Nelle ore passate Antonella Carta, ex calciatrice che ha indossato la casacca della Nazionale 120 volte con 31 marcature all’attivo, non ha nascosto l’amarezza dopo l’eliminazione dell’Italia ai Mondiali. Questo il post della stessa Carta inserita nella Hall of Fame del calcio italiano:
Premetto che non ho mai criticato l’operato di nessuno all’interno del mondo del calcio femminile italiano, ma da ex capitano della nazionale femminile di calcio, esprimo una breve riflessione sull’eliminazione della nazionale femminile dal mondiale.
Ho letto, con non poco stupore, la lettera di alcune giocatrici. Francamente ritengo che giudicare dopo una sconfitta non sia mai opportuno e, soprattutto, bisogna dare il tempo di analizzare le partite con senso critico e tecnico, anziché lanciare la pietra nascondendo la mano. Se ci sono stati degli errori ognuno si deve prendere le proprie responsabilità con umiltà e professionalità senza mettere in pubblico situazioni che sicuramente non sono costruttive per il movimento. Certe cose da una che ha vestito con, credo profonda umiltà e passione, la maglia della nazionale maggiore per ben 17 anni non sono accettabili né tanto meno condivisibili. Prima ci si chiarisce a quattrocchi e poi forse si può dichiarare pubblicamente qualcosa.
Pertanto avrebbero, a mio modo di vedere, fatto più bella figura a tacere confrontandosi in casa! Tecnicamente, mi è dispiaciuto molto aver visto la nazionale uscire in quel modo, anche perché la qualificazione era davvero a portata di mano. non ci fossero stati troppi errori da parte di tutte.
Nel complesso oggi bisogna resettare tutto, lavorare sulle giovani e ripartire perché le basi solide per migliorarsi ci sono ed anche raggiungere obbiettivi importanti.
Sperando che il mio contributo venga accettato come consiglio e non come critica, sempre Forza Azzurre”

2 COMMENTI

  1. La sig.ra Carta ad esempio dovrebbe essere presa in considerazione, visto il suo passato e l’esternazione su questo Mondiale, per un incarico o in Federazione oppure presso qualche società, perchè è di persone con questo spessore che ha bisogno il calcio femminile in questo momento difficile.

  2. Se una persona muove una critica, signora Carta, abbia anche il senso di responsabilità di chiamarla critica.

    Si può poi discutere su forma e tempistica di un simile comunicato congiunto, meno sul contenuto. Le responsabilità le ragazze se le sono prese (dal macigno rimbombante di Girelli alle lettere di Orsi, Serturini ed altre). Dalla CT non sono mai arrivate parole di autocritica e la federazione? Non aveva alcun interesse. Non si possono programmare presunte importanti riunioni nel periodo di un mondiale! SICURAMENTE se si fosse trattato dei maschietti la presenza della federazione alle partite sarebbe stata assicurata (e non di una sola persona…).

    Ovunque nel mondo le ragazze si ribellano, non chiedono la luna, ma pari e dignitoso trattamento. Zittirle o accusarle di fare capricci o non essere professionali è sbagliato e controproducente.

    Se poi diamo un’occhiata a strutture, sicurezze ed organizzazione del movimento, dalla serie A al settore dilettantistico, vediamo che esistono grandissimi problemi che minano la possibilità di esistenza di molte società e quindi la crescita del calcio femminile italiano.

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