Tendenzialmente, non prendiamo mai posizione a favore di una o dell’altra squadra. Ma la baraonda venutasi a creare ieri sera a seguito dell’annuncio dell’addio della Capitana Alia Guagni merita di essere esaminata.
Rievochiamo i fatti: attorno alle 18.00 di ieri (lunedì 6 luglio ndr) la numero 3, assieme al DG della società Joe Barone, si è presentata all’interno dello stadio Artemio Franchi. Alia ha deciso di lasciare la Fiorentina Women’s per vivere l’ultima esperienza della sua carriera. A Madrid le hanno proposto un contratto al quale era impossibile rinunciare, dotato di tutti i confort degni di una professionista. A seguito della bomba, i tifosi viola si sono riversati sui social per commentare l’avvenimento. Chi ha capito e ascoltato le parole della Guagni ha appoggiato la scelta della ragazza, altri invece, hanno completamente dato un’interpretazione diversa alle parole pronunciate da lei. Una delle voci che ha alimentato le proteste, è quella di Patrizia Caccamo che, sui social, ha parlato di “smobilitazione” della squadra viola. A lei risponderemo dopo. Prima voglio parlare delle altre “grandi firme” del giornalismo fiorentino (dei quali, per rispetto, non faccio nomi e cognomi) che hanno ripreso le parole dell’ex attaccante viola confermando l’idea della smobilitazione. Costoro criticano l’operato del club cavalcando l’onda di pensiero dei tifosi senza focalizzare l’attenzione sui movimenti di mercato che la società viola a portato a termine fino ad oggi pur non avendoli ufficializzati. Per rispondere a questi “grandi esperti”, ci limitiamo a riassumere i movimenti di mercato attualmente attuati dalla società viola.
Salvo Alia Guagni, Laura Agard, Ilaria Mauro e Paloma Lazaro, e le calciatrici lasciate andare causa scadenza naturale, nessun’altra calciatrice, al momento, è in procinto di lasciare la società viola, che non ha deciso di sua iniziativa di vendere le atlete; ma ha assecondato la loro voglia di provare un’esperienza differente. Ovviamente, altre calciatrici lasceranno la squadra; ma si presume che, per una che lasci, un’altra ne arrivi no? E difatti, la Fiorentina Women’s ha chiuso diverse operazioni in entrata; operazioni che dovrebbero essere ufficializzate nelle prossime settimane. Perché parlare allora di smobilitazione quando al momento solo un minima parte di calciatrici (forti, per carità) hanno scelto di dire addio alla maglia viola? Perché parlare di smobilitazione quando l’ossatura della squadra (Adami, Tortelli, Vigilucci, Mascarello, Ohrstrom, Bonetti, Fusini e potrei continuare) è stata tutta riconfermata? Questi sono i dati oggettivi che abbiamo ad oggi ottenuto seguendo il calciomercato. Siamo tuttavia consapevoli del fatto che i tifosi siano delusi per la perdita di una top player di grandissimo livello. Criticare la dirigenza ci sta, ma se andiamo a vedere i fatti, ci rendiamo conto che la società non è per nulla rimasta con le mani in mano. Questo editoriale (perché non è un articolo) ha lo scopo di portare al confronto le malelingue che hanno parlato di smobilitazione mossi dalla rabbia quando, facendo una rapida analisi dei fatti, potrebbero al massimo parlare di rivoluzione. Abbiamo la convinzione che questo editoriale porti determinati soggetti a pensare prima di giudicare, come sottolineava anche Fabrizio Moro nella sua celebre canzone “Pensa”.
Attorno alla società Fiorentina si è creato un ambiente difficile che sta distraendo l’andamento dei giocatori in campo. Non è tollerabile che la stessa situazione venga inflitta anche alla squadra femminile che, fin qui, ha saputo regalare più emozioni e gioie ai tifosi viola. Oltretutto, il fatto che Alia Guagni abbia deciso di lasciare Firenze deve essere anche spunto per un’altra riflessione.
La Capitana avrebbe mai deciso di lasciare se il calcio femminile in Italia fosse già entrato nel professionismo? E anche se fosse andata via lo stesso, se la categoria femminile fosse già professionista, non si sarebbe potuta sostituire attirando nel nostro campionato un nome di spessore mondiale? Il raggiungimento di questo beneamato professionismo è uno degli obiettivi più importanti. E speriamo che i tempi prefissi dal Presidente Federale Gabriele Gravina (stagione 2022-2023) siano rispettati. La nostra speranza è che queste parole possano essere utili a creare un’ambiente più rispettoso intorno al mondo del pallone femminile.