L’Africa è uno dei continenti dove il calcio femminile si trova ad un livello molto basso, poco valorizzato e non considerato quanto dovrebbe dalle varie federazioni nonostante grandi interpreti e grandi nazionali di questo sport, basti pensare ad Asisat Oshoala ed alla sua Nigeria. Sull’argomento è intervenuto Godwin Izlien, ex ct della nazionale nigeriana con la quale ha vinto la Coppa d’Africa nel 2004, intervistato dal Guardian.

La riflessione di Godwin nasce dalla decisione della CAF, Confederation of African Football, di avviare una competizione stile CAF Champions League ma al femminile. Godwin afferma  che fino a quando la Federazione non darà la visibilità che merita a questo movimento, le squadre femminili non saranno mai in grado di affrontare una competizione del genere.

L’ex ct inizia parlando proprio della realizzazione di questo torneo: “Sono sorpreso che CAF voglia iniziare la versione femminile della CAF Champions League. A questo livello, il CAF avrebbe prima cercato un modo per aiutare vari paesi africani a migliorare le leghe delle loro donne. Prima di organizzare una competizione a livello di CAF Champions League, alcune cose dovrebbero essere messe in atto” afferma Godwin.

Godwin continua: “Per me, l’idea di un campionato internazionale femminile è una beffa. La Nigeria, che ha dominato il calcio femminile nel corso degli anni, non ha nemmeno una solida lega femminile ed i paesi che stanno crescendo nel calcio femminile in Africa come il Camerun, mandano le loro donne in Nigeria per prendere parte al nostro campionato.”

Secondo Izilien, “A parte la Nigeria, il Camerun, il Sudafrica, la Costa d’Avorio e il Ghana che stanno cercando di far crescere il calcio femminile in Africa, gli altri paesi del continente non lo stanno facendo. Dalla parte nord, orientale e meridionale dell’Africa non c’è niente di meglio di un campionato inter-club.”

L’allenatore conclude: “Dal mio punto di vista, se il CAF vuole organizzare una Champions League femminile per sviluppare il calcio dell’Africa e mostrare anche i talenti in Africa, dovrebbe prima aiutare a creare la struttura della lega. Tutto ciò a parte questo sta facendo beffe del calcio femminile in Africa.”