“E’ stato come tornare alla vita normale dopo quello che ho visto e provato nelle ultime settimane. Per un po’ non dico di aver dimenticato, ma mi sento fortunata ad avere avuto queste attenzioni”. Sono le prime parole di Kateryna Monzul dopo aver diretto Inter-Sampdoria di serie A femminile. Kateryna è una delle migliori donne arbitro del mondo ed è di Karkhiv. Dal 24 febbraio la sua vita, come quella di tutti gli ucraini, è cambiata, e anche lei ha dovuto lasciare la sua terra e la sua passione, l’arbitraggio. Ma proprio dal mondo del calcio si è mossa l’onda di solidarietà e di aiuto: il designatore degli arbitri Uefa Roberto Rosetti si è attivato, e con la collaborazione della federcalcio ucraina (anche ai vertici del settore arbitrale ucraino ci sono due italiani, Luciano Luci e da questa stagione anche Nicola Rizzoli), dell’Associazione italiana arbitri e della Federcalcio italiana sono riusciti a portarla da noi dopo un viaggio lunghissimo.

“Non me lo aspettavo, tutti volevano aiutarmi… quando scappi da una situazione così non riesci a ragionare normalmente, la grande famiglia degli arbitri mi è stata vicina, in tantissimi mi hanno scritto e sostenuto durante il viaggio fin qui”, ha detto emozionata Kateryna. Le è stato trovato un alloggio a Torino, la stessa città di Rosetti, che ora la sta aiutando anche per le necessità quotidiane (con Kateryna hanno viaggiato anche una delle sorelle e la nipote).