Photo Credit: Emanuele Colombo - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Nel giorno della liberazione è una super prestazione a consegnare il derby all’Inter. La compagine nerazzurra rimarca, così, il secondo posto grazie alle quattro firme di Milinković, Polli e Wullaert, pronte con risposte favorevoli nonostante l’intermezzo rossonero al 27′.
Di seguito pagelle e valutazioni riferite alla rosa trionfante.

RÚNARSDÓTTIR: 6,5 – Con lei l’Inter è in buone mani (o forse meglio dire in buoni guantoni!). A parte il penalty con traiettoria non intuita poco prima della mezz’ora iniziale, riesce egregiamente a cavarsela di mestiere.

MERLO: 6 – Per mano sua (in tutti i sensi, visto il tocco con la stessa) quanto concesso al Milan. In ogni caso duttilità ed esperienza la riportano sui propri passi.

MILINKOVIĆ: 7 – L’estremo difensore opposto non può nulla sulla sua ribattuta vincente all’8′. Molto meno caotica del solito; viva nelle azioni, un aiuto “di classe” per le proprie compagne.

ANDRÉS: 7 – Da buon difensore spazza via le occasioni avversarie, abbassando l’asticella del pressing. Il titolo del film sulla spagnola potrebbe essere anche stavolta “nel posto giusto al momento giusto”.

SCHOUGH: 7 – Periodo roseo per la numero 22 svedese, forte d’impatto in offensiva. In mezzo al campo? Fa a sportellate, e pur non riuscendo a gonfiare la porta, si rivela tra le protagoniste di queste ultime giornate di campionato.

TOMASELLI: 6 – Prova a sorvegliare qualche cliente scomoda in partita (vedi Renzotti e Dompig) ma subisce solamente falli. Sufficienti gli inserimenti a favore della manovra offensiva ma nulla di così eclatante rispetto al reale potenziale.
(Al 54′ al suo posto è Bugeja a subentrare. Forte d’impatto e tanta buona volontà, non si risparmia, evitando di far pentire il tecnico del suo schieramento in campo). Voto? Più che sufficiente.

CSISZÀR: 6 – Uno dei primi squilli a favore è il suo (al 6′ inoltrato prova la toccata vincente in area, bloccata immediatamente da Fedele). Da lei, però, ci si aspetta molto di più. Non costringe le avversarie ad usare le maniere forti, per intenderci!
(80′ Pavan: 6 – Si prende gli ultimi dieci minuti o poco più, contribuendo a lasciare la porta inviolata).

SANTI: 5,5 – Pur agganciando un pallone fumante dopo mezz’ora di gara su assist di Wullaert, terminato oltre la porta, dimostra ben poca precisione. Fortunatamente non sporca il quadro di una giornata brillante.
(Al 71′ arriva Junge Pedersen che viaggia benissimo sul treno delle sortite proficue. Entra, non segna ma fa sentire la sua presenza: 6,5).

BARTOLI: 5,5 – Trova un po’ di difficoltà dalle sue parti; forse non la sua miglior partita. Risuona in playlist “si può dare di più”.

WULLAERT: 8 – Grazie anche al suo impegno la squadra non conosce carestia in tale frangente. Una doppietta, la sua, che rimarca l’impronta nerazzurra sul secondo gradino del campionato. Non solo goal, però: perché della tedesca è anche l’atteggiamento a colpire, uno di quelli dal facile coinvolgimento interno.
Davvero implacabile.

POLLI: 8 – Devastante quando alza il ritmo nel pressare; 7 reti in 18 dispute, che dire, un vero e proprio asso nella manica interista al quale non è bastato la rovesciata non andata a buon fine nei primi minuti; al 59′, infatti, il frutto dolcissimo di una macedonia in parte già pronta, raccolto con eleganza e un pizzico di cinismo.
(71′ Detruyer: 7 – Si alza dalla panchina per divertirsi e lo dimostra. Presidia in posizione con autorevolezza.

GIANPIERO PIOVANI: 7 – È vero, lo scudetto è ormai andato, ma cosa volere di più al momento?
La Champions League non era certamente l’ultimo tassello da riporre nel muro del percorso stagionale nerazzurro, e proprio il tecnico lo aveva dichiarato.
Per la squadra? Un incontro sempre meno scontato, ma, visto il finale, un avversario che si è rivelato pane per i suoi denti.

Scelte giuste ed in tasca altri tre punti pesanti che donano buonumore in vista dell’ultima parentesi sportiva.