le partite di Serie A. Ma soprattutto se fossero almeno stati rispettati gli orari e non trasmessi in differita com’è capitato.
Per finire il colpo di scena stagionale a livello amministrativo: dalla stagione 2018/19 il calcio femminile saluta la Lega Nazionale Dilettanti e quindi le figure di Cosimo Sibilla & Sandro Morgana, per passare sotto la Federazione Italiana Giuoco Calcio. Molte anche qui le critiche sia per l’imposizione netta e indiscutibile della FIGC, sia perché quello che si aspettava fosse la creazione di una Lega del Calcio Femminile Italiano, non l’ennesimo passaggio sotto un altro ente che sicuramente avrà numerose altre priorità come le Nazionali. 

Sono nell’insieme molti gli aspetti da valutare, positivi o meno perché i tentativi sono stati fatti…Ma dopo tutto questo scombussolamento, riforme, nuovi volti nel calcio femminile italiano, parliamo ancora di “anno zero”, “anno di caos” o “anno di transizione”? 

Credit Photo: Federica Scaroni