Sapevate che esiste un campionato la cui durata è di appena qualche giorno?
Ebbene si, si trova in Groenlandia, la fredda isola appartenente al Regno di Danimarca dove, fino dal 1954, si gioca un campionato che ufficialmente non è ancora riconosciuto dalla FIFA, in quanto, per ovvie ragioni climatiche, non è possibile avere campi in erba naturale e, tranne in pochissimi casi, gli stadi presenti sull’isola non contemplano nemmeno la presenza degli spalti.
Questo campionato ha la caratteristica di tenersi ogni anno nel mese di agosto in un’unica settimana. Va però precisato che quella che si tiene nella settimana centrale di agosto è soltanto la fase finale, ossia quella nazionale, alla quale accedono, salvo eventuale rinuncia per “questioni logistiche”, le vincitrici delle varie fasi locali e regionali che solitamente si svolgono a fine luglio.
Lo fare svolgere l’intero torneo in un lasso temporale così ristretto è dovuto al fatto che in Groenlandia durante i restanti mesi è praticamente impossibile giocare a calcio all’aperto, pertanto l’unico periodo dell’anno in cui si può tenere il campionato è l’estate e, considerato che l’estate in Groenlandia dura soltanto poche settimane, ecco spiegato il motivo per cui il campionato groenlandese dura così poco.
Tuttavia, nonostante le suddette difficoltà, la Groenlandia non rinuncia ad organizzare il suo campionato di calcio che si tiene appunto sin dal lontano 1954, seppur con qualche interruzione (l’ultima della quali nel biennio 2020-21, durante il quale il torneo non si è svolto per la pandemia).
Contrariamente a quanto si possa immaginare, non sono poche le squadre (ovviamente tutte composte da dilettanti, per di più cacciatori o pescatori) che prendono parte alle tre fasi del campionato groenlandese, squadre dalle denominazioni pressoché impronunciabili (Boldklubben af 67, Nagdlunguaq-48, Kissaviarsuk-33, Godhavn-44 Qeqertarsuaq, Inuit Timersoqatigiiffiat-79, solo per citare le più note e titolate) e che per comodità vengono trascritte indicando la sola iniziale e il numero che indica l’anno di fondazione (B-67, N-48, K-33, G-44, ecc.), tanto che dal 1954 ad oggi si contano ben 15 squadre diverse che hanno vinto almeno una volta il titolo di campione nazionale.
Solitamente la fase finale del torneo, cui vi partecipano un numero variabile di squadre (lo scorso anno furono 10, quest’anno soltanto 6) e che prevede una prima parte composta da uno/due gironi all’italiana e una seconda ad eliminazione diretta, si tiene nella capitale Nuuk (la prima ad essersi dotata di un campo in erba sintetica in luogo di quelli in terra battuta), anche se quest’anno la Federazione calcistica della Groenlandia ha optato per il campo della città di Qaqortoq (probabilmente per il concomitante anniversario della fondazione della squadra cittadina, il K-33) dal quale per assistere alle gare non è stato necessario acquistare alcun biglietto dal momento che non sono previste tribune né gradinate: bastava sedersi sulle rocce antistanti al campo.
L’edizione 2023 dell’Angutit Inersimasut GM (questa la denominazione ufficiale del campionato) è stata vinta dal B-67 (squadra della capitale Nuuk) che ha battuto in finale il G-44 (che pure aveva chiuso al primo posto il girone all’italiana) per 5-0. Per il B-67, che succede nell’albo d’oro al N-48 (vincitore delle ultime due edizioni del torneo) trattasi del 14° titolo nazionale.
Paolo Comba
Paolo Comba, giornalista pubblicista iscritto all’Ordine dei Giornalisti di Torino, dopo il conseguimento del Tesserino ha collaborato per varie testate giornalistiche seguendo il Giro d’Italia (per cinque edizioni), i Campionati del Mondo di SKI a Cortina, gli ATP FINALS di Tennis a Torino, i Campionati Italiani di Nuoto ed ha intrapreso, con passione e professionalità, dal 2019 a Collaborare con Calcio Femminile Italiano. Grazie a questa Testata ho potuto credere ancora di più a questo Movimento, sia nelle gare di Serie A che in Nazionale maggiore, ed a partecipare di persona all’ Argarve Cup ed ai Campionati Europei in Inghilterra. Ad oggi ricoprendo una carica di molta responsabilità, svolgo con onore questa mia posizione, portando ancora di più la consapevolezza di poter dare molto per lo sviluppo e la vibilità del Calcio Femminile in Italia e all’estero poiché lo merita per la sua continua crescita.